Per Fiasconaro "sì,, per Del Buono rinuncia di Cristiano Chiavegato

Per Fiasconaro "sì,, per Del Buono rinuncia La squadra azzurra ha risolto ieri i dubbi per la formazione Per Fiasconaro "sì,, per Del Buono rinuncia Il recordman mondiale degli ottocento corre questa sera i 400, domani il doppio giro di pista e la staffetta - Nulla da fare per il mezzofondista colpito dall'influenza - Arese: "Wottle dovrà faticare per battermi" - Speranze di Mennea ■ Dionisi ancora in forse « Adesso provo a correre. Se il piede non mi fa male, gareggerò contro gli americani. Altrimenti, mi dispiace, ma non posso rovinare tutto, starò In tribuna ». Queste sono state le prime parole di Marcello Fiasconaro quando ieri pomeriggio è arrivato allo Stadio Comunale per l'ultimo allenamento. Già a Formia il mezzofondista aveva risentito del dolore che l'anno scorso lo aveva bloccato alla vigilia delle Olimpiadi. Una brutta esperienza che Marcello non voleva ripetere. «Per una gara — ha detto ancora — non mi sembra giusto compromettere l'intera stagione». Poi Fiasconaro si è lanciato sul prato del Comunale in una corsa sciolta, facendo qualche giro del campo in compagnia di Abeti, lo sprinter passato ai 400 metri. Un po' di souplesse e quindi diversi scatti, sempre sul terreno erboso dove giocano Juventus e Torino, sotto l'occhio vigile del prò]. Vittori. Alla fine, dopo quasi un'ora di lavoro piuttosto intenso, al quale si sono aggiunti anche Mennea e Benedetti, Marcello con gli occhiali inforcati quasi sulla punta del naso, ma con un'espressione meno dubbiosa di quando era arrivato ci dice: « Va tutto O.K. CI sarò In tutte le gare: 400, £00 e staffetta ». Questa frase ha sciolto uno degli interrogativi più importanti dell'incontro fra Italia e Stati Uniti. La presenza di Fiasconaro garantisce spettacolo e morale per la squadra. Una sua defezione inoltre avrebbe provocato violente polemiche. La Federazione avrebbe insistito per farlo correre, l'atleta si sarebbe rifiutato e tutto questo non sarebbe certamente servito per rasserenare l'ambiente. Del resto è difficile dire se la ragione sarebbe stata dalla parte della Fidai che pure vanta qualche diritto sugli atleti o dalla parte dell'atleta stesso che sa certamente meglio di tutti come amministrarsi. Bisogna dire però che la sfortuna bersaglia in maniera incredibile gli azzurri. Del Buono ad esempio non ci sarà. Il primatista dei 5000 era stato colpito da una forma influenzale alla fine della scorsa settimana. C'erano stati sintomi di ripresa, poi ieri mattina il crollo: si dice addirittura che Del Buono sia svenuto nel tentativo di forzare un allenamento. Sarà sostituito dal giovane Zarcone che correrà in compagnia di chi fra Cindolo ed Ardlzzone avrà sopportato meglio la prova del 10.000 in programma stasera. I tecnici devono fare acrobazie per centellinare gli atleti migliori. Non ne abbiamo molti a livello degli americani che invece, in assenza di un « titolare », possono schierare riserve di lusso in ogni campo senza alterare di troppo il valore della squadra. Gli azzurri sono in sospeso anche per quanto riguarda il salto con l'asta. Il « clan » degh astisti con Dionisi, Fraquelli e Pontonutti è ancora a Rovereto per provare sotto la guida del prof. Selli. Sembra che Senato Dionisi stia un po' meglio, ma sino a domani non si saprà se verrà a Torino. In caso che dia forfait perché i tendini non reggono lo sforzo, entrerà in scena Pontonutti con Fraquelli. Non ci sono problemi invece per Franco Arese, teso alla vigilia di una gara importante ma sereno e conscio delle proprie possibilità. Franco sta vivendo una buona stagione, quasi una seconda giovinezza. Ha addirittura propositi battaglieri, perché i tipi come Wottle lo esaltano. L'americano lo ha battuto recentemente di un decimo ad Aslun, in Finlandia, in una gara tattica condotta come Wottle soltanto sa fare. L'uomo dal cappellino, forse il più puritano fra tutti gli atleti statunitensi, si fece « tirare » come di consueto ed alla fine piazzò il suo sprint vincente che esaltò le platee di tutto il mondo in occasione delle Olimpiadi di Monaco. « Già in Finlandia — afferma Arese — Wottle ha vinto con fatica. Stasera prometto che dovrà dare tutto. Basta con le gare tattiche, spingerò a fondo sin dai primi metri. Forse crollerò lo, ma lui se vorrà restare attaccato dovrà mettere fuori tutta l'anima. Piuttosto chiedo una cosa. Ho visto che hanno messo in formazione Riga. E' un bravo ragazzo, ma preferirei Dal Corso che è più generoso e mi potrà alutare ». Il cuneese sembra deciso nei suol propositi e certamente farà di tutto per sbarrare il passo a Wottle. « Se non farò cosi — continua — l'ordine d'arrivo è fatto ancora prima di partire: primo lui, secondo io. L'altro americano che fa 1 1500, Labenz, non dovrebbe impensierirmi ». Dal mezzofondo alla velocità, cioè da Arese a Pietro Mennea. Il giovane pugliese — che dopo le cure rinforzanti mette in evidenza muscoli pettorali piuttosto massicci — soffre anche lui per un dolore a una gamba. Nonostan¬ te ciò dovrà fare 100, 200 e staffetta. « E' una maledetta sciatalgia — dice — che non mi dà tregua da qualche tempo. Spero comunque di far bene, anche se Steve Williams è un avversario difficile, sulla doppia distanza. Vedremo: potrebbe uscire un buon tempo comunque ». In fondo la più tranquilla di tutte è la più giovane della squadra, la vicentina Gabriella Dorio, 16 anni, rivelazione del mezzofondo che dovrà incontrare la quattordicenne Mary Decker, ragazzina prodigio dell'atletica americana. « Prima di una gara — dice seraficamente — non sono mal emozionata. Nemmeno per un Incontro del genere. Il pubblico? Non mi spaventa. Anzi se ci saranno molte persone sarò più contenta. La atletica per me è un divertimento e penso che vada presa come tale da tutti. E' chiaro che quando si gareggia ad un certo livello ci sono responsabilità ed Impegni, ma io non mi spavento. In fondo sono soltanto americani ». E' forse l'unica dichiarazione serena della giornata. Ed è bene che venga da una ragazzina come la Dorio che è un po' il futuro della nostra atletica femminile. Il presente è rappresentato da Paola Pigni, più tirata, più magra che mai, ma con tanta voglia di vincere già questa sera sui 1500 per iniziare bene il match Italia-Usa. Cristiano Chiavegato

Luoghi citati: Arese, Aslun, Finlandia, Formia, Italia, Monaco, Stati Uniti, Torino