Nixon, la salute va un po' meglio caso Watergate,, si aggrava di Ennio Caretto

Nixon, la salute va un po' meglio caso Watergate,, si aggrava Il Presidente è a letto in ospedale, inchiesta al Senato Nixon, la salute va un po' meglio caso Watergate,, si aggrava Un ex assistente della Casa Bianca ha rivelato che, da tre anni, microfoni nascosti hanno registrato tutte le conversazioni del Presidente, anche con i governanti stranieri - I nastri negli archivi che Nixon rifiuta di aprire (Dal nostro corrispondente) New York, 16 luglio. Le condizioni di salute del presidente Nixon sono notevolmente migliorate nelle ultime ore, e l'America rivolge di nuovo la propria attenzione allo scandalo Watergate. L'inchiesta al Senato ha compiuto oggi una svolta clamorosa, aggravando le posizioni dei principali protagonisti dello scandalo. Un ex assistente della Casa Bianca, Alexander Butterfield, ha svelato che da tre anni microfoni nascosti sono installati in tutti gli uffici presidenziali, e che i nastri registrati sono custoditi segretamente negli archivi. E l'ex avvocato personale di Nixon, Herbert Kalmbach, ha testimoniato d'aver fatto, per ordine di Bob Haldeman, di John Ehrlichman e di John Dean, pagamenti alle spie arrestate a Watergate il 17 giugno del "72. Mentre Nixon è in via di guarigione, l'incredibile vicenda assume così toni ancor più romanzeschi, e passa da un contesto americano a uno internazionale. Butterfield, che oggi dirige l'ente dell'aviazione civile, diresse alla Casa Bianca l'ufficio di collegamento coi servizi segreti. In una inattesa deposizione al Senato (è stato avvertito con sole tre ore di anticipo) ha sostenuto che l'installazione dei microfoni « fu dettata esclusivamente da ragioni storiche ». « Il Presidente voleva quanto più materiale possibile per la biblioteca che si costruirà in suo onore » ha detto. Ma la tesi non appare mol- to plausibile. Il '70 fu l'anno in cui Nixon impose un piano di sorveglianza e controllo nazionali abolito in teoria dopo poche settimane, ma in pratica ancora realizzabile. Inoltre, due particolari la smentiscono. Il primo è che, con quei microfoni, il Presidente registrò tutte le con. versazioni coi visitatori stranieri (« entravano in funzione automaticamente » ha ammesso Butterfield). Il secondo è che l'intera storia dello scandalo Watergate si trova negli archivi della Casa Bianca, archivi che Nixon rifiuta ostinatamente di mettere a disposizione della commissione inquirente. Fino all'ultimo minuto, oggi, il governo americano ha tentato di impedire la deposizione di Butterfield. Si capisce perché. Molti capi di Stato e primi ministri stranieri protesteranno per « l'ascolto occulto » dei loro colloqui. E i dubbi sull'innocenza del presidente Nixon, a cui ormai crede solo il 20-30 per cento dell'America, aumenteranno a dismisura. Le rivelazioni di Butterfield hanno già provocato una violenta reazione. L'ex assistente ha spiegato che in un locale segreto della Casa Bianca c'è una scatola con delle luci, le quali indicano dove si trova con esattezza il Presidente. Se la luce della cosiddetta stanza ovale si accende, è perché Nixon v'è entrato, e i nastri di registratore si mettono in moto da soli. Così per gli altri uffici. Ha annunciato subito l'avvocato della commissione inquirente Samuel Dash: «Questa è la conferma che esistono i testi completi delle discussioni di Nixon con Haldeman, Ehrlichman e John Dean, i suoi massimi consiglieri. Essi sono i depositari della verità dello scandalo Watergate. Intendiamo entrarne in possesso e renderli pubblici ». Al momento in cui scrivo, non v'è ancora la reazione della Casa Bianca. La deposizione dell'avvocato Kalmbach è stata altrettanto dannosa per il Presidente. Non sembra verosimile, infatti, che egli fosse del tutto all'oscuro dell'operato dei suoi uomini più fidati. Kalmbach ha presentato dapprima un documento scritto, il suo interrogatorio sta per iniziare, e proseguirà domani. Nel documento, egli afferma di aver ignorato i motivi dei pagamenti alle spie di Watergate. « Pensavo che fossero per le spese legali, e per il sostentamento delle loro famiglie » ha detto. « Credevo che si trattasse di obblighi morali assunti in precedenza. Avevo ricevuto gli ordini dal nu¬ mero due e dal numero tre della Casa Bianca, non potevo sospettare che vi fosse qualcosa di illegale ». L'avvocato, di cui Nixon si liberò bruscamente non appena apprese che avrebbe testimoniato al Senato, amministrò fino al '72 oltre un milione e mezzo di dollari rimasto dalla campagna elettorale del '68, e per qualche tempo raccolse fondi per la campagna nuova. Kalmbach ha precisato d'aver versato poi tutto al comitato per la rielezione del Presidente, distruggendo i relativi registri. «Ho agito seguendo le disposizioni di Haldeman — ha insistito. E ha concluso: — Non ho chiesto clemenza. La mia testimonianza non è diretta contro nessun singolo individuo, ma è nell'interesse della verità». E' probabile che la commissione inquirente voglia sapere dall'avvocato qualcosa delle transazioni private del Presidente, come lacquisto della Casa Bianca di Occidente a San Clemente in California. Si ignora se Nixon abbia seguito i drammatici svolgimenti di oggi. I medici curanti, in una conferenza stampa al Bethesda rivai Hospital, dove egli è ricoverato da giovedì sera, hanno dichiarato che egli deve osservare il massimo riposo possibile. « Riesce a dormire di notte, la febbre è quasi scomparsa, incomincia a tossire, che è un buon segno, ma è sempre debole — ha detto il dottor Tkach —. Se non si affaticherà inutilmente, lo lasceremo uscire dall'ospedale già venerdì. In caso contrario, lo terremo fino a domenica. Comunque avrà bisogno di almeno una settimana o dieci giorni di convalescenza». Pare che Nixon andrà a Camp David, la sua località di montagna preferita nel Maryland, e che dal 15 agosto prenderà due o tre settimane di vacanze. Ennio Caretto

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