Migliora la lira nei cambi esteri di Giulio Mazzocchi

Migliora la lira nei cambi esteri Migliora la lira nei cambi esteri Il ricupero, rispetto a venerdì, è di 0,32 punti La nuova linea monetaria italiana dovrebbe riportare la moneta ad un deprezzamento medio del 10 per cento (ieri è stato del 16,91 %) (Nostro servizio particolare) Roma, 16 luglio. Oggi, rispetto all'ultima giornata valutaria della scorsa settimana, la lira commerciale ha ripreso una parte del suo valore nei confronti di tutte le monete del blocco europeo congiunto di fluttuazione verso il dollaro, e sul dollaro è cresciuta in misura poco inferiore all'aumento dell'I per cento effettuato dal « blocco » stesso. C'è stato guadagno anche rispetto alle altre monete che fluttuano in modo isolato: yen giapponese, sterlina, franco svizzero e altre minori. Una lievissima perdita c'è invece verso il marco tedesco e la corona norvegese. Il valore medio ponderato della nostra moneta « commerciale » nel calcolo che « 24 Ore » riferisce al 9 febbraio, ultimo giorno della sua difesa obbligata da parte della Banca d'Italia, è stasera pari a —16,91 per cento (—17,23 venerdì, con rimonta di 0,32 punti). Il livello è ormai prossimo a quello di mercoledì 13 giugno, vigilia del « giovedì nero » della li- ra, che provocò la consultazione del governatore Carli con gli esponenti « economici » del nuovo centro-sinistra, allora in via di formazione, e portò, quindi, a delineare l'attuale linea monetaria. La nuova linea dovrebbe riportare la lira ai livelli esistenti alla metà di maggio (circa il 10 per cento di svalutazione media), giudicati insuperabili dal governatore Carli nella sua relazione di fine maggio. Se questo è il traguardo minimo, ma non certo prossimo, indispensabile a riportare la nostra moneta nell'ambito dell'accordo europeo, come chiesto da sindacati e Conflndustria, come voluto dal governo, è ormai possibile indicare la strada obbligata di tale ritorno. Per giudicare di questa strada basta raffrontare il valore odierno della lira con quello avuto il 13 giugno. Si nota che quel giorno la nostra moneta valeva circa un punto più d'adesso rispetto a quelle del «blocco» (tenendo conto che nel « blocco » il marco si è rivalutato del 5 per cento). Al momento d'aver riguadagnato questo punto (in una, due, massimo tre sedute), la lira si troverà però d'almeno due punti avvantaggiata rispetto a oggi. Difatti il dollaro tra il 13 giugno e adesso ha fortemente perso terreno e già vale, in Italia, almeno un 3 per cento meno d'un mese fa. La « rimonta » della moneta italiana verso le consorelle europee (ivi comprese quelle altre che fluttuano per proprio conto) avviene quindi anche mediante una più accelerata rimonta sul dollaro. E' perciò possibile che, in tali frangenti, la Banca d'Italia nuovamente intervenga, come ha già fatto la scorsa settimana, a sostenere il dollaro, mediante acquisti, almeno nelle giornate in cui il dollaro tende a cedere fortemente su tutte le piazze mondiali. Anche la banca tedesca ha mostrato di voler seguire lo stesso comportamento. Il comportamento delle due banche « interventiste » sul dollaro, mostra che esse non gradiscono discese di quella moneta superiori all'un per cento in una seduta, discese che tendono poi comunque a far recuperare. E' possibile dunque che domani il dollaro migliori su qualche piazza. In tal caso, per far proseguire il nostro riavvicinamento al « blocco » europeo, sono possibili nostri interventi a sostegno della lira rispetto a quelle monete, mediante cessione di tali valute. Se la manovra sul « commerciale » è lunga, perché complessa, il valore della lira finanziaria tende a recuperare ancora più lentamente: da qui il permanere, e in certi giorni l'allargarsi, del forte divario tra il valore della lira commerciale e il minor valore della lira finanziaria. Giulio Mazzocchi

Persone citate: Carli

Luoghi citati: Italia, Roma