Non sporcare anche Smonti

Non sporcare anche Smonti Un convegno a Verrès Non sporcare anche Smonti II dilagante malcostume dei turisti non risparmia neppure i ghiacciai - Le iniziative in Val d'Aosta per un'"educazione ecologica" (Dal nostro corrispondente) Aosta, 14 luglio. Migliaia di persone si riversano, ad ogni weekend, nelle vallate alpine, creando spesso, per una sostanziale mancanza di «educazione ecologica» gli stessi problemi da cui hanno voluto sfuggire nelle città. Boschi, prati, pinete, si trasformano sovente in depositi per cartacce, scatolette, bottiglie di bibite, sacchi di plastica. Perfino i ghiacciai non sono oggi risparmiati dal dilagante malcostume. «Si inquina l'acqua ancor prima che questa possa sgorgare dalle sorgenti — dicono gli esperti —. La situazione è grave: se non si corre ai ripari, si rischia di creare danni irreversibili». Per indicare una linea di azione capace di risolvere il problema, si è svolto questo pomeriggio nel salone comunale di Verrès un convegno ecologico sul tema: «Montagna pulita e protezione della natura alpina». L'incontro, cui erano invitati pubblici amministratori, rappresentanti delle aziende di soggiorno e prò loco della Valle, funzionari del corpo forestale, e quanti si propongono la salvaguardia della natura, è stato promosso dalla locale sezione del Club Alpino Italiano. «Spetta infatti al Cai — ha affermato il presidente della sezione aostana del sodalizio, Toni Ortelli — intervenire in difesa della montagna libera, di quella fascia alpina cioè che oggi è maggiormente suscettibile di profanazione». La maggior parte delle persone che si avvicinano alla montagna è digiuna di quelle elementari norme di rispetto per la natura. Da una parte occorre quindi informare, prevenire, dall'altra reprimere quanti volutamente deturpano, inquinano, danneggiano. «L'impegno maggiore in questo caso ricade sui sindaci — ha sostenuto Raffaele Bertetti, presidente del Cai di Verrès —: egli infatti è re- sponsabile del territorio comunale ed è l'unica autorità che può emanare ordinanze in materia di pulizia rurale». I «primi cittadini» lamentano la scarsità del personale per un intervento efficace, ma dimostrano la propria sensibilità al problema. Lo scorso anno il sindaco di Ayas, Davide Chasseur, inoltrò alla pretura di Donnaz una denuncia contro un gitante che, al termine di un picnic, si rifiutò di pulire una zona verde dei rifiuti da lui lasciati. Il turista venne condannato a quattro mesi di carcere e a venti mila lire di multa. Anche l'inquinamento delle nevi e dei ghiacciai è un problema grave. «Occorrono duecento anni perché il mare distrugga un sacchetto di plastica; in alta montagna la plastica diventa indistruttibile». Si è quindi proposto di utilizzare, come già avviene in Svizzera, l'elicottero che rifornisce di viveri i rifugi, anche per il trasporto a valle dei rifiuti. Ma non si deturpa solo sporcando. Nonostante le leggi che in Valle d'Aosta, come in altre località alpine, tutelano la flora, oggi si continua a distruggre questo importante patrimonio. «Le forze dell'ordine fanno del loro meglio — ha affermato Efisio Noussan, presidente della «Société de la flore valdótaine» —. Quintali di piante sono stati sequestrati lo scorso anno, ma occorre stabilire precise sanzioni per quanti trasgrediscono alle norme. Si deve inoltre istituire un corpo di volontari che abbiano la facoltà di intervenire contro quanti colgono fiori e piante tutelati ». «Attualmente è vietata la raccolta di 46 tipi di piante — ha aggiunto l'ispettore forestale della Regione valdostana, dottor Carlo Lyabel —. Molte, in via di estinzione, non sono comprese nel provvedimento che dovrebbe essere esteso ad almeno centocinquanta specie». II turista di oggi, a differenza dell'escursionista del secolo scorso, compie gite per svago ma non è nel senso proprio della parola «un amante della natura» di cui poco conosce: «Un'artemisia — dice Noussan — impiega dieci anni per far sbocciare un flore; inconsciamente c'è chi lo strappa per annusarne il profumo e gettarlo poi pochi istanti dopo». Il giorno di Ferragosto verrà distribuito a tutti i caselli dell'autostrada valdostana un sacchetto di carta per i rifiuti, con l'invito ai gitanti di farne uso. «E' soltanto un inizio — ha concluso Raffaele Bertetti —, speriamo che la gente capisca che distruggendo la natura distrugge anche se stessa». Con la mozione conclusiva, sono state sollecitate le autorità regionali della Valle «ad emanare con la massima urgenza norme legislative che tengano presente una programmazione funzionale formando adeguati mezzi che diano la possibilità di salvaguardare concretamente l'ambiente naturale che caratterizza la Regione valdostana». e- e-

Persone citate: Carlo Lyabel, Davide Chasseur, Efisio Noussan, Noussan, Raffaele Bertetti, Toni Ortelli

Luoghi citati: Aosta, Ayas, Svizzera, Val D'aosta, Valle D'aosta, Verrès