Verona sotto una pioggia fitta Boccanegra sospeso in Arena di Francesco Fornari

Verona sotto una pioggia fitta Boccanegra sospeso in Arena La stagione lirica senza il "gala,, d'apertura Verona sotto una pioggia fitta Boccanegra sospeso in Arena Lampi e tuoni fin dalla mattina - Mentre infuriava il temporale molte persone aspettavano davanti ai cancelli sperando che l'opera venisse rappresentata - Una turista straniera chiedeva che si stendesse un telone sul teatro - In scena il 22 agosto (Dal nostro inviato speciale) Verona, 14 luglio. Una pioggia uggiosa e insistente, che a tratti si rovesciava sulla città con violenza mentre raffiche di vento piegavano le cime degli alberi, ha impedito 10 svolgimento della serata inaugurale della cinquantunesima stagione lirica all'Arena di Verona. E' stata una giornata di ansia per gli organizzatori, che fino all'ultimo momento hanno sperato in un miracolo. Le prime avvisaglie del maltempo si erano avute nella notte, quando un violento temporale si è abbattuto su Verona. Nella mattinata qualche breve schiarita aveva fatto sperare per il meglio. I turisti scrutavano ansiosi verso il cielo, spiando i movimenti delle minacciose masse di nubi, ma i vecchi veronesi scuotevano 11 capo malinconici. « Questo è scirocco: significa che il tempo peggiorerà ». Negli uffici dell'Ente autonomo dell'Arena i telefoni hanno continuato a suonare senza sosta: tutti volevano sapere se la rappresentazione sarebbe stata fatta. Il centralinista, sudato e senza voce, mi ha detto che hanno telefonato da Milano, Torino, Genova, Parma, Venezia. La risposta, purtroppo, era sempre la stessa: « Adesso sta piovendo, si deciderà alle 21 ». Una turista straniera ha chiesto ad un vigile se non si poteva « stendere un telone sull'Arena » per riparare gli spettatori e gli attori dalla pioggia. Alle 19 l'ufficio meteorologico diramava l'ultimo bollettino che faceva crollare le esili speranze dei più restii ad accettare l'inevitabile. A quell'ora sulla città pioveva a dirotto, il cielo nero era solcato da lampi, lontano si sentiva il brontolio del tuono Nonostante tutto, alle 21 molta gente era ferma davanti ai cancelli dell'Arena, cercando di ripararsi alla meglio sotto gli ombrelli. Poi, l'annuncio ufficiale: 10 spettacolo è sospeso. Poiché 11 calendario dell'Arena non può subire spostamenti (mi hanno detto che sono state accettate prenotazioni per questa stagione fin da gennaio, da mesi il 60 per cento della capienza del teatro è già stato venduto), quest'anno la stagione lirica non avrà la serata inaugurale: il Simon Boccanegra andrà in scena per la prima volta il 22 agosto, data della seconda rappresentazione. Per il sovrintendente dell'Ente lirico, comm. Carlo Alberto Cappelli, questa cinquantunesima stagione deve fornire «un'ennesima prova della validità della formula adottata da tempo nel preparare il cartellone », che da alcuni anni vede sempre inclusa un'opera mai rappresentata prima nell'Arena. Iniziata con la storica rappresentazione del Don Carlos nel 1962, proseguita con l'Emani (1972) e il Macbeth (1971), quest'anno è la volta del Simon Boccanegra: una scelta considerata da alcuni piuttosto temeraria, poiché il melodramma è tra i più difficili e meno conosciuti di Verdi. Questi timori non sono condivisi dal comm. Cappelli: « Ritengo che il "Simon" sia l'attrattiva maggiore di questa sia gione. Intendiamo continuare seguendo questo filone perché vogliamo contribuire ad ottenere una maggiore conoscenza di quel repertorio lirico così poco noto al pubblico ». Dello stesso avviso il direttore artistico dell'ente, maestro Armando Gatto: « La nostra è una continua ricerca culturale: non possiamo approfittare dell'Arena pensando solo agli incassi. Dobbiamo preoccuparci, invece, di offrire al pubblico, e specialmente ai giovani che si stanno interessando sempre di più alla lirica, dei lavori validi e nuovi». Dopo l'Emani e il Don Carlos questa è la terza opera di Verdi presentata per la prima volta a Verona. Mi spiega il sovraintendente che « questi testi verdiani vengono realizzati in una veste completamente nuova che, per la maestosità dell'allestimento, il movimento delle masse, le caratteristiche uniche al mondo dell'Arena, valorizzano e magnificano le opere del grande musicista e permettono delle rappresentazioni che non sono consentite invece nei normali teatri ». Il comm. Cappelli parlando della regìa del Simon Boccanegra curata da Franco Enriquez afferma che « il regista ha avuto un grosso rispetto per il testo, ha realizzato una regìa piuttosto stringata, senza ricorrere ad accorgimenti plateali. E' uno spettacolo di assoluta dignità artistica e serietà ». Per chi non l'ha mai ascoltata prima, la musica del Boccanegra riserva indubbiamente una piacevole sorpresa: molti critici sostengono infatti che il grandissimo finale dell'opera è una delle più belle pagine scritte da Verdi. Il maestro Nino Sanzogno ha saputo cogliere tutta la grande forza espressiva racchiusa in questa musica, mentre sulla scena Piero Cappuccini dà vita ad un Simon di grande efficacia, come tutti gli altri interpreti. Ricciarelli, Gaiotti, Cossutta, Meliciani, Foiani, impegnati in personaggi ardui Si inizia la cinquantunesima stagione lirica e già si lavora per l'anno prossimo. 11 comm. Cappelli stasera ha presentato il programma per il 1974, che comprende l'Aida di Giuseppe Verdi, la Tosca di Giacomo Puccini, Sansone e Dalida di Camillo Saint-Saé'ns e l'oratorio drammatico di Arthur Honegger, Giovanna d'Arco al rogo. Francesco Fornari

Luoghi citati: Genova, Milano, Parma, Torino, Venezia, Verona