Potremo cambiare il cuore

Potremo cambiare il cuore Convegno internazionale di scienziati a Fiuggi Potremo cambiare il cuore Cardiochirurghi e bioingegneri affrontano il dilemma: trapianti o cuore meccanico? - Intervengono Barnard, che parlerà sulle più recenti tecniche di chirurgia, e Norman di Houston, che presenterà il cuore azionato con energie atomica • Presente il torinese Bosio, che ha presentato un cuore con criteri nuovi (Dal nostro inviato speciale) Fiuggi, 13 luglio. Trapianto di cuore, cuore artificiale e il cuore artificiale mosso da energia atomica: questi alcuni temi che verranno trattati domani e domenica a Fiuggi Terme nel corso di un grande simposio internazionale su « La sostituzione del cuore ». Nel 1967 Christian Barnard, battendo di poche ore l'americano Kantrowitz, operò il primo trapianto cardiaco: fu uno di quegli eventi che danno un'impronta a un secolo e che accese molte speranze. Da allora i trapianti sono aumentati, quasi freneticamente in ogni Paese. Sono stati 77 nel secondo semestre del 1968, poi il numero degli interventi è diminuito: nei semestri successivi si è scesi a 38, a 15, a 9 e infine a 6. Complessivamente, sono stati eseguiti nel mondo 206 trapianti, con 36 « soggetti » ancora in vita. (Il più longevo è lo spagnolo Vitria di 55 anni, operato alla fine del 1968 e autore di un libro: « Mi godo la vita »). Pochi giorni dopo il « miracolo » di Barnard è risultato che il fenomeno del rigetto è il grande nemico del trapianto di cuore. Da allora esiste una netta divisione tra i cardiochirurghi: quelli che sostengono che la nostra è la « era dei trapianti » e non bisogna fermarsi davanti ad insuccessi od ostacoli. E quelli, come il prof. Cacherà di Parigi, il quale dichiara che bisogna auspicare l'adozione di nuove tecniche come « pacemaker », e come lo svedese Ovel Bjork, il quale sostiene che, nelle attuali condizioni, il trapianto va evitato e preferisce la sostituzione delle varie valvole cardiache, cioè l'aortica, la mitralica, la tricuspide. Trapianto di cuore o cuore artificiale? Il problema è di stretta attualità, e il simposio di Fiuggi Terme si annuncia della massima importanza sul piano mondiale, anche perché saranno presenti alcuni fra i maggiori studiosi, ricerdue temi in discussione, tracatori e sperimentatori di questo particolare settore. Presidente dei lavori è il prof. Stefanini, direttore della 2" clinica chirurgica dell'Università di Roma, segretario il prof. Cortesini, direttore della cattedra di chirurgia sperimentale all'Università di Roma. Interverranno il prof. Barnard, che parlerà sulla tecnica chirurgica e sui problemi post-operatori immediati. Il « cuore artificiale mosso da energia » nucleare sarà il suggestivo tema di Norman di Houston, mentre Dubost di Parigi illustrerà le sue esperienze sul trapianto e le problematiche della sostituzione del cuore. Parteciperanno inoltre ai lavori i professori Graham di Palo Alto (California), Guttman di Montreal, Duran di Pamplona, Marion di Lione, Kennedy di Houston, Turina di Zurigo, Akutsu di Jakson, e i romani Puddu, Arabia, Pedicino e Prowenzale. Con questi, che sono tra i massimi cardiochirurghi del mondo, vi sono anche alcuni « bioingegneri », tra i quali l'ing. Bosio di Torino, il primo italiano che abbia realizzato nel suo laboratorio un cuore artificiale, e concepito con criteri del tutto originali. Bosio afferma che « in attesa della soluzicne del problema del rigetto, la soluzione del cuore artificiale è forse quella più vicina e soddisfacente. Lo è anche e soprattutto perché elude gli enormi, inquietanti problemi di etica che il trapianto cardiaco da uomo a uomo pone inevitabilmente, non soltanto al chirurgo, ma anche al paziente e ai parenti del donatore, nonché alla parte più sensibile della pubblica opinione». Su « La sostituzione del cuore », motivo del congresso, il presidente prof. Stefanini dice: « Qualcuno potrebbe pensare che si sia voluto costituire una antitesi tra i pianto di cuore e cuore artificiale, ma non è così: in realtà il trapianto di cuore si in¬ tegra con il cuore artificiale il quale, a sua volta, potrà costituire la soluzione definitiva quando si potrà avere un cuore artificiale veramente efficiente. Quindi, non è polemica la scelta dei temi che vogliono rilevare, nella forma più ampia possibile, tutte le correlazioni esistenti tra trapianto di cuore e cuore artificiale ». \. c. Roma. Il cardiochirurgo sudafricano Christian Barnard con la moglie (Tel