Paul Getty (17 anni) scomparso da Roma: rapimento o scherzo? di Francesco Santini
Paul Getty (17 anni) scomparso da Roma: rapimento o scherzo? Il nipote dell'uomo più ricco del mondo Paul Getty (17 anni) scomparso da Roma: rapimento o scherzo? Martedì all'alba era in moto, andava al mare con una fotomodella francese - Giovedì telefonata anonima alla madre: "Lo abbiamo rapito, ci faremo sentire noi" - Da allora nessuna notizia - E' un bel ragazzo, vende collane, poi va in discoteca (Nostro servizio particolare) Roma, 13 luglio. Nessuno a Roma, tranne sua madre, sembra credere al rapimento di Paul Getty, 17 anni, nipote dell'uomo più ricco del mondo. Bel giovane, capelli biondi sempre arruffati sugli occhi, vestito alla moda degli hippies, è scomparso all'alba di martedì: lasciava il « Three top », la discoteca « à la page » della capitale con una ragazza francese più anziana di lui, Danielle Devret, 25 anni, fotomodella per hobby. « Ce ne andiamo a Gaeta », ha annunziato agli amici inforcando la moto. Un'accelerata ed era già lontano, per la discesa di San Saba, diretto verso il mare con la ragazza che gli cingeva la vita e la Kawasaki rombante per le strade dell'Aventino. Ieri, l'allarme. Nell'attico di via Monti Parioli dove vive sua madre, Gail Harris, 41 anni, una telefonata annunciava il rapimento. Una voce maschile, che si è espressa in un italiano corretto e senza accento, ha chiesto di parlare con i genitori di Paul. « Sono la mamma », ha risposto Gail Harris. Lo sconosciuto ha aggiunto: « Abbiamo rapito suo figlio ». « Ed io che cosa debbo fare? ». « Si metta in contatto con persone, poi ci faremo sentire noi. Il riscatto è una cosa seria, bisogna trattarlo con serietà ». Da allora, più nulla. Gail Harris ha chiamato la polizia, ha trascorso la notte in grande ansietà accanto al microfono, ma nessuno si è fatto sentire. Ha resistito all'assalto di giornalisti e fotografi che stazionano ininterrottamente nella piazzola fiorita che fronteggia l'ingresso dell'edificio e in serata ha fatto comunicare dal suo legale, Antonio Jacoboni, « di non essere in condizioni fisiche per ricevere ». Si sa che si è messa in contatto con Londra, dove vive il padre del ragazzo, Paul Getty jr., dal quale ha ottenuto il divorzio otto anni fa (nonno, padre e figlio hanno lo stesso nome). «Verrei a Roma — le ha detto Paul Getty — ma non mi sembra il caso; tìenmi informato». In Italia, Paul Getty non può tornare. A impedirglielo è una storia di droga, uscita fuori con il suicidio della seconda moglie, la giovane e affascinante Talitha Poi, uccisa dalla morfina nel suo appartamento sul Campidoglio. Vicino al corpo fu trovato un intero flacone di Nembutal vuoto. Suicidio da noia, si disse al principio, e la tesi sembrò plausibile. Un anno più tardi, un magistrato scrupoloso si accorse che a uccidere la bella Talitha non erano stati i sonniferi, ma la morfina. Chiese di interrogare Paul Getty, ma il figlio dell'uomo più ricco del mondo, era già prudentemente fuori dall'Italia. Alla stampa inglese Paul Getty ha parlato oggi con una dichiarazione rilasciata dalla sua segretaria. Ammette il «possibile rapimento», aggiunge che non ci sono «ulteriori sviluppi». «La famiglia Getty — conclude la nota — apprezzerà molto il comportamento della stampa se essa si renderà conto che meno pubblicità avrà il caso, più saranno le probabilità che esso abbia una conclusione soddisfacente». Nessuna reazione si ha invece dal castello di «Sutton Place», dove vive il nonno di Paul. Secondo notizie arrivate a Roma, il vecchio re del petrolio non sarebbe stato informato della faccenda. «Paul Getty — ha detto il legale della Harris — è vicino agli 82 e la prudenza consiglia di tenerlo fuori». Quanti conoscono il giovane Paul, e sono in molti in Piazza Navona, a Santa Maria in Trastevere e sulla scalinata di Trinità dei Monti, lo descrivono come un «irrequieto». Da un anno aveva lasciato la casa materna ai Parioli per trasferirsi in un appartamento del centro, nella «comune» organizzata da un vecchio pittore. Nei pennelli e nelle tele aveva tentato di esprimere una sua individualità, ma presto aveva abbandonato, con la pittura, anche la «comune». Negli ultimi giorni vendeva anelli e bracciali di filo d'argento fabbricati con un ami co in un piccolo alloggio sulla riva del fiume. Lo si poteva vedere la sera in Piazza Navona, accanto ad un panno rosso zeppo di monili di poco valore, esposti sul selciato. Non era però difficile incontrarlo più tardi, dopo la mezzanotte, nei locali alla moda della città, sempre con i suoi pantaloni fatti di bandiera americana e la casacca presa a Istanbul. «A me i quattrini dei Getty non servono — diceva a tutti — mi basta poco per vivere». Con la madre, sebbene già da lui anno abbia lasciato l'atti- co ai Monti Parioli, è in buoni rapporti. «Lo vedo spesso, all'ora di colazione, entrare per il pasto — ha detto il portiere — è un giovane molto educato, un po' bizzarro, forse, ma rispettoso: parla sempre a bassa voce, per non disturbare». «Getty — ha detto un suo giovane amico, Franco Fanali — è della sinistra extraparlamentare». E Susanne John¬ son, che era al «Three top» la sera di lunedì, ha aggiunto: «Una volta la polizia lo ha fermato: tirava "molotov" a San Paolo, per protesta contro il congresso del movimento sociale a Roma. Poi lo hanno rilasciato, dopo una notte di camera di sicurezza». Alla «mobile» di Roma, dove le ricerche sono dirette dal dottor Caggiano, non si è convinti del rapimento. «Potreb¬ be essere uno scherzo di cattivo gusto — ha detto un funzionario —, aspettiamo gli sviluppi. A Roma sarebbe la prima volta. Noi, comunque, non possiamo non interessarci della vicenda». Da Roma sono partiti stamane quattro sottufficiali e un funzionario con il compito di setacciare tutta la zona che dal Circeo arriva a Sperlonga e a Gaeta. Francesco Santini Roma. giovane Getty II (Telefoto Ansa)
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