Gli Usa ritirano dal Cambogia le superfortezze volanti B-52

Gli Usa ritirano dal Cambogia le superfortezze volanti B-52 Un graduale richiamo a cominciare da sabato Gli Usa ritirano dal Cambogia le superfortezze volanti B-52 L'annuncio è interpretato a Washington come un segno che Nixon ha raggiunto l'intesa con Cina e Urss per la pace a Phnom Penh - Voci di un ritorno del principe Sihanuk - Improvvisa visita del ministro tedesco Scheel, per discutere sulla riduzione delle forze Usa in Europa (Dal nostro corrispondente) New York, 12 luglio. Due importanti sviluppi, uno sul Cambogia e uno sull'Europa, sono stati registrati oggi a Washington. La Casa Bianca ha annunciato il graduale ritiro delle superfortezze volanti « B52 » dai cieli cambogiani, a incominciare da questo weekend, in previsione della cessazione dei bombardamenti il 15 di agosto. E il presidente Nixon, il consigliere Kissinger e il segretario di Stato Rogers hanno ricevuto separatamente il ministro degli Esteri tedesco, Scheel, per accordi sulla sicurezza e sulle truppe americane in territorio europeo, in concomitanza col dibattito al Congresso. L'annuncio sul Cambogia, innanzitutto. Esso è stato interpretato a Washington come un segno che gli Stati Uniti hanno quasi raggiunto un'intesa di principio col la Cina e collUrss per la soluzione della crisi cambogiana. Il Chicago Sun Times scriveva stamane che Nixon ha deciso di favorire il ritorno a Phnom Penh del principe Sihanuk, il leader deposto nel '70 e attualmente in esilio a Pechino. Durante il vertice della seconda metà di giugno, egli avrebbe strappato a Breznev un preciso impegno di collaborazione. Kissinger cercherebbe di ottenerlo, nella prossima visita in Cina, da Ciu En-lai. Questa interpretazione è confermata da una dichiarazione del leader del gruppo parlamentare republicano, Scott, secondo cui il presiden- te Nixon non chiederà più il |15 agosto al Congresso di prolungare i bombardamenti sul Cambogia. L'aeronautica militare americana compie oltre 250 incursioni al giorno, di cui 50 con le superfortezze volanti. Il ministro della Difesa, Schlesinger, ha auspicato di recente che il regime di Lon Noi sappia difendersi da solo, e anche questo pare un sintomo che Nixon non intende più sacrificare la pace in Indocina. La decisione del Presidente è stata influenzata, probabilmente, dall'atteggiamento del Congresso. Oggi la commissione Esteri del Senato ha confermato la sua rigidità, respingendo la nomina a sottosegretario agli Esteri per il Sud-est asiatico dell'ex ambasciatore nel Laos, McMurtrie Godley, «perché troppo propenso in passato all'intervento militare Usa ». La visita di Scheel. Il ministro degli Esteri tedesco è giunto d'improvviso a Washington, ieri sera, per discutere tre problemi: la riduzione equilibrata delle forze della Nato e del Patto di Varsavia, i maggiori contributi europei alle spese di mantenimento delle truppe americane e il progetto di una nuova Carta atlantica di Kissinger. Da aprile ad oggi, Scheel ha già incontrato due volte Nixon e quattro volte il sottosegretario Rogers. Sembra che la visita sia stata richiesta dalla Casa Bianca, ansiosa di convincere il Congresso ad abbracciare la sua politica, e di convincere gli europei a un « vertice » di tutti i sottosegretari agli Esteri. Il ministro ripartirà domani per Bonn. Alla Camera, le testimonianze davanti alla commissione Esteri si sono concluse, oggi, con il rappresentante americano presso la Nato, Rumsfeld. Questi ha sostenuto che soltanto l'anno prossimo, quando la Conferenza sulla sicurezza e sulla riduzione delle forze in Europa sarà a buon punto, il mondo saprà se l'Urss vuole veramente la distensione o ricorre a espedienti tattici per rafforzare la sua posizione. e. c. hanno accusato il governo sudvietnamita di « tentare di eludere le questioni importanti ed urgenti». Anche i colloqui di pace in Laos sono ad un punto morto. (Ansa) Scheel a Washington