C'è ottimismo a San Marino finirà tutto entro domenica? di Franco Mimmi

C'è ottimismo a San Marino finirà tutto entro domenica? Il rapimento del medico e della figlia C'è ottimismo a San Marino finirà tutto entro domenica? Stabiliti contatti "sicuri" con i rapitori - Il mistero del riscatto: non si sa se è stato versato e neppure se è stato stabilito - Minacce di morte al parroco, amico della famiglia dei rapiti (Dal nostro inviato speciale) San Marino, 11 luglio. La vita e la morte, a San Marino, corrono sul filo del telefono. Vita per i due rapiti, il dottor Italo Rossini e sua figlia Rossella: l'avvocato Bonelli ha dichiarato ai giornalisti: «Abbiamo la prova sicura che i contatti sono con i veri rapitori», e malgrado non abbia voluto dire se vi è anche la prova che i due sequestrati sono vivi, la sensazione generale è che anche questo sia certo. Minacce di morte, invece, per il parroco don Decio Foschi, che il giorno dopo il rapimento parlava senza farsi pregare, a ruota libera, dei rumori che aveva sentito la sera prima e che erano stati, presumibilmente, i rumori del sequestro; che nei giorni successivi ha alternato il silenzio a nuove indiscrezioni (come quella frase che tanto ha fatto pensare, «una terribile minaccia grava sul passato e sul futuro della famiglia Rossini»); che è stato bersagliato da telefonate di ogni genere, fino all'ultima, di ieri, che ha tenuto il sacerdote al telefono per pochi istanti, il tempo di ascoltare questa frase: «Prete, finiscila di chiacchierare. Parli troppo». Don Foschi dice di non aver paura. In questi giorni ne ha sentite tante, e in fondo a nessuna delle cose terribili che ha sentito ha prestato fede. Chi può davvero volere la morte di un prete di campagna, che ha speso la vita al servizio dei suoi parrocchiani? Nessuno, sembra la risposta più ovvia, ma qualcuno ribatte: «E chi poteva voler far del male a un medico che ha speso la vita al servizio della vita dei suoi concittadini?», e anche questa volta la risposta sarebbe: nessuno, se non ci fosse il piccolo particolare di un rapimento avvenuto la sera del 28 giugno scorso, e che ancora non ha visto la soluzione. Eppure, potrebbe essere vicina. Nella notte, dalle parti di villa Rossini c'è stato molto movimento: macchine che andavano e venivano, e poi, improvvisamente, il posto di blocco è stato tolto, poco dopo le quattro, per circa un'ora. E oggi l'aria che si respira è aria di ottimismo, e improntata a ottimismo è l'e¬ spressione di chi in questa vicenda è completamente immerso, l'avvocato Bonelli, il portavoce dei Rossini. «I contatti ci sono — ha ribadito — e sono contatti sicuri, e non solo telefonici. Non abbiamo prove sicure che i due rapiti sono ancora vivi, ma siamo portati a credere che questo brutto affare sarà presto risolto». Tra pochi giorni? «Anche domani, forse». E' rimasto zitto un momento, poi ha fatto un sospiro, e per la prima volta in tanti giorni è stato un sospiro di sollievo: «Vedrete che domenica saremo tutti a casa», ha detto Bonelli. Domenica, quattro giorni da oggi. Quattro giorni per veder tornare Italo e Rossella, quattro giorni per capire finalmente cosa c'è dietro il sipario. La famiglia dei rapiti, che aveva finito col credere che scopo del ratto non fosse l'estorsione, ora ci ha ripensato, dichiara che di altro non si può trattare. Eppure, questo riscatto non ha ancora assunto contorni precisi: non si sa se è stato richiesto, non si sa a quanto ammonterebbe, non si sa se è stato versato, tutto o in parte. Al primo e al secondo interrogativo, Bonelli non risponde, al terzo risponde con un no. Eppure, eccolo dichiarare che, per quanto ne sa lui, il medico e sua figlia «potrebbero essere stati liberati dodici ore fa». Senza che sia stata versata una lira? Senza che sia stata versata una lira. Incredibile, davvero, ma Bonelli argomenta che forse, probabilmente, i banditi hanno visto saltare una rotellina del loro ingranaggio, si sono spaventati, hanno rinunciato ai soldi. Tutto quello che vorrebbero, ora, sarebbe un limite di tempo che garantisse loro la fuga. Tutto qui? Un'ipotesi a cavallo tra l'ingenuità e la presa in giro, ma questo è quanto l'avvocato Bonelli, in nome della famiglia Rossini, è disposto a tirar fuori dal cappello a cilindro. Si spera che tutto finisca presto, e per il meglio, è ovvio. Ma si spera anche che quando Italo e Rossella saranno tornati a casa verrà finalmente fornita una risposta alle troppe domande rimaste finora insoddisfatte. Franco Mimmi San Marino. Rossella Rossini (Foto Moisio)

Persone citate: Bonelli, Decio Foschi, Italo Rossini, Rossella Rossini, Rossini

Luoghi citati: San Marino