Ti piace di più il mare o la montagna? di Bruno Ghibaudi

Ti piace di più il mare o la montagna? li a scienza spiega il meccanismo del nostro comportamento Ti piace di più il mare o la montagna? Siamo come una macchina che reagisce variamente alla carica elettrica dell'atmosfera - Se questa ha il segno (positivo o negativo) al quale siamo allergici, avremo insonnie, tensione ed emicranie - E viceversa (Nostro servizio particolare) Roma, 11 luglio. Molto spesso la scelta del luogo di villeggiatura viene determinata dai ricordi. Se l'anno precedente la permanenza al mare è stata tonificante, in quanto ha permesso di distendere i nervi durante il giorno e di riposare con pienezza durante la notte, si decide di ritornarci; se invece il relax è stato impedito o limitato da un nervosismo diffuso, da un'insonnia prolungata, da lievi malesseri di origine incerta ma sufficienti a togliere la calma e la distensione, si propende per la montagna. E viceversa. Cosi facendo si pensa di obbedire soltanto a valutazioni soggettive, determinate quasi sempre dalle proprie preferenze inconsce. La vera ragione è invece un'altra. Se stiamo meglio al mare che in montagna, ci dicono gli scienziati, è perché al mare c'è una maggior concentrazione di ioni positivi, cioè di particelle cariche per le qua¬ li non manifestiamo allergia. Se invece stiamo meglio in montagna è perché a quella quota predominano gli ioni negativi e il nostro organismo, allergico agli ioni positivi, si trova in un ambiente migliore. Un discorso di questo genere, piuttosto oscuro per chi non si occupa di scienze, può confondere le idee e turbare le vacanze a molti lettori e merita pertanto di essere adeguatamente chiarito. Il nostro organismo, sotto l'aspetto che qui ci interessa, può essere assimilato a una macchina elettrica delicatissima, il cui funzionamento viene sensibilmente influenzato dall'atmosfera elettrica circostante. A determinare le caratteristiche e l'intensità di tale atmosfera concorrono in gran parte gli ioni, cioè quegli atomi (in questo caso di gas) ai quali sono stati strappati o aggiunti elettroni periferici. E poiché gli atomi sono sistemi elettricamente neutri, in quanto la carica positiva del nucleo centrale viene compensata dalle cariche elettriche negative degli elettroni periferici, l'aggiunta 0 l'asportazione di uno o più elettroni trasforma gli atomi in ioni negativi (con elettroni in più) o positivi (con elettroni in meno). Gli atomi, che prima erano neutri, diventano cosi particelle cariche e contribuiscono a rendere l'atmosfera carica positivamente o negativamente. Per generare ioni è sufficiente far scoccare scintille in un gas. In natura vengono prodotti dalle radiazioni solari che attraversano l'atmosfera, dall'emissione delle sostanze radioattive presenti nella crosta terrestre, dall'elettricità atmosferica, dai fulmini e in misura minore da altri fenomeni. Grandi generatori di ioni sono gli elettrodomestici e tutte le macchine a scintillazione. E' stato per esempio scoperto che la vita in città fa aumentare il numero degli ioni positivi rispetto a quelli negativi. Succede poi che la crosta terrestre, essendo carica negativamente, respinga gli ioni negativi e attiri quelli positivi. Capita cosi che a parità d'altre condizioni gli ioni predominanti al livello del mare siano quelli positivi, mentre alle quote della media e dell'alta montagna prevalgono quelli negativi. Quando siamo immersi in un'atmosfera elettricamente carica ognuno di noi si comporta in maniera sensibilmente diversa. C'è chi è indifferente agli ioni positivi e a quelli negativi, ma è una rarità. Di solito, anche se non ce ne rendiamo conto, siamo ben disposti agli uni e allergici agli altri. Lo precisiamo per coloro che non hanno mai saputo, per esempio, che la loro difficoltà a prender sonno in una camera d'albergo dipende soltanto dalla eccessiva concentrazione di ioni contrari generati dal condizionatore dell'aria o viceversa che devono alla stessa causa 1 loro sonni pieni e corroboranti. Per sapere a quale tipo di ioni si è allergici basterebbe rivolgersi ai laboratori di ricerca psicofisiologica che molte Università, anche italiane, hanno aperto negli ultimi anni per indagare su questi importantissimi fenomeni ambientali che condizionano il nostro comportamento e la nostra salute. Nel corso di esperimenti a cui ho assistito più volte e che consistevano nel far sedere una persona sotto un proiettore (simile a un casco asciugacapelli) che emanava ioni positivi o negativi a piacere, l'efficacia degli uni e degli altri si manifestava in maniera impressionante. Investita da un vento molto concentrato di ioni per lei benefici, la persona incominciava a sentirsi bene fino a sorridere e poi a ridere in maniera sfrenata; quando invece il flusso mutava segno la gioia si trasformava rapidamente in depressione, poi in tristezza e infine in un abbattimento tanto profondo da provocare le lacrime. L'efficacia degli ioni non dipende soltanto dal tipo, ma anche dalla loro concentrazione. Un'atmosfera normale è quella in cui il numero degli ioni varia da 1500 a 4000 al centimetro cubo. Quando la concentrazione diminuisce, l'organismo umano viene assalito da insonnia, irritabilità, tensione, emicranie, nausea, diarrea, vertigini, palpitazioni. Una concentrazione maggiore, a parità di altre condizioni, apporta invece benessere, distensione, ottimismo. Bruno Ghibaudi

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