Due inchieste ministeriali poi Monza chiude i battenti di Giorgio Viglino
Due inchieste ministeriali poi Monza chiude i battenti Il presidente Rumor è intervenuto d'autorità Due inchieste ministeriali poi Monza chiude i battenti Roma, 10 luglio. Il presidente del Consiglio on. Mariano Rumor ha invitato il ministro dell'Interno ed il ministro dei Trasporti a svolgere immediate inchieste sui gravi e luttuosi fatti di Monza. Le due relazioni dovranno essere trasmesse con urgenza alla Presidenza per le rapide ed opportune decisioni. Non è da escludere che possa essere stabilita la chiusura totale della pista di Monza, oppure limitata alle gare motociclistiche. Puntuale è giunto ieri l'intervento politico nella tragica vicenda di Monza, con l'autorità di una disposizione governativa che ha ben maggior peso delle diverse interrogazioni che pure numerosi onorevoli e senatori avevano già presentato in precedenza. I dirigenti sportivi perdono l'iniziativa ed ora corre rischi seri lo sport intero, non soltanto certi tipi di gare su determinate piste, poiché — si sa — l'intervento dall'alto è sempre drastico, sbrigativo e, in molte occasioni, più attento alla demagogia che non alle reali esigenze tecniche. E' giusto che questi dirigenti vengano messi da parte, superati da un compito troppo arduo per loro e schiacciati dalla responsabilità grave di queste morti inutili. I loro errori hanno avuto conse- guenze troppo tragiche perché si possa considerarli normali incerti del mestiere e se la loro responsabilità non è forse penalmente punibile, sul piano morale la condanna è assoluta. Questi dirigenti non meritano fiducia. Siamo curiosi di sentire le argomentazioni del presidente Colucci e dei suoi collaboratori nella conferenza stampa convocata d'urgenza per domani a Milano presso la sede del Coni, a meno che tale riunione non sia stata voluta per rassegnare volontariamente le dimissioni. Sarebbe interessante che a questa riunione partecipassero tutte le voci ascoltate in questi giorni, ultima quella di Eugenio Inglese, il compagno consueto di Carlo Chionio, che ha smentito anche l'ultima bugia degli organizzatori, i quali asserivano di un preteso disinteresse dei piloti per il circuito. Eugenio Inglese, vincitore con Chionio a Modena, ventottenne medico di Mortara, è intervenuto nella polemica dopo aver letto diverse interviste ed opinioni sollecitate e non. Trop- pe inesattezze e una offesa alla memoria dell'amico Chionio. Dice Inglese: «La settimana scorsa io ho chiesto per l'ennesima volta quali precauzioni si sarebbero prese per correre a Monza. Mi assicurarono che ci sarebbero state le "chicanes" e che quindi si sarebbe affrontato quel maledetto curvone a velocità accettabile. Venerdì andiamo in pista e non c'è ombra di "chicane". Io mi ribello, dico che non corro, e il moto club iscrive Carlo insieme con Marcucci. Hanno approfittato della debolezza di Carlo, che non è mai stato capace di dire un no deciso, e adesso è troppo tardi ». Nel lotto delle accuse c'è anche da registrare la diminuita efficienza del servizio di soccorso sulla pista. Per le gare automobilistiche sono in autodromo un elicottero, due centri mobìli di rianimazione, sette ambulanze. Per le moto un solo centro, e sei ambulanze. Domenica scorsa quel centro mobile era fermo senza autista di fianco alla palazzina centrale dell'autodromo. Dichiara Vanni Blegi, il compagno inseparabile di Galtrucco: «Porse non sarebbe servito a nulla, ma lo hanno lasciato 11 sull'asfalto a morire come un cane ». Giorgio Viglino Monza. Da sinistra, a colloquio il consigliere federale Zobele, il direttore dell'autodromo Restelli e il direttore della tragica corsa di domenica mattina Della Rosa
Persone citate: Colucci, Eugenio Inglese, Marcucci, Mariano Rumor, Restelli, Rumor, Zobele
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