Non hanno imparato solo a multare le ottanta reclute dei vigili torinesi
Non hanno imparato solo a multare le ottanta reclute dei vigili torinesi Non hanno imparato solo a multare le ottanta reclute dei vigili torinesi Il difficile mestiere del "civich" - L'ispettore: "Devono conoscere i propri diritti e rispettare quelli del cittadino" - Oggi riceveranno la "placca" dal sindaco Ottanta allievi vigili urbani (non solo, purtroppo, per la città di Torino, ma anche per i Comuni della provincia) domani alle 10 riceveranno dal sindaco la « placca di riconoscimento » ed entreranno ufficialmente ned corpo dei « civich ». Per farne parte hanno dovuto superare una prova di cultura generale (tema d'italiano e problema di matematica) e un corso di preparazione durato cinque mesi. In circa centotrenta giorni (sette oro di lavoro al giorno) hanno Imparato tutto quel che un vigile deve sapere. « Dare le multe », commenterà qualcuno con 11 dente avvelenato. « Le contravvenzioni non sono tutto — spiega invece l'ispettore Giuseppe Bollaito, direttore della scuola allievi vigili urbani —. Un agente, prima di ogni cosa, deve sapersi comportare con il cittadino, conoscere i propri diritti, ma soprattutto rispettare quelli degli altri ». Cioè, 11 vigile deve essere un emblema, costituire «il biglietto da visita della città ». Tatto, cortesia e fermezza al tempo stesso, corretto modo di esprimersi, nessuna propensione al paternalismo, conoscenza della storia della città e della sua to¬ ponomastica, tempestività d'intervento e colpo d'occhio per individuare la soluzione migliore negli ingorghi di traffico, segnalazioni pratiche e soprattutto di facile comprensione per l'automobilista: tutto questo deve far parte del bagaglio di un vigile. Ma c'è dell'altro. Materie fondamentali nello studio, oltre al comportamento e all'educazione civica e morale, sono la Costituzione, il diritto civile, 11 diritto penale, i regolamenti comunali (quelli di polizia, in particolare), l'infortunistica. Come ci si avvicina a un ferito, come lo si soccorre? Ogni vigile deve saperlo. Deve sapere anche quando un'auto in sosta costituisce un effettivo intralcio alla circolazione e quando nel traffico sussistono le condizioni di pericolo; deve avere 1 riflessi pronti, essere preparato nella difesa personale (Judo e nuoto figurano fra le materie di studio) e generosamente pronto a sacrificarsi per gli altri. Insomma — ammettiamolo — è facile scagliare la prime pietra, ma non altrettanto fare il « civich ». I problemi non mancano nemmeno ai vigili urbani. « Ci vuole attitudine — conferma l'ispettore Bollatto — lo so: ci sono agenti il cui comportamento lascia a desiderare. Ma per uno che sbaglia ve ne sono altri cento che sono irreprensìbili ». Che cosa occorre per essere « civich »? Una statura di almeno un metro e 72 e il possesso della licenza media. Ormai, però, è in maggioranza il numero del diplomati, mentre, di corso in corso, aumenta quello degli universitari. In passato, c'erano anche laureati. Anni di studio a scuola e all'università per poi andare a un crocicchio, sotto il sole e la pioggia. Spesso non è soltanto questione di attitudine. Gioca un ruolo fondamentale anche la necessità di guadagnarsi la vita.
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