Gli esibizionisti del rumore di Luciano Curino

Gli esibizionisti del rumore Gli esibizionisti del rumore « Esasperato dai rumori scende in strada: si picchiano, imo è grave, tre arrestati » è un titolo della cronaca torinese di ieri. Titoli simili si trovano nelle cronache dì altre grandi oppure piccole città. In una cronaca romana: « Prende la doppietta e spara contro un motociclista fracassone ». Gente con i nervi a pezzi. Il rumore, dicono i medici, può portare alla pazzia. Il buffo è che all'inizio di ogni estate si proclamano guerre contro i rumori e campagne per il silenzio, ma tutte perse in partenza. Ogni lotta contro i fracassoni finisce sempre in una sconfitta. Il fracassone è di solito un giovanotto su una moto. Pare beato del rumore che sta facendo e non ha l'aria molto intelligente. Schopenhauer ha detto che « la quantità di rumore che un uomo può sopportare e inversamente proporzionale alla sua intelligenza ». Il fracassone riesce a « truccare » un motorino grosso come un pugno e a renderlo più fragoroso di un'autobotte o di un jet. Con questa macchina egli infastidisce od irrita in pochi minuti un quartiere: cinquanta, duecentomila persone. Tra questi c'è della gente che sta morendo, c'è una donna afflitta dall'emicrania, c'è un uomo che ha lavorato duramente e cerca il sonno, una donna esaurita dal recente parto, i familiari al capezzale di quello che sta morendo. E nelle case entra insolente, doloroso come una frustata il rombo infernale della moto. Tanto strazio Insieme con i carabinieri con pennacchio e uniforme napoleonica, il frastuono che motociclette e motocicli riescono a produrre è tra le cose che più impressionano gli stranieri. Molti, nelle lettere che scrivono ai loro giornali, manifestano lo stupore per lo spaventoso volume di rumore che aggeggi così piccini sviluppano, aggiungono la ferma intenzione di non venire più in Italia. Non siamo troppo pessimi¬ sti. Una città sul milione di abitanti non ha più di cinquanta, cento di questi lavativi in motocicletta. Questa città salverebbe la sua pace se impiegasse bene i mezzi di difesa: poliziotti, carabinieri, vigili. Multe facili I vigili hanno una buona parte di colpa. Visti sempre a dare multe "facili" per sosta vietata o per disco, mai visti a fermare un bandito che con il suo motorino sconvolge la pace di un quartiere. Non è tanto colpa dei vigili. La maggiore colpa è del loro comandante, dell'assessore. Si sparano facili contravvenzioni e si lasciano passare i crimini. Si lasciano correre motorini che in teoria non dovrebbero superare i settantatre decibel prescritti dal codice della strada per i cinquanta centimetri cubi, e gli 87 decibel per quelli fino a duecento. Sarà. Ma quando questi arnesi sfrecciano in strada, superano di molto tutti quei decibels che la scala dei valori attribuisce alle seghe circolari. E quel che è peggio, la tonalità acuta, lacerante sembra studiata apposta per straziare i nervi. Si può anche capire che in una città di un milione ci siano due, trecento "Agostino 'o pazzo". JVon si capisce però che non vi sia autorità che blocchi questi fracassoni. Il codice prevede multe che salgono a parecchie migliaia di lire, arresti di più mesi. Il fatto è che non si ricorda un fracassone fortemente multato o mandato qualche settimana in prigione. Sulle loro diaboliche motorette la fanno sempre franca sotto gli occhi del vigile preoccupato a stendere facili multe. E noi ci troviamo all'inizio di ogni estate a scrivere articoli con titoli fiduciosi come « La campagna del silenzio » e dopo una settimana: « Una sfida all'autorità», e dopo un mese: « Hanno vinto i fracassoni ». II fatto è che i cittadini pagano dei vigili perché ci tutelino, ma essi danno via libera ai rumori. Visto il nuovo governo. C'è un ministero senza precedenti. E' quello all'Ecologia. D'accordo, siamo favorevoli. Naturalmente, il nuovo ministero dovrebbe affrontare e risolvere anche il problema del rumore, come malattia sociale, ha vita nelle città non è molto buona. C'è poco verde, c'è dell'asfalto e c'è del cemento. Dopo una giornata di lavoro, uno spera di avere dieci minuti di pace seduto sul balcone. Non ha un gran panorama, ha la facciata di una casa e panni stesi. Spera almeno in un po' di quiete. Potrebbe essere un buon momento, invece sfreccia un ragazzo su un motorino lacerante. Allora si capiscono quei titoli: «Esasperato dai rumori... ». Luciano Curino

Persone citate: Schopenhauer

Luoghi citati: Italia