Le Ferrovie in Piemonte sono insufficienti per i duecentomila pendolari giornalieri

Le Ferrovie in Piemonte sono insufficienti per i duecentomila pendolari giornalieri Giudizio nettamente negativo della Giunta regionale Le Ferrovie in Piemonte sono insufficienti per i duecentomila pendolari giornalieri Su 1923 chilometri di rete, 1484 sono a binario unico - Impianti antiquati, velocità da lumaca - "Gravemente condizionato il movimento passeggeri e merci" - La linea per Modane "inadatta alle sue funzioni" I piemontesi non hanno bisogno di andare una volta all'anno al Sud in treno per sperimentare le carenze delle Ferrovie. Le hanno in casa, tutti i giorni. Ecco come la Giunta regionale, in un'analisi dell'assessore ai trasporti, Gandolfi, giudica la situazione della rete del Compartimento di Torino, che ha una estensione di 1923 chilometri di cui 439 a doppio binario elettrificati e 1484 a binario semplice. « Vi sono ancora, unico Compartimento in Italia, ben 440 chilometri, pari al 23 per cento della rete, di linee servite con trazione a corrente trifase, da locomotori vecchi, senza pezzi di ricambio e con velocità molto basse. Altri 921 chilometri, pari al 48 per cento della rete, sono di linee non servite da trazione elettrica; di questi la maggior parte è servita con trazione a vapore. Oltre all'insufficienza quantitativa e qualitativa del materiale rotabile vi sono gravi carenze negli impianti, passaggi a livello, armamento, collegamenti telefonici e apparati di controllo che fanno si che la velocità commerciale media, analizzata su 1350 chilometri della rete, sia, per i treni locali viaggiatori, di 30-40 chilometri l'ora, per t diretti di 40-50 chilometri l'ora, per l direttissimi e per i rapidi di 5060 chilometri l'ora ». Conclusione: « La rete ferroviaria piemontese non solo è insufficiente alle esigenze di trasporto merci e passeggeri originato o destinato all'interno della regione, ma è anche del tutto inadatta a svolgere la funzione ad essa spettante nell'ambito del sistema nazionale ». Basti pensare alla Torino-Modane, che rappresenta l'unico valido collegamento non solo del Piemonte, ma anche del resto del Paese, con la Francia e l'Europa nord-occidentale e, per la pianura padana, anche con la Spagna e la Francia meridionale. Ebbene: « Tale collegamento è già oggi in stato di grave crisi di congestione sia nel tratto Tortno-Modane (a causa soprattutto del binarlo unico tra Salbertrand e Bussoleno, che ha pendenza fino al 28 per cento, e per la scarsa ricettività degli impianti), sia nel tratto Torino-Genova per il mancato completamento dell'ammodernamento della linea e delle stazioni». Sulla direttrice per Milano la tratta Torino-Chivasso ha bisogno del quadrupllcamento dei binari e della sistemazione del nodo di Settimo. Ma questa è la parte visibile delle difficoltà, quella invisibile è rappresentata dalla stazione di smistamento, del tutto insufficiente, tanto che per moltissime operazioni è necessario appoggiarsi su Alessandria. Il congestionamento del nodo di Torino ha poi « gravissime conseguenze sui trasporti pendolari di massa dal punto di vista delle frequenze, dei tempi dt percorrenza, del livello di comfort e di servizio dei convogli » tanto sulle linee principali quanto su quelle secondarle, <r cfte condizionano pesantemente sia i movimenti dei passeggeri all'Interno della regione, sia la distribuzione e il prelevamento delle merci per ferrovia ». Se ne rende conto tanto bene 11 Compartimento che ha avanzato una serie di proposte di potenziamento, sul piano poliennale, per un importo complessivo di 440 miliardi e 600 milioni. Sono arrivate promesse per 8 miliardi, aumentati poi di 3 su pressione dell'assessorato regionale: neanche quanti occorrono per completare lo scalo di Orbassano, operazione indispensabile per iniziare una serie di interventi su Porta Nuova e Lingotto per 11 potenziamento di tutto il nodo di Torino. Il giudizio negativo della Regione si basa su una dettagliata ricerca fatta dal Centro studi sul sistemi di trasporto, che ha sede a Roma, con la collaborazione del prof. Russo Frattasi del nostro Politecnico e del Cesis, Centro studi per le Infrastrutture e i servizi. Più che il trasporto merci prende in considerazione quello passeggeri, tenendo conto che ogni giorno convergono su Torino per motivi di studio e lavoro, 200 mila persone di cui 30 mila utilizzano la ferrovia, 40 mila i servizi automobilistici di linea, 130 mila il mezzo privato. La penetrazione in città di questa massa di uomini che rappresenta quasi la metà dei posti di lavoro disponibili, avviene, sulla direttrice Sud, attraverso 1 bacini di traffico del Pinerolese e del Chierese che hanno ciascuno una linea gestita dalle FS, e sulla direttrice Nord attraverso 1 bacini delle Valli di Lanzo (gestione commissariale governativa) e del Canavese, gestione Sattl. Queste ultime due saranno oggetto di una successiva puntata. Guardiamo oggi alle due linee delle Ferrovie statali. La TorinoPinerolo-Torre Pelllce è lunga 59,700 chilometri con 14 stazioni intermedie e 77 passaggi a livello. Ha 12 coppie giornaliere di treni di cui 4 nelle ore di punta, la frequenza è di uno ogni 85 minuti nel senso verso Torino (ogni 52 minuti nelle ore di punta) e uno ogni 83 minuti (43 nelle ore di punta) nel senso inverso. La Torino-Chieri, 41 chilometri e mezzo ha 15 corse giornaliere nel due sensi, ma soltanto due sono dirette, per le altre occorre il trasbordo a Chieri. La frequenza è di un treno ogni 73 minuti verso Torino e ogni 76 da Torino, ridotti rispettivamente a 38 e 44 nelle ore di punta. Il tempo di viaggio da Chieri a Porta Nuova è di 30-35 minuti, che sale però a 49 se si considera anche la sosta nelle stazioni. Si comprende quindi come la gente preferisca usare la filovia del Pino che ha 52 corse, una ogni 22 minuti (ogni 12 o 18 nei momenti di punta) anche se il tempo di percorrenza è quasi uguale: da 38 a 44 minuti. Ma non ha 11 fastidioso trasbordo. Da Chieri arrivano a Torino ogni giorno undicimila persone di cui 821 (7,4%) con la ferrovia, 1989 con filobus e autolinee, oltre 8 mila (74,6°/o) con autovetture private. Da Pinerolo-Torre Pelllce gli arrivi sono 13.487 di cui 2780 (20,6%) con la ferrovia, 2570 (19%) con autolinee, 8137 (60,4%) con mezzi propri. Le zone di attrazione a Torino, per questi viaggiatori, sono 11 Centro e Miraflori che raccolgono rispettivamente 480 e 440 destinazioni. Da Torre Pollice a Torino si impiegano 77 minuti, da Plnerolo 59, chi vuol servirsi della linea per fare 11 tratto Nichelino Porta Nuova, ne impiega 32. Sono tempi che dimostrano la piena validità del giudizio negativo sull'efficienza delle ferrovie in Piemonte e sulla necessità di « favorire l'Integrazione delle linee ferroviarie di penetrazione più interessate da movimenti pendolari con la linea 1, l'unica per ora approvata della Metropolitana, mediante l'individuazione di altri punti di scambio, oltre a quelli previsti a Porta Nuova e a Stura » o, meglio ancora, di « dare una funzione regionale alla Metropolitana che nell'attuale concezione ha un ruolo esclusivamente torinese ». Domenico Garbarìno

Persone citate: Domenico Garbarìno, Gandolfi, Russo Frattasi