Uno scontro con cinque morti sotto un tunnel a Montezemolo

Uno scontro con cinque morti sotto un tunnel a Montezemolo Catastrofico incidente ieri sera sulla Torino - Savona Uno scontro con cinque morti sotto un tunnel a Montezemolo Le vittime sono un giovane di 30 anni, il padre, la madre, la fidanzata, tutti residenti a Ventimiglia, e un medico torinese di 47 anni - L'automobilista ligure, forse abbagliato dalla luce violenta dei fari che illuminano il tunnel, ha tamponato una vettura e invaso l'altra corsia (Nostro servizio particolare) Ceva, 7 luglio. Cinque persone sono morte in un incidente avvenuto stasera sull'autostrada SavonaCeva, nei pressi di Montezemolo. Sono Ferdinando Calderazzo, 30 anni, la madre Mariangela Mangiaruga, di 52, il padre Domenico, di 57, tutti residenti a Ventimiglia in corso Francia 21; la fidanzata di Ferdinando Calderazzo, Cristina Machnich, 21 anni, residente a Ventimiglia, in via Gallardi 81 e il medico Domenico Osella, 47 anni, residente a Torino in via Foligno 3. La sciagura è avvenuta al centro della galleria Pione di Montezemolo, che gli automobilisti chiamano « della morte». La 125 targata Imperia 102907, condotta da Ferdinando Calderazzo, viaggiava in direzione di Savona. Sopra c'erano i genitori del giovane e la fidanzata. Forse per l'abbagliamento, provocato dalle lampade a luce gialla che illuminano la galleria, il Calderazzo ha tamponato la vettura olandese condotta da Ronald Kalee, 23 anni. La 125 ha sbandato, invadendo l'opposta corsia di marcia, ponendosi di traverso sulla carreggiata, mentre sopraggiungeva, da Savona l'Alfa 2000 condotta dal dottor Osel- la, diretto a Torino. L'urto è stato di estrema violenza. La parte anteriore dell'Alfa è penetrata nell'auto del Calderazzo schiacciando tutti gli occupanti e trascinando la vettura per oltre venti metri, fino a sbatterla contro il muro destro della galleria. Il medico e i tre Calderazzo sono morti su! colpo probabilmente a causa dello sfondamento della cassa toracica. Cristina Machnich, che dava deboli segni di vita, è stata estratta a fatica dalle lamiere. La veloce corsa di un'autombulanza che trasportava la ragazza all'ospedale di Ceva è stata però inutile: è morta durante il tragitto. Sembra improbabile, a giudizio della polizia stradale, che Ferdinando Calderazzo abbia tentato un sorpasso nonostante la doppia linea continua che divide la carreggiata stradale e la buona visuale che gli avrebbe permesso di scorgere eventuali vetture provenienti dalla direzione opposta. Sul luogo dell'incidente si sono portati il colonnello della polizia stradale di Torino Marziani, il maggiore Tupputi di Savona e i comandanti dei distaccamenti di polizia stradale di Carcare e Ceva e il pretore di Ceva. Il traffico si è svolto a senso unico alternato per più di un'ora e mezzo. Le salme delle cinque vittime sono state composte nella camera mortuaria dell'ospedale civile di Ceva, a disposizione dell'autorità, giudiziaria. La famiglia ventimigliese, secondo le notizie raccolte, stava ritornando nella città di confine dove Domenico Calderazzo aveva un avviato laboratorio di artigiano. Domenico Osella, medico a Torino, dove risiedeva, rientrava da una breve vacanza al mare per riprendere l'attività, b. b.