Cambogia: Lon Nol offre tregua Nixon riceve l'inviato di Pechino

Cambogia: Lon Nol offre tregua Nixon riceve l'inviato di Pechino Imprevisti sviluppi della situazione in Indocina Cambogia: Lon Nol offre tregua Nixon riceve l'inviato di Pechino L'incontro a San Clemente in California - Imminente il nuovo viaggio di Kissinger in Cina (Dal nostro corrispondente) New York, 6 luglio. Gli imprevisti sviluppi della situazione del Cambogia e l'atteggiamento di Pechino conferiscono un'importanza eccezionale all'incontro di oggi tra il presidente Nixon e l'ambasciatore cinese Huang Cien in California. Al momento in cui scriviamo non si conosce ancora l'esito dei colloqui. Si sa tuttavia che essi si svolgono su due punti principali: la sesta visita di Henry Kissinger in Cina, o alla fine di questo mese o all'inizio del prossimo, in ogni caso prima del 15 agosto, data fissata dal Congresso per la sospensione dei bombardamenti in Indocina; e la pace cambogiana con trattative a tre tra il regime di Lon Noi, il governo in esìlio di Sihanouk e il Khmer Rouge, e con la supervisione di Hanoi e Washington. Nixon ha convocato Huang Cien a San Clemente, mettendogli a disposizione il proprio aereo, dopo aver precisato le intenzioni degli Stati Uniti sìa a Pechino che a Phnom Penh. Nei giorni scorsi, in una serie di messaggi segreti, egli ha chiesto la mediazione del premier cinese Ciu En-lai presso Hanoi, Sihanouk e il Khmer Rouge; contemporaneamente, pur intensificando i bombardamenti, ha chiesto al presidente cambogiano Lon Noi di compiere « aperture adeguate » di pace. L'incontro in California è quindi cruciale sia per la stabilità dell'Indocina e la distensione nell'intero Sud-est asiatico, sia per i progressi nei rapporti bilaterali CinaAmerica. Gli sviluppi della situazione del Cambogia sono legati a queste iniziative Usa. A Phnom Penh, il ministro degli Esteri cambogiano Long Boret ha offerto l'armistizio alle forze nordvietnamite e ai guerriglieri del Khmer Rouge, proponendo anche la convocazione di una conferenza dì pace. Phnom Penh è praticamente accerchiata dai nemici e una distanza di ventitrenta chilometri, e gli aerei americani compiono circa trecento incursioni al giorno, di cui una cinquantina con le superfortezze volanti B-52. Il Dipartimento di Stato a Washington ha dichiarato che Long Beret ha il suo appoggio incondizionato, e auspicato immediate trattative. E' la prima volta che il regime di Lon Noi assume una posizione così conciliante. Il suo piano contempla il ritiro di tutte le truppe straniere dopo la pace, il controllo dell'armistizio da parte della commissione internazionale. e negoziati finali per « la riconciliazione nazionale». Long Boret ha avuto un solo accenno polemico, quando ha addossato la responsabilità del conflitto al Nord Vietnam, che anche dop oil trattato di Parigi avrebbe inviato nuovi uomini e altro materiale bellico in Cambogia. Egli ha ammonito i nemici che il regime di Lon Noi non si arrenderà, neppure se ver- rà a mancare l'aiuto dell'aviazione americana. L'ostacolo più grave alla fine delle ostilità è costituito dalla rivalità tra Lon Noi e Sihanouk. Il principe Sihanouk, ora in esilio a Pechino, fu deposto proprio da Lon Noi nel colpo di Stato del '70. Egli ha assunto un atteggiamento rigido, dichiarando che rifiuterà di incontrare Kissinger durante la sua prossima visita in Cina, accusando il Sud Vietnam di prepararsi a subentrare agli Usa nei bombardamenti in Cambogia dopo il 15 agosto, e sostenendo che la Thailandia ha spostato i suoi « volontari » dal Laos a Phnom Penh. Sihanouk è convinto di poter tornare al potere con una politica neutralista e l'appoggio dei comunisti. Ciu En-lai ha preso nettamente posizione a suo favore a Pechino in un incontro con otto parlamentari americani e due assistenti di Kissinger, Solomon e Korologos. Egli ha affermato che « Sihanouk è un buddista amante della pace, costretto a combattere contro sua volontà dagli aggressori americani ». Il premier cinese ha fatto capire che l'unico modo per portare il principe in esilio al tavolo dei negoziati è sospendere subito i bombardamenti sul Cambogia. Per la prima volta, ha anche rivolto una implicita minaccia agli Stati Uniti: « La pazienza della Cina, ha detto, non è illimitata; vi è un punto in cui la crisi deve essere risolta a tutti i costi ». Ciu En-lai non ha nascosto la sua apprensione per il riavvicinamento degli Usa all'Urss, e il vertice NixonBreznev. e. c. to europeo ed un'altra votata al comitato esecutivo della Confederazione internazionale dei sindacati liberi, riuniti a Vienna. Al Primo ministro di Nuova Zelanda, che gli aveva scritto per chiedergli di rinunciare agli esperimenti, il presidente Pompidou ha risposto che essi avranno luogo, ed il governo di Wellington ha mandato allora la fregata « Otago » sul luogo dove esploderà la bomba, con l'ordine di non ritirarsi quando ciò verrà chiesto dalla Francia per misura di sicurezza. «V: -W:fi Il presidente Lon Noi