Ha ucciso la moglie in viaggio di nozze per "motivi d'onore: non era illibata,, di Liliana Madeo

Ha ucciso la moglie in viaggio di nozze per "motivi d'onore: non era illibata,, Il delitto di un giovane napoletano vicino a Roma Ha ucciso la moglie in viaggio di nozze per "motivi d'onore: non era illibata,, L'uxoricida ha 28 anni, la vittima 21 - Si erano sposati da quattro giorni - Giovedì pomeriggio si erano fermati a Ferentino Laziale - Una rapida cena in silenzio in albergo, poi erano usciti - Ieri mattina il corpo della sposina è stato trovato crivellato da quattro colpi di pistola - L'uomo si è costituito a Fresinone (Dal nostro inviato speciale) Frosinone, 6 luglio. La sposa non era illibata: il marito l'ha uccisa, quattro giorni dopo il matrimonio. Il viaggio di nozze di due giovani napoletani, 21 anni lei, 28 lui, si è concluso questa notte, nell'oscurità di una strada di campagna con una scarica di colpi di pistola a bruciapelo; la giovane ora si trova all'obitorio di Ferentino, il marito è nel carcere di Frosinone. Anna Nenna e Salvatore Nappo sembravano una coppia allegra e moderna. Si erano sposati sabato mattina a Ercolano, paese della ragazza. Con l'auto del giovane, che fa il commerciante, erano partiti per il viaggio di nozze dirigendosi verso il Nord. Due giovani dall'aspetto distinto. Indossavano abiti alla moda. Portavano due valigie, con l'occorrente per una lunga vacanza spensierata. Erano giunti ieri pomeriggio in un albergo sulla Casilina, alla periferia di Ferentino. Erano saliti in camera e vi erano rimasti lino a tardi. Alle 22 circa, avevano chiesto se potevano mangiare qualcosa e avevano preso posto a un tavolo del ristorante. « Non si sono scambiati una parola — ricorda il cameriere che li ha serviti — hanno consumato, in fretta, una rapida cena. Sempre col volto cupo, dopo una mezz'ora si sono alzati e sono usciti. Non li abbiamo più visti ». Stamane il cadavere della giovane è stato trovato sul ciglio della strada che collega Ferentino con Alatri. La ragazza era raggomitolata su se stessa, gli occhi spalancati nel terrore, i lunghi capelli neri scomposti. Quattro colpi l'avevano raggiunta alla gola e al petto. Intorno, due bossoli di pistola calibro 6,35, chiazze di sangue, le tracce di pneumatici di un'auto ripartita a gran velocità. Sono giunti i carabinieri e gli agenti della scientifica. Un medico legale ha compiuto una prima ricognizione esterna del cadavere. Ha fatto risalire la morte all'una di notte circa. Si sono iniziate le indagini, mentre si tentava di stabilire l'identità della sconosciuta. Alle 9,30, alla procura della Repubblica, a Frosinone, si è presentato, per costituirsi, l'uxoricida. « Ho ucciso mia moglie per motivi d'onore — ha esordito Salvatore Nappo, rivolto al magistrato —. L'avevo sposata sabato. Credevo che non avesse mai conosciuto nessun uomo prima di me. Mi aveva ingannato». L'uomo appariva calmo e serio. Parlava con linguaggio appropriato, senza enfasi. Ha raccontato senza reticenze la sua storia d'amore e la scoperta della sua «vergogna». Ha confessato l'umiliazione e la rabbia da cui era stato assalito. Ha accusato la ragazza e la sua leggerezza. Ha espresso tutto l'odio e il rancore maturati nel suo animo. Con¬ temporaneamente, forse senza saperlo, ha messo sotto accusa i pregiudizi e i falsi valori che tenacemente sopravvivono in certe province. Al magistrato, Salvatore Nappo ha spiegato che non aveva premeditato l'uxoricidio. Ha detto che, Anita la cena, era uscito in auto con la moglie per fare una passeggiata. Si erano appartati in ima via secondaria, per parlare comodamente, perché lui si ostinava a voler «capire». A un tratto avrebbe perso la testa. Meccanicamente, quasi senza rendersene conto, si sarebbe ritrovato fra le mani la pistola che tiene di solito nel cruscotto dell'auto. I colpi li avrebbe lasciati partire così, in un momento di annebbiamento della mente. Sarebbe ripartito alla cieca, col cuore straziato. Una corsa, nella notte, fino a casa, presso Napoli. Un colloquio, concitato, con il proprio avvocato, che gli ha consigliato di costituirsi e l'ha accompagnato a Frosinone. Quando nella cittadina laziale il « caso » era appena aperto e la giovane donna trovata uccisa era ancora senza nome, Salvatore Nappo era già di ritorno. Liliana Madeo l e a n e o . a l l , o i e IP

Persone citate: Alatri, Anna Nenna, Salvatore Nappo