Festa popolare che unisce piemontesi vecchi e nuovi

Festa popolare che unisce piemontesi vecchi e nuovi Festa popolare che unisce piemontesi vecchi e nuovi Si celebra per la testa volta - Quest'anno ha come teatro la Valle di Lanzo e dura tutto il mese Per la sesta volta il Piemonte festeggia se stesso. La « Festa dèi Piemont » ricorda la battaglia dell'Assietta (19 luglio 1747) e la vittoriosa resistenza di poche migliala di soldati piemontesi contro l'esercito francese che tentava di scendere su Torino. Ma la festa popolare, che quest'anno coinvolge tutta la Valle di Lonzo con le sue tre diramazioni, non intende avere un inopportuno senso militaresco: vuole Invece essere un momento di unione di tutti l piemontesi. Come è ormai tradizione di qualche anno giungerà anche un folto gruppo di piemontesi d'Argentina i quali colgono ogni anno questa occasione per fare una visita a casa. Finora la festa s'era tenuta in località caratteristiche: Graglia Blellese, San Giovanni d'Andorno, Oropa, Perosa Argentina, Mondovì, quest'anno Invece si è impegnata tutta una vallata con manifestazioni che hanno avuto inizio 11 29 glugno-1 luglio a Lanzo e Ala di Stura, proseguono a Vlù oggi e domani, poi avranno come teatro Ceres, Groscavallo, Mezzenile, Balangero, Balme e la Bessanese, con manifesta¬ zione centrale 11 14-15 luglio a Lanzo dove parlerà 11 president: del Consiglio regionale, avv. Oberto. L'Ideale sarebbe poterla celebrare nsllo stesso tempo in tutto 11 Piemonte, per dare il senso dell'unità regionale oggi che si parla con sempre maggior insistenza dell'Europa delle Regioni; l'estenderla ad un comprensorio è già un buon punto di partenza. Per tutto 11 mese 11 calendario elenca mostre, recite, balli popolari (in particolare domenica prossima alle 16 a Lanzo con l'Intervento di tutti 1 gruppi folcloristici del Piemonte), si ricorderanno vecchie tradizioni e proverbi. Ma lo scopo fondamentale è stato indicato dal poeta piemontese Plnln Pacot In uno scritto che siamo costretti a tradurre: ir Salvare la nostra parlata. Salvarla cercando di restituirle la sua delicatezza e la sua forza, la sua serietà e la sua bellezza, cercando di renderle il suo patrimonio di parole e di espressioni tipiche, il suo fondo d'idee e di sentimenti piemontesi ». E trasmetterlo anche al piemontesi di adozione.

Persone citate: Andorno, Oberto, Pacot