Neofascista aggredito nell'auto semina paura sparando in strada

Neofascista aggredito nell'auto semina paura sparando in strada Ancora violenza alle porte di Milano Neofascista aggredito nell'auto semina paura sparando in strada E' un giovane di 20 anni: denunciato per tentato omicidio - La fidanzata, che era vicino a lui, dovrà rispondere di favoreggiamento - Ha inseguito gli avversari politici reggendo con una mano il volante mentre con l'altra sparava (Dal nostro corrispondente) Monza, 5 luglio. (g. a.) Un estremista di destra, Moreno Bertarelli, 20 anni, residente a Monza in via Modigliani 16 e la sua fidanzata Pierangela Casati di 21, domiciliata a Concorezzo in via Dante 19, sono stati arrestati questo pomeriggio dai carabinieri del gruppo di Monza. Lui è stato denunciato per tentato omicidio aven do vuotato un intero caricatore contro quattro estremi sti di sinistra che l'avevano poco prima assalito mentre stava passando, a bordo della sua vettura, per una strada del centro. La giovane donna, invece, deve rispondere di favoreggiamento. Nella sua borsetta i militari hanno infatti rinvenuto l'arma con la quale il Bertarelli aveva fatto fuoco. Il drammatico episodio è avvenuto verso le 15,30 in via San Gottardo, una strada percorsa da un intenso traffico a poche centinaia di metri dal centro storico. Bertarelli era alla guida della sua «A 112» bicolore sulla quale aveva trovato posto anche la ragazza. A un certo punto la vettura è stata affiancata da una « 500 » rossa e costretta a fermarsi a lato della strada. Dall'utilitaria sono subito scese quattro persone che avevano il viso coperto da passamontagna. Costoro si sono avventati sulla vettura del Bertarelli cercando di colpirlo attraverso il finestrino con chiavi inglesi e sbarre di ferro. Moreno Bertarelli allora, afferrata la pistola che aveva con sè (una Beretta cai. 7,65) è sceso dalla vettura e piazzandosi in mezzo alla strada ha sgranato uno dopo l'altro sei colpi. I proiettili hanno sfiorato i suoi aggressori e si sono conficcati su un muro all'altezza di un metro da terra. Colti alla sprovvista i quattro sconosciuti sono prontamente rimontati sulla « 500 » dandosi alla fuga. Anche Moreno Bertarelli è salito sulla sua automobile inseguendo a folle andatura la macchina dei suoi assalitori. Il titolare di un bar che si trova in via San Gottardo ha raccontato che il Bertarelli guidava con una mano sola mentre con l'altra impugnava la pistola che sporgeva dal finestrino. Il folle inseguimento è continuato fino in via Moncenisio, dove l'estremista di destra ha esploso ancora un colpo di pistola, l'ultimo che gli era rimasto nel caricatore. Poi, mentre i passanti fuggivano terrorizzati, Bertarelli ha ingranato la retromarcia e si è allontanato velocemente dirigendosi verso il vicino commissariato di pubblica si- curezza. Ha parlato con il piantone di servizio: «Mi hanno aggredito — ha dichiarato al poliziotto — e poi mi hanno anche sparato». Intanto l'allarme per la sparatoria era già stato dato e dalla caserma dei carabinieri di via Volturno una decina di autoradio si erano messe alla caccia della « A112 ». In via Volturno, nel frattempo, erano affluiti anche elementi del Movimento studentesco che avevano assistito alla sparatoria. Interrogato dal colonnello Vitale, Moreno Bertarelli, mantenendo una calma assoluta, ha ripetuto la versione fornita poco prima al poliizotto, e cioè di essere stato lui vittima della sparatoria. Ma il colpo di grazia glielo ha dato la sua fidanzata. Nel perquisire la borsetta della giovane i militari hanno infatti trovato la pistola completamente scarica con la quale il Bertarelli aveva poco prima sparato. Davanti a quella prova Moreno Bertarelli è crollato. Ha ammesso di aver esploso i sette colpi di pistola sostenendo però di avere mirato in un punto della strada dove in quel momento non c'erano passanti: « Ho fatto fuoco solo per intimorirli, badando di non colpire nessuno », ha dichiarato. «La mia fidanzata comunque non c'entra: quando ci siamo allontanati le ho messo la pistola nella borsetta senza che lei se ne accorgesse ». Perquisendo l'automobile i carabinieri hanno trovato, sul sedile posteriore, alcuni manifesti del movimento extraparlamentare di estrema destra « Ordine Nuovo ».

Luoghi citati: Concorezzo, Milano, Monza