Società per azioni in attesa di riforma

Società per azioni in attesa di riforma I lavori delPAssonime Società per azioni in attesa di riforma L'intervento del presidente Rodino all'assemblea biennale dell'associazione - Il ruolo del credito per i nuovi investimenti produttivi (Nostro servizio particolare) Roma, 4 luglio. La proposta di riforma della legge sulle società per azioni elaborata da un comitato tecnico insediato dal governo Andreotti è accolta con interesse dall'associazione delle società per azioni, ma non è giudicata sufficiente, da sola. Il presidente dell'«Assonime», ing. Rodino, aprendo stamane a Roma i lavori dell'assemblea biennale dell'associazione, ha soprattutto sottolineato che il problema italiano attuale è quello della «produttività del sistema». « Non si tratta soltanto — ha detto Rodino — di produttività delle imprese, ma anche delle strutture pubbliche. Il male profondo è l'impiego non economico, cioè lo spreco, di risorse produttive». Ha aggiunto: « Se non vogliamo che l'Italia si trasformi in un relitto alla deriva, se vogliamo evitare che il nostro Paese divenga una colonia depressa della Comunità, si devono adottare tempestivamente provvedimenti d'emergenza ». L'Assonime riunisce solo una quota numericamente modesta delle « Spa » italiane, ma sono le principali: il loro capitale è pari a più di 7200 miliardi di lire sui 13 mila 659 miliardi in totale raccolti in Italia con l'emissione di azioni. Le indicazioni che vengono dall'assemblea hanno quindi un robusto fondamento: se la ripresa vuole essere duratura, ha detto Rodino, occorre che la soccorra «una larga dispoiiibilità di capitali di rischio», che non è però facile procurarsi nell'attuale situazione legislativa. Il problema è serio, ha aggiunto, anche « se attualmente è velato dalla fase inflazionitsica come da una cortina fumogena». E' opinione di Rodino che « il credito da solo non può più far fronte al finanziamento degli investimenti. Il reperimento di fondi da investire per lungo tempo è sempre più squilibrato e squilibra ancor più i conti finanziari delle imprese ». Per capovolgere la situazione il progetto di riforma delle «Spa» non è sufficiente, anche se viene giudicato con interesse. L'Assonime ritiene che occorre anche giungere a un trattamento fiscale delle azioni che si equivalga in ogni Paese europeo. La richiesta, cosi espressa, modifica giudizi degli anni scorsi, quando semplicemente si chiedeva che il fìsco italiano si adeguasse a norme in vigore in alcuni degli altri Paesi europei. Ora s'afferma che l'importante è avere norme « comunitarie ». g. m.

Persone citate: Andreotti, Rodino

Luoghi citati: Italia, Roma