Chiesti otto anni per il produttore Torri maggiore imputato del "Number One,, di Guido Guidi
Chiesti otto anni per il produttore Torri maggiore imputato del "Number One,, Chiesti otto anni per il produttore Torri maggiore imputato del "Number One,, L'accusa ha proposto, inoltre, due anni e otto mesi, per uso di droga, a Paolo Vassallo Maria Luisa Figus dovrebbe scontare cinque anni per calunnia - Per gli altri le pene vanno da 4 anni e mezzo a 18 mesi - La sentenza, forse, sarà emessa nella prossima settimana (Nostro servizio particolare) Roma, 4 luglio. Tutti i personaggi della « Roma bene » rimasti coinvolti nello scandalo al Number One sono colpevoli: dieci imputati, dieci condanne per 34 anni e 10 mesi complessivamente. Per il pubblico ministero, Domenico Sica ognuno ha le sue responsabilità anche se Pier Luigi Torri ne ha più degli altri tanto che dovrebbe essere punito con 8 anni e 2 mesi di reclusione. Dopo Torri, secondo l'accusatore, tutti meritano una severità minore: Paolo Vassallo, gestore del night, ad esempio, dovrebbe essere condannato dal tribunale a 2 anni e 8 mesi per aver fatto uso di droga. Dante Micozzi e Beppe Ercole che, invece, la droga avrebbero venduto dovrebbero rimanere in carcere per 3 anni e 6 mesi; Maria Luisa Figus che ha calunniato almeno quattro suoi amici dovrebbe essere condannata a 5 anni e Bruno Ruggeri per un reato analogo a 4 anni e 6 mesi; Giuseppe Albanese per uso di droga a 2 anni e 6 mesi, Jolanda Aveline a 2 anni ed infine, sempre per calunnia, Ugo Passin e Domenico Righini a 1 anno e 6 mesi. Il motivo conduttore dell'accusa, il pubblico ministero l'ha trovato naturalmente in Pier Luigi Torri, produttore cinematografico di pellicole destinate a circuiti di serie B ma proprietario di un patrimonio del quale non si è mai riuscito a stabilire l'origine (automobile da 10 milioni, quadri d'autore, mobili pregiati, panfilo da 300 milioni, viaggi all'estero con una frequenza bisettimanale) che è da considerarsi al centro di una storia ai limiti del paradosso. E' stato Pier Luigi Torri a sollevare lo scandalo: ma perché? Per capire è neces¬ sario, secondo il p.m., conoscere il personaggio, « ottimo giocatore d'azzardo, abile, furbo, spregiudicato ». Il suo obiettivo era quello di entrare in possesso del « Number One » che in pochi mesi era diventato il night più frequentato di Roma e fare in modo che venisse deprezzato. Coinvolgendolo in uno scandalo avrebbe potuto consentire la realizzazione di un piano diabolico. Ma altri possono essere stati i moventi che hanno spinto Pier Luigi Torri ad accusare Paolo Vassallo pur sapendo che era innocente: innanzi tutto un particolare rancore personale perché il gestore del « Number One » pretese da lui il pagamento di un conto abbastanza elevato (un milione), poi un odio insanabile nei confronti di Luigi Piroddi che di Paolo Vassallo era il socio in affari. Da qui, il piano. Pier Luigi Torri ha cominciato a parlare di traffico di droga nell'ambito del night e poi ha sistemato (o fatto sistemare) un pizzico di cocaina nella toilette del locale prima di avvertire la polizia e nascosto un altro pizzico di droga nell'auto di Paolo Vassallo prima di avvertire i carabinieri. Gli altri imputati sono figure secondarie, ma non per questo meno colpevoli: Vassallo ha fatto uso di droga, Micozzi ed Ercole commerciano in stupefacenti, Ruggieri è un calunniatore, Maria Luisa Figus anche, Aveline era ima drogata, Passin e Righini si sono lasciati convincere da Torri a dire che non era vero che il produttore Gianni Buffardi gli offri l'acquisto di hashish. In sostanza, per il pubblico ministero non vi sono dubbi: tutti sono colpevoli e tutti sono da condannare. Se la tesi dbqmnsbtMrsugndnèm di Domenico Sica è accettabile, il tribunale lo dirà fra qualche giorno, nella prossima settimana. Guido Guidi
Luoghi citati: Roma
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