Benzina: chiusi molti distributori

Benzina: chiusi molti distributori Sempre difficile fare il pieno Benzina: chiusi molti distributori Secondo le società petrolifere l'attuale carenza di carburante dipende da circostanze contingenti: presto la normalità - I benzinai sono di diverso avviso (Nostro servizio particolare) Roma, 3 luglio. E' sempre più difficile riempire il serbatoio della propria automobile. Molti benzinai, stamane, hanno affisso il cartello « Chiuso per mancato rifornimento ». Le compagnie petrolifere sostengono che la carenza dipende da « circostanze contingenti » e che a lasciare in secco le pompe ha concorso il « ponte » di San Pietro e il contemporaneo inizio delle ferie di luglio. Questa coincidenza avrebbe provocato un forte aumento dei consumi, non compensato da adeguati rifornimenti. Nelle giornate festive sulle nostre strade è proibito il traffico « pesante » e, di conseguenza, le autocisterne restano ferme. Se a questo si aggiunge che, di norma, le compagnie petrolifere lavorano fino a venerdì e che il personale delle autocisterne non fa straordinari, la riduzione del rifornimento è spiegabile. In luglio, a « ponti » finiti, la situazione dovrebbe normalizzarsi. Questo affermano le società, pur confermando che, in attesa delle decisioni governative sul prezzo della benzina, si limitano a fare solo « lo stretto necessario ». A giudizio dei gestori di impianti, invece, la carenza di carburante, più « che a fattori contingenti, è dovuta ad un preciso disegno delle compagnie petrolifere di attuare una sorta di tacito razionamento in attesa che aumenti il prezzo della benzina ». Essi affermano che le scorte nelle raffinerie sono ingenti, anche se cresce l'invio all'estero del prodotto, perché negli altri Paesi le compagnie hanno un maggior utile. « Quando il prezzo della benzina sarà aumentato da noi, assicura il presidente della Federazione gestori impianti stradali (Figisc), Ugo D'Andrea, avremo carburante a volontà». La Federazione dei benzinai (Faib) arriva a prospettare «una drastica sospensione dei rifornimenti in pieno agosto per spingere il nuovo governo a decidere i nuovi prezzi». In una tale situazione confusa, l'unica società che ri- fornisce regolarmente le pompe è l'Agip. Però anche in alcuni suoi punti di vendita vi è carenza di carburante, in quanto la chiusura di impianti di altre società si è ripercossa sulla rete della compagnia di Stato. Il problema del petrolio si trascina da tempo. Nei gior ni scorsi, i rappresentanti del ribadito al capo di gabinetto del ministero dell'Industria la assoluta necessità di allineare le condizioni del nostro mercato a quelle del mercato internazionale. Per uscire dalla crisi, chiedono aumenti di 10 lire il litro per la benzina, di 8 lire per il gasolio e, in proporzione, per gli altri prodotti. Le richieste naturalmente sono al netto del carico fiscale. Spetterà al governo decidere se scaricare gli aumenti sui prezzi di vendita al pubblico, oppure evitarli attraverso un'adeguata defiscalizzazione. e. p. j le aziende del settore hanno

Persone citate: Ugo D'andrea

Luoghi citati: Roma