Quattro settimane sulla barca

Quattro settimane sulla barca ITINERARI PER CROCIERE A GRANDE E PICCOLO RAGGIO Quattro settimane sulla barca Questo non è il tempo per presentare barche nuove: le scelte sono state fatte, gli scafi sono pronti in cantiere per gli ultimi ritocchi. Il tema di fondo, alla soglia della stagione delle crociere, è quello degli itinerari. Dove andremo con la nostra barca, o con quella degli amici? Abbiamo già detto in una precedente puntata che il limite delle venti miglia dalla costa non è paralizzante, se si può arrivare in Sardegna con opportuni salti da un'isola all'altra. Tuttavia la grande crociera, di ampio respiro, richiede qualche navigazione in mare aperto. Immaginiamo una barca di 9-10 metri, bene attrezzata, equipaggiata da quattro o cinque amici esperti, che non soffrono il mare e che hanno una certa familiarità con la navigazione strumentale. Come resistere alla tentazione di far vela al di fuori del corridoio delle venti miglia, verso le Balearì oppure direttamente in Corsica per passare poi alla Sardegna, alle Eolie, alla Sicilia? Nella programmazione è molto importante tener conto del tempo da destinare alle soste forzate. Vediamo il programma, congegnato per alternare alcune « tirate », soste riposanti, brevi trasferimenti. Primo giorno: dalla costa compresa fra Nizza e Genova si può arrivare in Corsica, a Calvi, con una navigazione che normalmente richiede 20-24 ore (contando sull'aiuto del motore in caso di bonaccia). La distanza varia fra le 85 e le 113 miglia. Secondo giorno: dopo un buon riposo a Calvi si arriva per il tramonto alla Girolata, splendido rifugio naturale dove è consigliabile trascorrere almeno un giorno di quiete, pescando e facendo i bagni, Quarto giorno: se il tempo non è particolarmente duro, con forti venti da maestro o ponente, si può bordeggiare lungo le bellissime insenature che seguono il golfo di Porto, scendendo fino alle Sanguinarie (orlano la rada di Ajaccio) per raggiungere in serata il porto di Propriano, al fondo di un golfo ben protetto. Quinto giorno: da Propriano all'Asinara. Navigazione che richiede una certa cautela preventiva (ascolto attento dei bollettini meteo), per evitare il rischio di trovarsi alle prese con un mare che anche in piena estate può diventare molto aggressivo e pericoloso. All'Asinara e nei suoi dintorni (la bianca spiaggia di Stinti' no) vale la pena di spendere una giornata di riposo. E' poi re lativamente breve, nel settimo giorno di crociera, il trasferimento ad Alghero, o meglio nel la rada di Porto Conte, immenso bacino naturale chiuso dalla solenne mole di Capo Caccia: come fuggire subito, rinunciando all'esplorazione di grotte ed insenature, ai bagni in acque terse, ai calamari sulla brace e alle aragoste di certe trattorìe della città vecchia di Alghero? Siamo così al nono giorno: navi gazione per Oristano, facendo tappa nel golfo se il tempo lo permette (il porto è in costruzione, c'è qualche ridosso). Decimo giorno: da Oristano all'isola di San Pietro e Carloforte, undicesimo giorno: navigazione per Capo Teulada (sosta nella bellissima ansa di Porto Teulada) e Cagliar:, dove una giornata è necessaria per rimettere in ordine la barca e fare provviste. Se tutto è favorevole (alte pressioni livellate, mare canno) se l'equipaggio non dà segni di stanchezza, prua sulla costa tunisina, per 163°: dopo 107 miglia ecco Biserta. Una navigazione da non tentare in condizioni incerte, non lunghissima in condizioni buone. Dovrebbe richiedere circa 27 ore. E' bene calcolare i tempi in modo da arrivare qualche ora prima del tramonto, per riconoscere la costa e il porlo senza eccessiva difficoltà. Un po' di riposo a Biserta e nel quindicesimo giorno navigazione verso le Egadi, rotta magnetica 70°, poco meno di 100 miglia. Consigliabile una sosta di almeno 24 ore e poi dalle Egadi a Ustica. Il diciottesimo giorno il balzo più lungo: 133 miglia da Ustica a Ponza, almeno 32-34 ore di navigazione a vela e motore. Con necessario riposo siamo così al ventesimo giorno di crociera. Non abbiamo però tenuto conto, finora, delle soste dovute al tempo avverso. L'esperienza insegna che almeno tre giorni su dieci vanno messi in serbo, a meno di «incocciare» un periodo straordinariamente propizio, e a meno di sottoporsi a fatiche e rischi non accettabili. Il totale fa dunque 26 giorni. Restano 4 giorni per il rientro in quattro tappe: Ponza-Fiumicino, Fiumicino-Giglio, Giglio-Elba, Elba-Gorgona-Costa Ligure. Un ritorno un po' forzato, che potrebbe non concludersi al porto di partenza se i venti non sono favorevoli. Nessun problema però: si può lasciare la barca a Livorno, oppure all'Elba, andando a prenderla la domenica dopo. Lo spazio di un mese è appena sufficiente per una crociera di questa ampiezza sempre a condizione di non voler strafare e di essere prudenti. Un mese potrebbe anche rivelarsi molto corto incontrando condizioni meteorologiche avverse. In questo caso è preferibile rinunciare alla parte Tunisia. Il mare di Sardegna è tremendamente serio quando le cose si mettono male, tanto più se tira da maestro. Alla «maxicrociera» vorremmo opporre una serie di crociere brevi, se lo spazio lo consentisse. Limitiamoci a dire che il programma va calcolato sulla base di non più di 50 miglia giornaliere, riducibili a 30 se la barca è inferiore ai nove metri. Sarà bene compiere un lungo trasferimento alla prima giornata di tempo stabile (esempio: Riviera Ligure - Giraglia - Capraia. 20-22 ore da Capo Mele e Menlone con venti propizi) per poi vagare serenamente da un'isola a un golfo ben protetti, tenendo in serbo almeno quattro giorni per il ritorno. Avendo a disposizione 15 giorni si può fare la circumnavigazione della Cp Corsica, oppure il giro dell'arcipelago toscano. Se le condizioni meteorologiche non sono incoraggianti, meglio andarsene lungo le coste. Da Portofino all'Argentario i tratti sguarniti sono rari e non particolarmente insidiosi. Da Genova a Mentone si può contare su un porticciolo ogni otto miglia, facendo naturalmente una media. Da Mentone a Marsiglia il crocierista si affida a ben 50 porti attrezzati per non dire dei rifugi naturali. Un intinerario per una tran¬ quilla crociera di 15 giorni in cerca del «mistral» dal porto-base a St-Jean-Cap-Ferrat, da CapFerrat alle isole Lerins (davanti a Cannes), dalle Lerins a SaintTropez, da Saint-Tropez all'isola di Port-Cros, in quattro giorni Sosta di sei giorni con vagabondaggio tra le isole. Cinque giorni di riserva per l'eventualità di tempo avverso e per il ritorno (ma si può arrivare in 24 ore a Porto Maurizio, Alassio, Loano). Mario Fazio Gli appassionati della nautica programmano le ferie tutte sul mare. Nella foto barche nel porticciolo di Portofino (Team)

Persone citate: Alassio, Ferrat, Mario Fazio, Port-cros