Squalificati a vita dopo la premiazione

Squalificati a vita dopo la premiazione Squalificati a vita dopo la premiazione Lo "scandalo" dei Giochi di Monaco Alle Olimpiadi di Monaco dello scorso anno il torneo di hockey si concluse In modo clamoroso: per II risultato — che con la vittoria della Germania Occidentale interrompeva la lunga serie di successi dell'India e del Pakistan — e per le conseguenze, con la squalifica a vita degli undici giocatori pakistani che dopo la sconfitta In finale avevano tenuto un atteggiamento « contestatore > durante la cerimonia di premiazione. Era dal 1928 che l'appuntamento con la medaglia d'oro risultava scontato, ad ogni Olimpiade, per una delle due grand! « nemiche » dell'hockey, abituate ad allestire duelli accesi e spettacolari, a fare propaganda col loro gioco all'insuperabile ■ scuola asiatica » In questo sport. Ma II • fattore campo > si fa sentire, anche nell'hockey, pure all'Olimpiade: e cosi a Monaco la Germania si è superata, ha trovato un certo aiuto nel calendario e magari negli arbitri e In finale ha battuto per 1 a 0 i « maestri > del Pakistan. La rete decisiva venne segnata al 61' minuto da Michael Krause, In sospetto fuorigioco. Tifosi, dirigenti e giocatori del Pakistan protestarono a gran voce, e a fine partita II loro malumore venne concentrato nella cerimonia di premiazione: l'Inno tedesco venne fischiato, rutta la formazione del Pakistan sul podio teneva un atteggiamento tutt'altro che • regolamentare >, agitando e gettando a terra le medaglie (d'argento) appena ricevute. Lo « scandalo » provocò una severa decisione da parte del Ciò: squalificata a vita per tutti i glo- sctfAdgAcatori e di quattro anni per l'As- i soclazione pakistana di hockey, che quindi resta temporaneamente estromessa da tutte le manifestazioni internazionali ufficiali. Al terzo posto si classificò l'India, davanti all'Olanda. L'origine dell'hockey su prato risale ad epoche remote. Le regole del gioco vennero codificate In Inghilterra nel 1886: undici giocatori per ogni squadra, ciascuno munito di bastone curvo a una estremità. La pallina è di sughero, ricoperta di caucciù o cuoio, e pesa da 156 a 163 grammi con una circonferenza di 22-23 centimetri. Sul campo erboso, largo 55 metri e lungo 91, si collocano le porte alte 2 metri e 14 e larghe 3,66. La partita si disputa In due tempi di 35 minuti (effettivi). I falli di gioco sono puniti con tiri liberi, tiri di rigore ed eventualmente espulsioni. Il portiere ha un equipaggiamento particolare, con rivestimenti sulle gambe e sulle ginocchia e una mascherina sul viso per proteggersi dal tiri più violenti. In Italia l'hockey su prato è disciplinato da una commissione, presieduta dall'Ingegner Antonio Triglia e inserita nell'ambito della Flhp (Federazione Italiana hockey e pattinaggio) che regola pure l'attività dell'hockey su pista (o a rotelle). Da tempo I dirigenti hanno richiesto al Coni di poter formare una federazione autonoma. Le società iscritte sono 103, gli atleti tesserati circa 4200: per contrasto, pochissimi sono I campi esclusivamente riservati all'hockey su prato, appena due in tutta Italia: quello dello Stadio del Marmi e quello dell'Acquacetosa, entrambi a Roma. Una fase della finale Pakistan-Germania Occidentale

Persone citate: Antonio Triglia, Michael Krause