Un'intesa con i sindacati per gestire gli enti locali

Un'intesa con i sindacati per gestire gli enti locali Proposta dell'assemblea del Cispel Un'intesa con i sindacati per gestire gli enti locali Suggerito un indirizzo comune per la riforma dei trasporti pubblici Dovrebbero essere investiti 1500 miliardi di lire entro il 1975 (Nostro servizio particolare) Roma, 2 luglio. Le aziende municipalizzate vogliono raggiungere con i sindacati una comune intesa per favorire la gestione diretta e lo sviluppo degli enti locali. Tale intendimento è stato dibattuto e approvato dall'assemblea generale della Confederazione italiana dei servizi pubblici degli enti locali (Cispel), l'organizzazione che rappresenta la quasi totalità delle imprese comunali (acquedotti, farmacie, servizi di nettezza urbana, centrali del latte, aziende elettriche, dei trasporti e del gas). La Cispel è giunta a questa conclusione perché vede il sindacato non soltanto come il rappresentante dei lavoratori delle aziende municipalizzate, ma anche e soprattutto come il rappresentante dì tutti i lavoratori, in quanto utenti dei servizi pubblici gestiti dalla confederazione. Procedere di conserva con le organizzazioni sindacali vorrebbe dire, in sostanza, attuare una forma di autogestione. La Cispel e la federazione Cgìl-CislUil hanno recentemente concordato un documento per la riforma dei trasporti pubblici e urbani. Il documento esprime una comune valutazione sulla gravità della crisi di questo fondamentale settore dei pubblici servizi, ed un comune indirizzo circa le scelte proposte per una sostanziale riforma che privilegi il trasporto pubblico e privato. Federtrasporti e organizzazioni sindacali sostengono che la reale previsione di fabbisogno di investimenti dei trasporti urbani e metropolitani per il futuro decennio può valutarsi in almeno 1700 miliardi di lire per le ferrovie metropolitane e in 600 miliardi per le ferrotranvie e le autolinee, per un totale di 2300 miliardi. Tale importo, riferito al quinquennio 1971-75, dà una cifra di investimenti di almeno 1500 miliardi, largamente superiore alla somma stanziata dal programma eco nomico provvisorio per il quinquennio in questione (315 miliardi dì lire). Il docu mento afferma che la cifra prevista dal governo è esigua e che peggiorerà la situazione dei trasporti nelle aree urbane e metropolitane in modo tale da rendere impossibile ogni tentativo di recupero. Il documento è stato inviato al governo, al Parlamento, alle Regioni, agli enti locali e alle aziende municipalizzate dei trasporti. L'azione congiunta Cispelsindacati per favorire la gestione diretta presto verrà estesa anche agli altri settori delle aziende municipalizzate. In questo spirito, la Cgil, la Cisl e la Uil hanno preannunciato l'intenzione di disciplinare autonomamente il ricorso allo sciopero nei pubblici servizi, «non per diminuire la forza contrattuale dei lavoratori in essi occupati, ma per non danneggiare oltre il necessario tutti i lavoratori che usufruiscono di questi servizi». A giudìzio della confederazione delle aziende municipalizzate, una tale politica sindacale si rende necessaria anche per evitare ulteriori spinte verso l'alto del costo del lavoro che, nei settori dei trasporti e della nettezza urbana costituisce circa l'SO per cento del costo totale di gestione. Il costo medio approssimativo dei rinnovi dei contratti collettivi nazionali di lavoro, avvenuti nello scorso anno, può oggi valutarsi intorno al 12 per cento di aumento del costo del lavoro che si aveva al primo gennaio 1972. Con i movimenti avvenuti nella scala mobile da quella data al primo maggio si è avuto un ulteriore aumento del 12,5 per cento. Il costo medio globale unitario che nel 1965 era di 3,2 milioni di lire per dipendente, tocca ora i 5,3 milioni, con un incremento del 67 per cento, che è superiore alla retribuzione media dei metalmeccanici del 46 per cento. e. p.

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