Il ragioniere del mistero di Remo Lugli

Il ragioniere del mistero ALLE FRONTIERE DELLA PARAPSICOLOGIA Il ragioniere del mistero Da quarantanni il medico tedesco Hans Bender sottopone a metodica inchiesta i fenomeni telepatici e le facoltà precognitive degli animali, l'attività degli "spiriti" e dei guaritori - Ha redatto un vasto catalogo di fatti straordinari e tutti accertati, ma nelle spiegazioni è molto cauto - Nessuno finora sa dire perché le turbe psichiche di un adolescente spostino un pesante mobile in una casa "infestata", o una cicogna abbia previsto un fulmine (Dal nostro inviato speciale) Friburgo, luglio. «Grenzgebiete», zona di frontiera. Non è un confine tra Stato e Stato, è una sona di frontiera al limite della conoscenza umana, ai più lontani estremi della psicologia. L'istituto che comprende nel suo nome questo termine — « Institut fllr Grenzgebiete der Psychologie und Psychohygiene » — ha sede in una villa tra il verde della collina che guarda su Freiburg im Breisgau, nella Germania occidentale. Lo dirige il suo fondatore, il prof. Hans Bender, 67 anni, che dalla medicina e dalla filosofia nelle quali è laureato ha saputo trarre, in quarant'anni di studio, la capacità di scrutare nei misteri della psiche umana. E', insieme con il prof. Tenhaeff di Utrecht, del quale abbiamo già parlato, uno dei due massimi esponenti della parapsicologia in Europa. Con il computer Non è lo scienziato che si chiude nella torre d'avorio della teoria e perde i contatti con il mondo che lo circonda. Tutt'altro. Vuole toccare con mano tutto. Quando s'è occupato della precognizione degli animali, ha raccolto materiale in tutto il mondo, migliaia e migliaia di casi. Per lo studio della telepatia non si è limitato all'uso delle carte Zener con ì cinque simboli, croce stella quadrato onda cerchio, ma ha creato una macchina elettronica, il « psirecorder », che, servendosi degli stessi segni, è in grado di memorizzare e di classificare tutti i risultati positivi e negativi. Ha studiato decine e decine di fenomeni di Pottergeist, le case infestate. E' stato nelle Filippine a cercare di capire i famosi guaritori, ora sta per partire alla volta di Belfast per esaminare un fenomeno di macchie che compaiono su un muro e che raffigurano dei volti umani. Scrive libri, naiui almente: l'ultimo. Il sesto senso, uscirà tra breve in Italia tradotto dal dott. Giorgio Alberti, milanese, studioso di psicologia e parapsicologia, suo allievo. Dice Bender: « Non c'è materia che sia discussa quanto questa che riguarda i fatti paranormali, specialmente in campo religioso e medico: c'è chi parla di grazia di Dio, chi di manifestazioni demoniache; per questo bisogna esaminarla con un rigore estremamente scientifico per avere, dove è possibile, le prove ». Ammette che i punti interrogativi restano parecchi. Occorrerebbero molti mezzi e una intensa collaborazione tra le varie discipline scientifiche. «Sappiamo con sicurezza — dice — che la telepatia e la precognizione esistono, che molti dei miracoli descritti dalla religione cristiana, molti fenomeni di magia bianca e nera sono inquadrabili nella parapsicologia come fatti paranormali. Ma d'altra parte — e allarga le braccia disarmato — c'è un fenomeno che non ha riscontro in niente e la scienza non sa spiegare: la resurrezione di Cristo ». Nella villa-istituto c'è la «camera blu». E' una stanza nel seminterrato, senza finestre, buia, tappezzata con carta blu che copre una schermatura di lastre di metalli impenetrabili alle varie onde. Qui dentro non giungono suoni, non sì riesce nemmeno a captare alcuna radiotrasmissione. C'è uno dei due apparecchi « psirecorder » e c'è la poltrona su cui sì siede il percipiente. Quando egli ritiene dì avere captato con la mente il segno che gli ha comunicato il tra ■ smittente da una stanza del piano superiore, schiaccia il tasto corrispondente. La macchina dirà poi se ha indovinato o se ha sbagliato. Sono prove, queste, che vengono fatte nelle più svariate condizioni psichiche emozionali del soggetto. « I risultati dimostrano che le captazioni avvengono con frequenza tanto maggiore quanto minore è il grado di presenza della coscienza; cioè, più si abbassa il livello dell'atteggiamento critico dell'individuo (per distrazione o emozione, effetto dell'alcol, ipnosi) maggiore è il numero dei risultati positivi ». Bender mi parla della precognizione degli animali. Sono storie appassionanti che trascinano anche lui nell'entusiasmo. Non dà nemmeno tempo all'interprete di tradurre, preso dal racconto di episodi che controlli e studi gli hanno reso familiari; e intanto il suo viso segaligno e duro si apre al sorriso. A Vienna, un giorno del 1927, i colombi che popolavano i cornicioni del palazzo di Giustizia, volarono via. Non uno ne rimase. E non ci tornarono nemmeno l'indomani, nè il giorno dopo. La gente non capiva. Il terzo giorno il palazzo fu distrutto da un incendio. Il cane "sapeva" Una coppia di cicogne aveva il nido su un campanile. Un giorno, d'estate, di pieno sole, le due cicogne presero il cicognino e lo portarono in un bosco. La sera venne un temporale e un fulmine spazzò via il nido. Il cane pastore Hasso, a Lubecca, una mattina del '66 si avventa sul padrone mentre sta consegnando le chiavi della propria automobile a una vicina di casa venuta a chiedergli in prestito la vettura. Un atteggiamento incredibile che lascia l'uomo stupito. Egli tuttavia non desiste, allunga le chiavi, il cane torna di nuovo all'attacco, gliele strappa con la bocca e fugge in un angolo. Alla fine deve cedere, la signora parte; un'ora dopo sbanda in una curva, esce di strada e si ammazza. «Fra il nostro materiale — dice il prof. Bender — ci sono decine di episodi di precognizione da parte di animali, accaduti durante la guerra: tante persone sono state salvate dai bombardamenti perché i loro gatti o i loro cani avevano in anticipo dato segni di crescente irrequietezza. Certamente anche gli animali sono dotati di qualità paranormali che si manifestano nei modi più diversi, come la precognizione, la telepatia e il fenomeno che gli americani chiamano « psi-travelling »: l'animale che segue il padrone a grande distanza. Senta, ad esempio, come si è comportato il gatto Sugar, negli Stati Uniti. I suoi padroni si sono trasferiti dalla California all'Oklahoma. Al momento della partenza, il gatto è saltato dall'auto ed è fuggito. I padroni sono partiti senza di lui. Per qualche giorno Sugar è rimasto vicino a casa, ha mangiato da una vicina, poi è scomparso. Otto mesi dopo si è presentato all'abitazione dei padroni, a 2300 chilometri di distanza, dove lui non era mai stato ». I fenomeni di Poltergeist hanno una gamma molto vasta: rumori immotivati, sassi che volano, oggetti che si spostano da soli. Molte case sono state abbandonate perché infestate «dagli spiriti». Bender e i suoi assistenti si sono occupati di 35 casi del genere, con ricerche e documentazioni. « Ho visto fenomeni enormi: lampadari che oscillavano in continuazione, lampade che saltavano, impianti telefonici che si guastavano e nessun tecnico riusciva a farli funzionare. Bene, in tutti questi casi si è sempre registrata la presenza di una persona che era involontariamente causa di quanto accadeva. In genere sono giovani in età puberale con un qualche conflitto psichico. Emanano un'energia chi determina i fenomeni». Gli imbroglioni Dalle Filippine, dove è stato l'anno scorso per studiare i «guaritori chirurghi» della medicina popolare, il prof. Bender è tornato deluso. « Ho la convinzione che si tratti di trucchi, ma anche la truffa deve essere dimostrata scientificamente, cosa che non sono in grado di fare. Si dice che i guaritori filippini eseguano interventi chirurgici con le mani e che subito dopo le ferite si rimarginino senza lasciare segno. Io penso che schiaccino delle fiale di plastica per far uscire un liquido simile al sangue, t'uò darsi che a questo artificio ricorrano quando sanno che sono controllati e hanno bisogno di fare sicuramente bella figura. Resta un fatto: che le guarigioni avvengono real¬ mente, forse sono di natura psicogena ». E' dal '54 che il prof. Bender ha fondato il suo Istituto, ma già vent'anni prima studiava a fondo i problemi del paranormale. Gli chiedo: «Quali sono le conclusioni che si possono trarre oggi in base ai risultati di quasi quattro decenni di ricerca sperimentale? ». Mi risponde: « L'esistenza delle proprietà extrasensoriali dell'uomo è provata, si sono fatti progressi nella ricerca della causalità psicologica in psicocinesi, cioè la motivazione dei fenomeni fisici, ma ancora nulla si sa sulla loro causalità fisica. Quando in presenza di un medium un oggetto si sposta si dice che è una energia che si sprigiona da lui, ma quando questo oggetto è un armadio di 180 chili cosa devo pensare? Forse lui è un catalizzatore di energie e si serve di forze che gli sono intorno e questo può svilupparsi a livello microfisico. I fisici riconoscono tutti questi fatti paranormali, ma non hanno i mezzi per inquadrarli nel campo della fisica attuale che conoscono». Senza sogni « Quali sono secondo lei gli sviluppi futuri della parapsicologia, sia sul piano conoscitivo che su quello applicativo? ». « Non facciamoci illusioni. La parapsicologia deve faticosamente liberarsi dai viluppi della superstizione, dai pregiudizi religiosi, dalla magia, tutti campi nei quali l'indagine potrà chiarire tanti fatti e classificarli come paranormali. Abbiamo bisogno dell'aiuto e della collaborazione delle altre scienze. Quando cerchiamo di spiegarci fenomeni come la precognizione annaspiamo nel vuoto perché non vediamo la causa che dovrebbe averla provocata e dobbiamo avventurarci nell'ipotesi che il futuro sia già avvenuto e che esistano altre dimensioni oltre alle tre che conosciamo. Non aspettiamoci comunque di poter fare, ad esempio, della telepatia un mezzo di comunicazione usuale ». Bender asserisce di credere, più che in Dio, in un « senso centrale della creazione,- cioè in una premessa ad un creatore». Gli chiedo se pensa alla sopravvivenza dell'anima. « Non parlerei di anima, ma di psiche ». «E la psiche può continuare ad essere dopo la morte?». «E' possibile che sopravviva, ma non possiamo provarlo. Uno scienziato di fronte a questi quesiti, non deve dire "credo", deve tentale di osservare e di dimostrare i fatti ». «Nella situazione attuale — precisa — non vedo la possibilità di provare la sopravvivenza perché tutti i fenomeni che vengono considerati come comunicazione dei morti, possono anche essere spiegati attraverso le capacità paranormali dei viventi. Ad esempio, c'è chi registra delle voci come voci che vengono dall'ignoto e rispondono anche alle domande. Ma io dico che può essere la stessa persona, cercando di captarle, a determinare senza saperlo quelle registrazioni sul nastro, cosi come è nel suo desiderio che avvenga. Comunque non escludo la possibilità di una vita dopo la morte, ma come scienziato non voglio commettere l'errore di cercare di dimostrare come reale un mio desiderio, perché noi tutti, ammettiamolo, desideriamo la vita dopo la morte in quanto la morte è un paradosso ». « Cosa pensa del "doppio" che si dice esista nell'uomo e a cui pare siano legati molti dei fenomeni paranormali, specialmente la psicocinesi? ». «Il "doppio" è molto discusso tra i parapsicologi. Non credo che si possa provare oggi che un corpo astrale esca dall'individuo e si sposti in un altro luogo, anche se ciò è possibile. Questi fenomeni di bilocazione possono essere spiegati anche con la chiaroveggenza o la telepatia e cioè potrebbero essere Immagini telepatiche e come tali soggettive percepite come fenomeni oggettivi ». «Pensa che le proprietà paranormali nell'uomo siano in aumento o in diminuzione? ». « Ci stiamo chiedendo se sono doti ataviche o caratteristiche che si sono andate sviluppando con l'evoluzione. La risposta potrebbe venire da una analisi scientifica delle pratiche magiche che i popoli dell'Africa, rimasti primitivi, ancora esercitano con abbondanza. Penso, comunque, che non siano in regresso, ma che le doti dell'uomo siano soltanto un po' represse dalla cultura. Basta chiedere per sentirsi raccontare un gran numero di episodi che dimostrano quanto siano frequenti le manifestazioni extrasensoriali dell'uomo». Remo Lugli Friburgo (Germania). Il prof. Hans Bender nel suo Istituto per lo studio delle « zone di frontiera » dell'attività psichica