Atteso invano un segnale dei banditi che hanno rapito il medico e la figlia di Franco Mimmi

Atteso invano un segnale dei banditi che hanno rapito il medico e la figlia A cinque giorni dal duplice sequestro di San Marino Atteso invano un segnale dei banditi che hanno rapito il medico e la figlia Un funzionario di una banca locale avrebbe assicurato alla famiglia la cifra dell'eventuale riscatto - Un appello dei parenti: temono che le notizie pubblicate possano compromettere i contatti con i rapitori Continua la ridda di ipotesi - Molti pensano che i banditi volessero sequestrare soltanto la ragazza, per motivi diversi dall'estorsione - Preoccupazioni per la salute del professionista che ha bisogno di medicine (Dal nostro inviato speciale) San Marino, 2 luglio. Un uomo si sarebbe recato nel corso della notte a Villa Rossini, la casa dove i familiari del medico di San Marino rapito insieme con la sua figliola minore, Rossella, la sera di giovedì 28, attendono ancora inutilmente che i rapitori facciano udire la loro voce, dettino le loro condizioni. Quest'uomo sarebbe un funzionario d'una banca locale e avrebbe assicurato alla famiglia il veloce versamento di una cifra (si parla di 100, 120 milioni) una volta che si sia saputo quanto vale, per i banditi, la vita di Italo e Rossella Rossini. Questa mattina la famiglia Rossini, che già nei giorni scorsi era andata sempre più rinchiudendosi in un silenzio dettato dalla comprensibilissima angoscia, ha comunicato ai giornalisti, tramite il legale sanmarinese Renzo Bonelli, di temere che notizie pubblicate dai giornali possano compromettere un eventuale contatto, e che pertanto manterrà, d'ora in poi, il più assoluto silenzio. La decisione dei Rossini è stata confermata dal professor Leo Dominici, cugino della moglie del rapito, che è non solo primario all'ospedale di San Marino ma anche ministro di Grazia e Giustizia della piccola Repubblica. Il professor Dominici ha letto ai giornalisti un biglietto inviatogli stamane dalla cugina e sul quale vi era scritto: «Leo, ti prego di far sospendere ogni notizia, ogni contatto, ogni conferenza - stampa con l'avvocato Bonelli. Come vedi, di notizie inesatte ce ne sono fin troppe. Dobbiamo tacere. Qui non c'è nessun cenno. Sono disperata. Raccomandati a tutti». Il professor Dominici, che di Italo Rossini è il cardiologo, ha detto che il suo paziente è affetto da una grave cardiopatia coronarica e che i rapitori non potranno certamente pensare a un «bluff», perché senz'altro, se priva di farmaci, la loro vittima sarà stata colta, nel corso di questi giorni, da una o più crisi anginose, che non si possono evitare somministrando «dopo» medicinali: occorre, con l'uso quotidiano e costante di quei medicinali, prevenirle. Questi farmaci, il cui nome è stato per qualche giorno tenuto nascosto affinché i rapi tori potessero usarlo come parola d'ordine, sono un'altra delle preoccupazioni della famiglia Rossini. Si teme rhe ì banditi non vorranno procurarli al rapito, per non correre rischi, soprattutto ora che si è risaputo di controlli effettuati dalle forze dell'ordine in un paio di casi sospetti: una farmacia di Rimini e a San Marino stesso, dove due persone sono state fermate per una mezz'ora in seguito alla richiesta dei medicinali di cui necessita il medico. In realtà, quelle due persone stavano effettuando una prova, una prova di gusto discutibile, per controllare se alla loro richiesta il farmacista avrebbe fatto intervenire la gendarmeria. Ma non è di ciò che deve preoccuparsi la famiglia: i rapitori non chiederebbero mai, in ogni caso, proprio quei medicinali: ne esistono infatti molti altri dagli effetti simili il cui nome sarà stato fornito ai suoi rapitori dallo stesso dottor Rossini. La notizia del contatto tra una banca e la famiglia dei rapiti ha naturalmentte riproposto la valutazione del patrimonio delle vittime. Una volta di più, essa appare quella di un benestante che tuttavia non può allettare un gruppo di malviventi. Le imposte per le quali Italo Rossini è iscritto a ruolo nel corrente anno passano di poco le 400 mila lire, conguagli compresi, e nella lista di circa 8000 contribuenti sanmarinesi sono varie centinaia quelli che lo sopravanzano. I rapitori dunque, oltre a essersi impadroniti di una persona che «scotta dal punto dì vista biologico», come ha detto il professor Dominici, avrebbero anche sbagliato'completamente la valutazione? E' un'ipotesi che si ripropone, mentre accanto a questa sta riprendendo forza la tesi che il bersaglio dei banditi non fosse il medico ma sua figlia Rossella, una ragazza che viene descritta come emotiva, addirittura ipersensibile, alta e bionda, di una certa avvenenza. E' stato lo stesso avvocato Bonelli a esprimere la convinzione che ora i due rapiti si trovino in luoghi separati (forse il dottore è ancora nei pressi, la figlia nascosta in una casa di Bologna). Il pa dre sarebbe stato semplicemente un «incidente sul lavoro», un «ostacolo» che i banditi non si aspettavano. Dunque, Rossella, e solo Rossella. Perché una sola persona è più facile da rapire e poi da sorvegliare che non due; perché in condizioni migliori di salute, per quanto anch'essa abbia ultimamente subito un'operazione per una calcolosi al fegato; perché il dottor Rossini, libero, sarebbe stata la persona più indicata per mettere insieme in fretta la cifra del riscatto. E, a parte ciò, perché il ratto potrebbe aver avuto, tutto sommato, un fine diverso da quello dell'estorsione. Seguendo questa traccia, si riparla anche del fidanzamento di Rossella con un giovane milanese, ufficialmente sciolto da poco; ci si chiede come mai in un centro piccolo come San Marino, dove ognuno sa tutto di tutti, nessuno fosse a conoscenza della rottura di questo legame; ci sì chiede anche perché la famiglia, che pure ha fornito, almeno nelle OTime ore, notizie sul padre, si è sempre chiusa in una sorta di riserbo allorché il discorso si spostava sulla figlia. Un ratto sentimentale complicato dalle circostanze? Non è escluso, ma allora si dovrebbe puntare su qualche corteggiatore occasionale conosciuto a Rimini, sulla spiaggia o in una sala da ballo: l'ex fidanzato, infatti, che è rimasto in ottimi rapporti con i Rossini, pare abbia tenuto con la famiglia di Rossella, in questi giorni, continui contatti; è anzi annunciato per questa sera il suo arrivo. Avrebbe anche chiesto la tutela di un legale, ma questo non può stupire, da parte di chi si trova proiettato al centro di un caso di simile gravità. Oltre a ciò, improvvisazione e fantasia, null'altro: l'improvvisazione che ha condotto giorni fa i carabinieri di Rimini a controllare un appartamento preso in affitto da un gruppo di giovani, per giungere alla scoperta non di un nascondiglio di sequestrati, ma di un nido d'amore; la fantasia che induce di nuovo all'ipotesi del bandito nasco¬ ¬ sto bisognoso di cure, del capo mafioso che vuole sparire dalla circolazione aiutato da una plastica facciale clandestina. Persino il nome di Liggio è saltato fuori, ma non so- no questi i metodi nella circostanza in cui gente simile, che ha a disposizione ben altri mezzi e ben altre sfere d'azione, può decidere di seguire. Ultime due ipotesi: la prima parla di ladri scoperti in flagranza, che hanno reagito istintivamente e ora cercano di raccapezzarsi in una situazione ben più pericolosa di quanto non lo sia il furto di preziosi; l'altra rimanda ad una banda abituata ad agire in Sicilia o in Barbagia, e che si appoggerebbe a qualcuno dei tanti immigrati meridionali che coltivano i poderi abbandonati dagli agricoltori romagnoli o sanmarinesi. Molti di questi immigrati, tra l'altro, erano ultimamente entrati a far parte della clientela del dottore, del quale erano conosciute la valentia e la generosità, sicché il più delle volte quelle visite erano effettuate gratis. Sull'onda di questa tesi, si è fatto il nome di un bandito ricercato dalla polizia, Diego Masetti, che nel gennaio scorso guidò una rapina ad una banca di Pontelagoscuro, presso Ferrara, nel corso della quale un appuntato dei carabinieri fu ucciso con una scarica di rivoltellate. I tre complici di Diego Masetti furono catturati in pochi giorni, e due di essi erano sardi; Masetti, invece, spari e riuscì anche, in seguito, a sfuggire alle forze dell'ordine che lo avevano rintracciato. Franco Mimmi San Marino. Il dottor Italo Rossini con la figlia Rossella (Telefoto Ansa)