Sul caso "Messaggero,, nuove prese di posizione
Sul caso "Messaggero,, nuove prese di posizione Le dispute sul cambio del direttore Sul caso "Messaggero,, nuove prese di posizione L'Associazione stampa romana respinge le critiche -1 giornalisti piemontesi sollecitano un intervento del governo e di tutta la categoria (Dalla redazione romana) Roma, 30 giugno. Proseguono le polemiche fra i giornalisti di Roma originate dal diverso atteggiamento sul caso del Messaggero. Il consiglio direttivo dell'Associazione stampa romana ha respinto in un documento « tutte le critiche alla propria azione» formulate dai giornalisti di « Rinnovamento sindacale », che sono accusati di « minare l'unità sindacale provocando e alimentando, attraverso ingiuste polemiche e deplorevoli atteggiamenti, manovre disgregatrici che potrebbero compromettere la compattezza della categoria ». Il direttivo considera « indegna e calunniosa l'affermazione secondo cui il presidente Luigi Barzini avrebbe strumentalizzato l'associazione ai propri fini sindacali», come sosteneva un comunicato di « Rinnovamento ». « Il prestigio professionale che caratterizza la figura di Luigi Barzini — prosegue l'associazione romana — e la specchiata e universalmente nota probità di tutti i componenti del consiglio direttivo, costituiscono la testimonianza più evidente dell'as- soluta falsità delle accuse mosse dalla minoranza». Secondo il direttivo Luigi Barzini ricevette la prima offerta da Rusconi di dirigere il Messaggero, al posto di Alessandro Perrone, « soltanto il giorno 25 giugno, cioè quello successivo all'assemblea della stampa romana ». Sulla vicenda l'Associazione stampa subalpina ha emesso un comunicato nel quale «denuncia le nuove manovre palesi e occulte che si sono sviluppate intorno alla proprietà e alla direzione del "Messaggero" di Roma e le minacce alla unità della categoria e alla linea unitaria della Fnsi provenienti da alcuni settori del giornalismo romano. Esprime completa solidarietà ai colleghi del " Messaggero ", alla Fnsi e in particolare ai membri della giunta federale, oggetto di una inverosimile denuncia da parte del presidente della "Romana" ». Il comunicato così prosegue: «La "Subalpina" ravvisa nella vicenda del "Messaggero" l'episodio più sconcertante e brutale di un avvolgente piano di concentrazioni e di limitazione dei diritti della stampa che, al di là del caso di Roma, si estende in diverse regioni e può investire anche il Piemonte. Di fronte a tali manovre, la "Subalpina" chiede un deciso intervento in sede politica, specialmente in questo momento dì trattativa per il programma del nuovo governo, e da parte di tutta la categoria per una reale riforma della informazione scrìtta e della Rai-tv, per una politica di ampio sostegno delle testate giornalistiche, specie delle piccole e medie, e di nuove iniziative di stampa, e per una nuova condizione del giornalismo che assicuri al Paese una più ampia libertà d'informazione ».
Persone citate: Alessandro Perrone, Luigi Barzini
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