Centinaia di cancellieri vanno a riposo Ferie anticipate negli uffici giudiziari di Guido Guidi

Centinaia di cancellieri vanno a riposo Ferie anticipate negli uffici giudiziari Ora si teme la paralisi, o quasi, dell'attività nei maggiori centri Centinaia di cancellieri vanno a riposo Ferie anticipate negli uffici giudiziari L'esodo, cominciato ieri, è dovuto al decreto sull'alta dirigenza statale, che favorisce il collocamento anticipato a riposo, e alla legge sui benefìci agli ex combattenti - Istruttorie bloccate, processi rinviati - Un concorso per coprire i posti (Nostro servizio particolare) Roma, 30 giugno. La paralisi dell'apparato giudiziario è imminente se non intervengono provvedi- nienti urgenti: la crisi della giustizia è destinata ad aggra-varsi perché almeno il 30 o il 40 per cento dei cancellieri (soprattutto quelli dei gradi superiori) lascia oggi l'ammi-nistrazione. Per il decreto sul l'alta dirigenza statale che favorisce il collocamento a riposo anticipato e per la legge che concede benefici agli ex combattenti, quasi tutti gli uffici giudiziari saranno costretti ad anticipare di due settimane le vacanze, che dovranno essere prolungate per la mancanza di funzionari, i quali, secondo il codice, sono gli indispensabili collaborato- ri dei giudici. Si calcola che a Roma andranno via non me no di duecento cancellieri, che potranno essere rimpiaz zati, sì e no, fra un paio di an ni. La conseguenza di questo esodo in massa è la para- lisi, o quasi, dell'attività giù- diziaria: le istruttorie saran no bloccate quanto meno per- ché i testimoni non potranno essere convocati dal magistrato, i dibattimenti rinviati, le sentenze non depositate e non notificate alle parti. I tempi della giustizia, già lunghi, sono destinati a diventare lunghissimi: il pericolo che tutti i reati meno gravi finiscano in prescrizione non è un'ipotesi impossibile. I cancellieri che da oggi hanno lasciato l'amministra- zione sono stati convinti a prendere questa decisione dai benefici di una legge, entrata in vigore lo scorso anno, in base alla quale se avesse il personale direttivo chiesto «il collocamento a riposo anticipato entro il 30 giugno» avrebbe avuto la promozione al grado superiore e il rad doppio del periodo che avrebbero dovuto completare ai fini della liquidazione e dell'an zianità. La situazione a Roma è gravissima, ma altrove non lo è meno, soprattutto nelle grandi sedi giudiziarie. Nell'ambito della corte d'appello romana, la procura della Repubblica perde, oggi, metà dei suoi cancellieri (circa 30) ed inutilmente ha fatto presente al ministero della Giustizia che, in queste condizioni, è difficile tenere fronte alle esigenze quotidiane: indagini, sopralluoghi, interventi urgenti. Le preoccupazioni espresse dal capo dell'ufficio istruzione presso il tribunale, Achille Gal lucci, non sono meno gravi: «Non potrò più disporre di circa 20 cancellieri — dice — e poiché abbiamo seimila procedimenti ancora in piedi è facile trarre le conseguenze. Secondo le previsioni, su 31 sezioni ne potranno funzionare a pieno ritmo soltanto otto». In tribunale, il problema è catastrofico: saranno 60 su 190 i cancellieri che hanno lasciato l'amministrazione, ed il primo presidente, dottor Angelo Jannuzzi, ha pregato il cancelliere dirigente, dottor Ugo Freda, di restare in servizio ancora per qualche settimana perché è necessario «ristrutturare» tutto l'ufficio. Jannuzzi ha accertato che in effetti quotidianamente il tribunale può fare affidamento soltanto su un centinaio di cancellieri, calcolando che, ogni giorno, tra ferie e malattie o permessi straordinari le assenze sono una trentina. «Se si tiene conto — è il commento del primo presidente — che il tribunale di Roma, civile e penale, per la mole di lavoro avrebbe bisogno di almeno 350 cancellieri è facile capire che cosa significhi questo esodo». Per risolvere il problema, il ministero della Giustizia ha da tempo indetto un concorso per cancellieri: ma il decreto è ancora all'esame della Corte dei conti per cui ad essere ot¬ timisti l'organico potrà essere completato soltanto fra un paio di anni. Il ministero, comunque, ritiene di potere risolvere, sia pur con notevoli difficoltà, il I problema. In un comunicato ufficiale ha spiegato: « I cancellieri attualmente in servizio sono 6428. Di essi 870 hanno già chiesto il collocamento a riposo e si presume che le richieste globali potranno aggirarsi attorno ai 1500, cioè circa il 22 per cento di cancellieri in servizio. Vietando la legge di riassu- J mere in servizio coloro che hanno approfittato delle favorevoli condizioni dell'esodo, il ministero, oltre a provvedere ad un normale concorso per 600 posti ha già predisposto un decreto legge che prevede un immediato concorso per soli titoli nonché la possibilità di assunzione di personale temporaneo. In tale modo è possibile, durante le ferie giudiziarie, colmare i principali vuoti determinati dall'esodo causato dalle leggi delegate ». L'ottimismo del ministero è ritenuto eccessivo negli ambienti giudiziari qualificati: infatti, l'esodo dei cancellieri era stato ampiamente preannunciato da almeno 4 mesi e, purtroppo, la mancanza di funzionari in questo periodo bloccherà almeno sino a ottobre quasi tutta la vita nel mondo della giustizia. . Guido Guidi

Persone citate: Achille Gal, Angelo Jannuzzi, Jannuzzi, Ugo Freda

Luoghi citati: Roma