Arte e grazia del "passò a due,,

Arte e grazia del "passò a due,, "Celebration", il balletto di Jerome Robbins a Spoleto Arte e grazia del "passò a due,, Cinque coppie e cinque scuole impegnate nella fantasiosa danza - La Fracci e Bortoluzzi per l'Italia - Un'interminabile ovazione e tanti fiori sugli interpreti (Nostro servizio particolare) Spoleto, 30 giugno. Parlare di successo clamoroso a proposito della prima di Celebration: l'arte del pas de deux, avvenuta ieri al Teatro Nuovo, è rimanere al di sotto della realtà. Forse l'unico paragone possibile è quello con certe serate di balletto dell'Ottocento, delle quali ci hanno lasciato testimonianze, fra gli altri, Théophile Gautier e Stendhal. Nulla mancava a rendere memorabile l'avvenimento, ma ogni aspettativa è stata superata da questo spettacolo, ideato e guidato da Jerome Robbins, a cui si debbono tre coreografie create per la circostanza. Cinque le coppie impegnate a celebrare l'arte del. passo, a due, in rappresentanza di altrettanti Paesi: Malika Sabirova e Muzafar Bourkanov per l'Unione Sovietica; Patricia McBride e Helgi Tomasson per gli Stati Uniti; Violette Verdy e Jean-Pierre Bonnefous per la Francia; Antoinette Sibley e Anthony Dowell per la Gran Bretagna; Carla Fracci e Paolo Bortoluzzi per l'Italia. Un firmamento di «stelle», come si vede, quando ogni coppia, da sola, riempirebbe con la sua presenza qualsiasi teatro. Nessuna meraviglia, quindi, se i bagarini hanno fatto affari d'oro. A due ore dall'inizio dello spettacolo un americano fermava la gente per strada offrendo 300 dollari per un posto di platea (il prezzo originario era 10 mila 500 lire); ma non e riuscito a trovare chi fosse disposto a cedergli il proprio. Ognuna delle cinque coppie ha interpretato un «pas de deux» in entrambe le parti dello spettacolo. Unite, si sono presentate all'inizio, danzando, poi, subito insieme un valzer di Ciaicowsky appositamente coreografato da Robbins. Al termine si sono ancora raggruppate nell'esecuzione di un altro brano di Ciaicowsky, sempre con la nuovissima coreografia di Robbins. Il quale ha fatto riprendere alla McBride e a Tomasson la propria versione del Pomeriggio di un fauno su musica di Debussy, nata a Spoleto alcuni anni fa e ha affidato alla Verdy e a Bonnefous l'esordio del suo ultimo capolavoro, costruito sulle Bagatelle di Beethoven, terza novità della serata. ., La diversità, delle scuole di appartenenza (tutte presenti, meno, purtroppo, la danese) delle varie coppie, ciascuna delle quali si è scelta i pezzi da eseguire con le conseguenti, implicite differenze di stile e di tecnica, non consente comparazioni tra una coppia e l'altra. Anche perché l'anagrafe indica una scala di età non solo tra le cinque, ma addirittura tra ì singoli componenti, pur se afflatatissimi. Ciò significa varietà nel grado di maturazione e nell'esperienza dei singoli. Quando si son viste insieme, al principio e alla fine dello spettacolo, hanno mostrato d'essere uguali per bravura e senso di partecipazione: la bravura, s'intende, dell'eccellenza incarnata nella danza .Nei «pas de deux» hanno suscitato negli appassionati gli inevitabili raffronti con altre coppie use a esibirsi nei medesimi pezzi, col risultato di far raggiunge¬ | re allo spettacolo uno dei suoi scopi. In analogia alle serate dell'Ottocento, alla conclusione il palcoscenico è divenuto una serra multicolore e profumatissima, mentre gli applausi del pubblico, intensissimi durante lo spettacolo, si sono trasformati in un'ovazione di oltre mezz'ora. Fasci e cesti di fiori sono stati offerti a ciascuna delle cinque balleline, mazzi e fiori scelti sono piovuti o sono stati lanciati da ogni punto della sala, inclusa la platea. Un mazzetto di fiori ha persino colpito al capo, senza postumi, il direttore d'orchestra Christopher Keene. Attilio Baldi

Luoghi citati: Francia, Gran Bretagna, Italia, Spoleto, Stati Uniti, Unione Sovietica