Francia ed Usa verso iin accordo per l'energia di Alberto Cavallari

Francia ed Usa verso iin accordo per l'energia Si concludono oggi alla Martinica i colloqui tra Giscard d'Estaing e Ford Francia ed Usa verso iin accordo per l'energia Dopo i primi due incontri del " vertice ", entrambi i presidenti hanno dichiarato che "tutti i problemi possono essere superati con un po' di flessibilità" (Dal nostro inviato speciale) Fort de France, 15 dicembre. Il vertice franco-americano della Martinica si è aperto oggi col massimo di buone intenzioni. Il presidente francese Giscard d'Estaing e il presidente americano Ford hanno già avuto due lunghi colloqui (stamattina alle dieci e nel pomeriggio alle diciassette) cercando non solo un compromesso sul problema dell'energia che divide Parigi e Washington ma la conciliazione definitiva tra ì due Paesi. «Noi crediamo — ha detto Kissinger — che il disaccordo durato quindici anni tra Francia e Usa sia inutile e risolvibile». Naturalmente si vedrà domani, col terzo ed ìiltimo colloquio, quale sia lo scarto tra intenzioni e realtà. . Gli ottimistici colloqui si svolgono in un grande albergo che domina la baia di Fort de France, lontano dalla città, semisepolto nei fiori dell'isola verde. I due protagonisti hanno già pronunciato alcuni brindisi significativi, dedicati all'intesa da cercare, alla «flessibilità» delle rispettive posizioni, alla «potenziale cooperazione da definire». Vi sono finora solo due vistose divergenze di posizione. 1 francesi affermano che Giscard d'Estaing dispone di una delega europea per trattare con Ford la questione della «convergenza economica» Europa-Usa. Un portavoce di Kissinger l'ha seccamente smentito, sostenendo che Giscard dispone di una delega solo in ordine ai problemi dell'energia. Inoltre, i francesi annunciano che nei colloqui verrà discussa anche una cooperazione aeronautica franco-americana. Ma il portavoce di Kissinger ha bruscamente negato che gli americani intendano parlare di aerei o di spartizione del mercato aeronautico. L'ottimismo che domina in partenza il vertice deriva comunque dal fatto che sia Ford che Giscard hanno collocato al centro dei colloqui la questione del petrolio, assumendo entrambi una posizione conciliante. Ovviamente la tematica degli incontri è estesa ad altri punti (rapporti Est-Ovest, scambio d'informazioni sui colloqui con Brez¬ nev, conferenza europea della sicurezza, conferenza economica, Medioriente, difesa). Ma superate ad Ottawa le divergenze sull'atlantismo (e relative conseguenze in fatto di difesa) tutto il vertice si gioca sulla ricerca dì un avvicinamento definitivo tra Francia e Usa sulla questione energetica. Gli Usa, come è noto, hanno deliberato nel febbraio scorso alla conferenza di Washington sull'energia una «linea occidentale» precisa. Vogliono la formazione di un fronte comune dei Paesi consumatori, prima di affrontare ogni dialogo coi Paesi produttori, e intendono fissare un'unzione comune» attraverso l'agenzia creata recentemente all'interno dell'Ocse. La Francia ha rifiutato invece di condividere questa linea, ha lanciato una conferenza a tre (dei consumatori ricchi, dei consumatori poveri, dei produttori) fissata per fine gennaio ed ha disertato l'agenzia degli occidentali. Il portavoce di Giscard ha dichiarato che le posizioni francesi non sono inconciliabili con quelle americane Kissinger (che assiste Ford nei colloqui con Giscard) ha chiaramente detto che «il problema può risolversi con un po' di flessibilità». La tesi presentata stamattina da Ford al presidente francese è che gli Stati Uniti non escludono una conferenza coi Paesi produttori, ma propongono un loro calendario: organizzare nei prossimi tre mesi la solidarietà dei consumatori, e poi dedicare altri tre mesi alla preparazione di un dialogo coi produttori II tipo di «solidarietà» richiesta «non pone necessariamente questioni istituzionali», anche se l'agenzia dell'Ocse rappresenta un «buon schema» per esprimerla. In altri termini, la Francia può Unirsi al progetto americano senza entrare, con un clamoroso voltafaccia, nell'agenzia che ha rifiutato. Si possono utilizzare, secondo Ford, «i principi di solidarietà che ispirano Va-1 genzia anche separatamente, da essa, attraverso legami bi- ! laterali». La tesi presentata a Ford da Giscard è che la Francia propone di «articolare» la propria conferenza mondiale a tre in modo di non contrapporla alla strategia americana, ma dì darle un calendario che le consenta di fondersi con quello americano. La Francia è disposta a preparare la conferenza solo a livello di funzionari in una prima fase. Poi di passare da questa prima fase a una seconda, in cui si organizzi la solidarietà (come chiedono gli Usa) tra tutti i consumatori. Infine una terza fase dedicata solo alla solidarietà europea. Avviato questo processo «articolato», che soddisfa al¬ cune premesse di dialogo eu-1 ro-arabo, consente il dialogo ! franco-americano, tutela an- | che il dialogo euro-americano ed anche quell'autonomia dei J iVoue così cara ai francesi, si j avrà una «fusione di posizioni» e un superamento quasi j automatico delle attuali divergenze. I due progetti di compromesso sono stati discussi a lungo nei colloqui odierni, e si vedrà nel terzo incontro di domani fino a che punto sfoceranno in un compromesso solo. Delle due parti, la Francia pare la più disposta a fare del contrasto franco-americano una questione di procedura, un rientro nei ranghi dell'Occidente filo-americano lasciandole però la gestione del dialogo con gli arabi. Washington insiste sulla «verifica della solidarietà», cioè sulla questione di «sostanza». Alberto Cavallari

Persone citate: Ford Francia, Giscard D'estaing, Kissinger