Accardo a due facce di Salvatore Accardo

Accardo a due facce Accardo a due facce Solista e direttore in un programma Haydn Antologia di concerti haydniani, ieri pomeriggio al Conservatorio per l'Unione Musicale. Protagonista Salvatore Accardo che, con l'Orchestra da Camera Italiana, dedicava il suo secondo concerto monografico a questo autore in verità un po' trascurato. Nella prima parte Accardo è stato il mattatore del Concerto in sol maggiore per violino, pagina di sapiente costruzione e di brillante effetto, che regge bene il confronto con più illustri sorelle. Seguiva il Concerto in do per violoncello e orchestra, opera di recente e felice riscoperta: la serena bellezza della parte centrale, dalla melodicità sinuosa nei suoi dolenti arabeschi, ed il brio quasi vivaldiano dell'» allegro » finale si configurano come genuina « summa » di valori stilistici. Il solista Roham De Saram fa vibrare con sincero trasporto il suo strumento. Nella seconda parte il Concerto in re maggiore per pianoforte e orchestra, che molti solisti prediligono, gustandone il moderato sfoggio di svelte figurazioni nel primo tempo (vivace), il canto pacatamente melanconico del secondo tempo (un poco adagio) e l'immediatezza popolaresca dei ritmi « all'ungherese » del rondò finale. Solista del Concerto il giovane pianista Robert Benz, ascoltato al Conservatorio mercoledì scorso: si direbbe che Haydn gli sia molto più congeniale (fatto decisamente lodevole) degli autori romantici che il Benz si sente in dovere di affrontare. Luminosa chiusura con la Sinfonia concertante in si bemolle maggiore. r. v.

Persone citate: Accardo, De Saram, Haydn, Robert Benz