Fallita scalata di banchieri arabi ad un'industria aeronautica Usa

Fallita scalata di banchieri arabi ad un'industria aeronautica Usa E' la famosa "Lockeed„ che fabbrica modernissimi aerei militari Fallita scalata di banchieri arabi ad un'industria aeronautica Usa Volevano investire cento milioni di dollari in una partecipazione azionaria - La società ha avuto pressioni dal governo? Beirut, 1 dicembre. La «Lockheed Aicraft Corporation», una delle più importanti compagnie aeronautiche del mondo produttrice di materiale aerospaziale e militare (fabbrica fra l'altro, aerei da guerra) ha respinto un tentativo di acquirenti arabi di investire 100 milioni di dollari in una compartecipazione azionaria, che avrebbe consentito agli acquirenti stessi dì avere un forte controllo sulla società. La 7iotizia di questa fallita operazione, che era stata pubblicata per la prima volta dalla «Washington Post», è stata successivamente confermata da un portavoce della Loclkeed stessa, e a Beirut dall'incaricato degli offerenti arabi, Roger Tamraz, direttore della «First Arabian Corporation», una banca commerciale recentemente specializzatasi in operazioni di trasferimento di fondi arabi sui mercati occidentali. Mentre il portavoce della Lockheed a Washington si è limitato a confermare la notizia, senza dare altri particolari (ha detto solo che l'offerta era giunta in un momento in cui la Lockheed era alla ricerca di finanziamenti, ma che non è nemme¬ no arrivata al consiglio di amministrazione della società «Per un complesso di cause» che hanno portato al rifiuto dell'offerta) Tamraz ha detto che il no è giunto all'ultimo minuto, quando già sembrava che tutto fosse andato a buon fine. Tamraz ha aggiunto che questo rifiuto ha raffreddato l'interesse degli arabi a investire le loro risorse finanziarie nelle imprese statunitensi, ad ha aggiunto che c'è il sospetto che il rifiuto sia dovuto ad una pressione del governo statunitense. Washington avrebbe fatto sapere che non gradisce che gli arabi abbiano il controllo di una fetta del pacchetto azionario della Lockheed. In seguito a questa pressione, secondo Tamraz, i dirigenti della società avrebbero lasciato cadere l'offerta. «Noi — ha detto Tamraz — avevamo dato assicurazioni che gli investitotri arabi non avrebbero interferito nella gestione normale della società, non si sarebbero opposti alle decisioni del consiglio di amministrazione ed avrebbero accordato alla Loclkeed una equa voce in capitolo nella scelta di membri arabi del consiglio di amministrazione». La First Arabian Corporation, ha aggiunto Tamraz, agendo per conto di «interessi petroliferi della regione del Golfo Persico», aveva offerto di acquistare obbligazioni convertibili per 100 milioni di dollari. Queste obbligazioni in futuro avrebbero potuto essere convertite in azioni. A seconda della proporzione di questa conversione, ha aggiunto il banchiere libanese, l'operazione avrebbe consentito agli arabi di controllare «una fetta piuttosto cospicua», tuttavia ciò non doveva necessariamente tradursi nel controllo di un determinato settore della Lockheed, ha precisato, smentendo notizie di altra fonte secondo cui l'offerta dei 100 milioni di dollari sarebbe equivalsa all'acquisizione de! 41 per cento della società. Funzionari della Lockheed, ha proseguito Tamraz, avevano annunciato l'accettazione dell'offerta nella primavera scorsa. «Poi ci sono tornati sopra, quando l'affare era già quasi conclusa, ed hanno detto di essere in attesa dell'esito di un tentativo di fusione con la Textron. Hanno espresso il timore che l'investimento arabo potesse intorbidire le acque». Tamraz ha poi sottolineato che mentre la Locheed ha respinto l'offerta di investimenti arabi, le acciaierie Krupp della Germania Occidentale hanno accettato un investimento iraniano pari al 25,Va del pacchetto azionario, e che la DaimlerBenz, che produce le automobili Mercedes, camion e pullman, sempre nella Germania occidentale, ha appena annunciato l'acquisto del 14 per cento delle sue azioni da parte di un altro Paese medio orientale (si ritiene che sia l'Iraq). Tamraz ha detto di non sapere se la ventilata fusione fra la Textron e la Lockheed sia riuscita. «Loro comunque sanno — ha concluso — che noi siamo qui, e che siamo ancora disposti a riprendere la trattativa». a. p.

Persone citate: Krupp, Roger Tamraz, Tamraz

Luoghi citati: Beirut, Germania, Germania Occidentale, Iraq, Usa, Washington