Caccia all'Antonelli e al tedesco Per ora sono in carcere i gregari di Giuliano Marchesini
Caccia all'Antonelli e al tedesco Per ora sono in carcere i gregari I due presunti capi della pericolosa banda di rapitori Caccia all'Antonelli e al tedesco Per ora sono in carcere i gregari Si aggrava la posizione dei due veneti arrestati, Mario Spinato e Fiorenzo Trincanato - Lungo interrogatorio in carcere a Treviso - Qualche ammissione - Saranno trasferiti a Brescia (Dal nostro inviato speciale) Vicenza, 24 novembre. Uomini della Criminalpol e delle squadre mobili stanno dando la caccia ad Alberto Antonelli e Wolfgang Kummerer, i due presunti capi della banda dei sequestri. Gli inquirenti tengono sotto costante controllo certi ambienti, interrogano decine di persone, tentano ripetutamente di infilare la strada che li conduca alle calcagna dei fuggiaschi. E intanto si cerca di ricostruire per intero questa lunga, angosciosa vicenda di rapimenti. Qualcuno prospetta l'ipo¬ tesi che Alberto Antonelli e Wolfgang Kummerer siano già riparati all'estero. Ma può darsi anche che i due personaggi non abbiano ancora avuto la possibilità di varcare la frontiera, dato l'imponente servizio di pattugliamento istituito in questi giorni da polizia e carabinieri. L'inseguimento, quindi, continua affannoso. Ai comandi giungono anche segnalazioni: chi ha l'impressione di aver visto i ricercati in un luogo, chi è convinto che si trovassero da tutt'altra parte. Alberto Antonelli e Wolf- gang Kummerer: chi era il più importante dei due, secondo gli inquirenti, in quella organizzazione alla quale si attribuiscono episodi tanto clamorosi? Forse il primo, ma il secondo doveva stare su un gradino appena più in basso. E' convinzione di chi conduce le indagini che attorno a questi due individui si fosse formato un cerchio di «gregari» disposti a condurre fino in fondo operazioni dirette a riempire valigie e sacchi di denaro. Si è scoperto una «prigione» qui a Vicenza, forse ce n'erano altre nel Trevigiano, o in qualche altra parte del Veneto. Al primo scricchiolare dell'impalcatura, Antonelli e Kummerer hanno lasciato precipitosamente il posto. E hanno abbandonato al loro destino quelli che sono considerati loro fidati «collaboratori»: Mario Spinato e Fiorenzo Trincanato, giovani veneti bloccati dalla polizia nel giro di un paio di giorni. Questi due personaggi sono stati trovati in possesso di documenti falsificati, gli inquirenti li considerano strettamente legati alla gente che frequentava l'alloggio di via Catone, a Milano. Con il procedere delle indagini, la posizione di Mario Spinato e Fiorenzo Trincanato è andata facendosi sempre più pesante: infine sono venuti gli ordini di cattura, che li accomunano ad Antonelli e Kummerer nell'accusa di sequestro di persona per la drammatica avventura vissuta da Giuseppe Lucchini. Stamane sono giunti a Treviso il comandante del nucleo investigativo dei carabinieri di Brescia, Francesco Delfino, e il commissario capo della squadra mobile, Donisi: avevano l'incarico di notificare ai due arrestati, rinchiusi nel carcere di Santa Bona, il provvedimento adottato dal magistrato bresciano. Ma la fila di contestazioni non era ancora finita per i due uomini caduti nella rete degli inquirenti: poco più tardi si sono sentiti dare la notizia di un altro ordine di cattura, emesso dal sostituto procuratore della Repubblica di Treviso, Macri, che li accusa di associazione per delinquere. Ieri sera, il magistrato veneto aveva sottoposto Mario Spinato e Fiorenzo Trincanato a un intenso interrogatorio. I due giovani avrebbero, infine, ammesso qualcosa: forse il falso in documenti, la ricettazione. Durante quel colloquio, non s'è parlato di sequestro di persona: è un argomento che in questo momento spetta alla magistratura bresciana. Entro questa notte o domani, infatti, Spinato e Trincanato dovrebbero essere trasferiti a Brescia, per affrontare un'altra lunga serie di domande. Ma chissà se daranno qualche risposta. Giuliano Marchesini
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