I due giovani cuneesi assassinati forse dai complici d'una loro rapina

I due giovani cuneesi assassinati forse dai complici d'una loro rapina Sono stati trovati sabato sera in canali per l'irrigazione I due giovani cuneesi assassinati forse dai complici d'una loro rapina Dalle indagini pare provato che sono stati loro, con altri uomini, ad aggredire lunedì scorso il cassiere d'una banca, a Tarantasca, strappandogli 10 milioni di lire (Dal nostro corrispondente) Cuneo, 24 novembre. Ormai non vi sono più dubbi, è la spietata conclusione d'un «regolamento di conti» l assassinio di Angelo Barisone, 18 anni, operaio, e Chiaffredo Cavallo, 19 anni, entrambi residenti a Tarantasca, un paesino agricolo a 9 chilometri da Cuneo, scoperti sabato sera in due canali irrigui di Centallo. Entrambi sono stati uccisi con un proiettile sparato a distanza ravvicinata, che ha raggiunto il Barisone alla nuca e il Cavallo al collo. La morte dev'essere stata istantanea, anche se una conferma potrà aversi solo domattina, con l'autopsia che sarà eseguita da un perito dell'Istituto di medicina legate di Torino nella camera mortuaria dell'ospedale di Fossano. In tutto il Cuneese ha suscitato orrore questo delitto che ricorda la cupa atmosfera di Chicago Anni 30, ma soprattutto Tarantasca è sgomenta per un crimine di cui, nel paese, non vi è paragone, a memoria d'uomo. Perché Angelo Barisone e Chiaffredo Cavallo sono stati uccisi («una esecuzione in piena regola» dicono gli inquirenti)? Quasi sicuramente perché spietati criminali hanno voluto far tacere per sempre due complici. Anche se le indagini, condotte dai carabinieri della squadra investigativa di Cuneo, da quelli di Centallo e di Fossano, e dalla squadra mobile cuneese, sono in pieno svolgimento e restano aperte a ogni ipotesi, un deto appare ormai acquisito: Angelo Barisone e Chiaffredo Cavallo hanno partecipato lunedì sera alla rapina a Giuseppe Manuello, 31 anni, cassiere dell'agenzia di Taranta¬ sca della «Cassa di Risparmio» di Cuneo, bloccato verso le 17,45 mentre rientrava nel capoluogo e spogliato di circa 10 milioni in contanti. Probabilmente la stessa banda è anche responsabile dell'assalto alla filiale di Chiusa Pesio della «Banca popolare di Novara», avvenuta l'indomani mattina, e che fruttò un bottino di oltre 6 milioni. Secondo i funzionari della questura, il Barisone e il Cavallo sono stati uccisi perché i complici temevano che una volta fermati avrebbero «cantato». I carabinieri ritengono invece più. probabile che i due siano stati assassinati nel momento in cui stavano per dividere il frutto delle rapine. Angelo Barisone apparteneva a una stimata famiglia di panificatori del piccolo borgo agricolo; Chiaffredo Cavallo a una famiglia operaia: benché giovanissimi avevano già avuto qualche guaio con la giustizia, ma per vicende di poco conto. A Tarantasca li ricordano come due inseparabili amici, ma con scarsa propensione per il lavoro. Raccontano gli amici di famiglia che il padre del Barisone è morto otto mesi fa stroncato dal dolore per la condotta ìrregola- re del figlio; a Tarantasca sono rimaste la madre, che conduce una rivendita di pane, e la sorella quattordicenne. Chiaffredo Cavallo lascia i genitori e un fratello minore. Entrambi risultano ufficialmente assenti da casa e dal paese da lunedì, alle 16, quando si sono allontanati dicendo ai familiari: «Andiamo a fare un giretto a Cuneo». Meno di due ore dopo avveniva la rapina al cassiere della «Cassa di Risparmio»; l'indomani mattina alle 11 la seconda aggressione alla «Banca popolare di Novara» di Chiusa Pesio. La questura di Cuneo già nella serata di lunedì aveva raccolto preziosi indizi a carico del Barisone in merito alla rapina di Tarantasca: un ordine di perquisizione stava per scattare quando invece sono stati scoperti i cadaveri dei giovani assassinati. Sembra — ma la circostanza attende conferma — che il Barisone fosse stato riconosciuto dal Manuelli, e comunque la voce è corsa a Tarantasca: ne sono stati informati anche i complici? Di qui la decisione di sopprimerli. «Ci troviamo di fronte ad un delitto di professionisti», dicevano oggi in questura. Angelo Barisone è stato ucciso con un colpo di pistola alla nuca, il Cavallo con un proiettile alla gola. I cadaveri sono stati trovati in due canali della zona fra Centallo e Fossano, a poca distanza da Mellea. Secondo gli inquirenti i complici hanno assassinato uno dei giovani gettando il cadavere nel canale, quindi hanno ucciso anche l'altro scaraventando la salma dalla spalletta di un ponte. Il delitto è stato premeditato: in tasca al Barisone i carabinieri hanno trovato una pistola a tamburo che il giovane non ha potuto usare per difendersi; in riva ai canali sono state successivamente ritrovare un'altra pistola a tamburo e un fucile a canne mozze, le stesse armi adoperate per le rapine di Tarantasca e di Chiusa Pesio. Carabinieri e polizia oggi hanno setacciato a Tarantasca, Fossano e Cuneo gli ambienti frequentati dal Cavallo e dal Barisone; gli inquirenti sono cioè convinti che scoprendo i complici nelle due rapine è possibile anche identificare gli esecutori d'uno dei più spietati delitti avvenuti nel Cuneese. Gianni De Matteis Angelo Barisone e Chiaffredo Cavallo