Brindisi a Vladivostok di Paolo Garimberti

Brindisi a Vladivostok CONCLUSO IL "VERTICE,, TRA FORD E BREZNEV Brindisi a Vladivostok Ormai è certo che un nuovo accordo "Salt" per la riduzione dei missili nucleari, valido dieci anni, sarà firmato in giugno a Washington, quando il "leader" sovietico vi giungerà in visita ufficiale - Un dettagliato documento sull'intesa - Usa e Urss insieme cercheranno di migliorare la "pericolosa" situazione in M.O. (Dal nostro corrispondente) Mosca, 24 novembre. Il più breve incontro al vertice della storia dei rapporti tra Russia e America è stato anche uno dei più produttivi e concreti. A Vladivostok, in poco più di ventiquattr'ore, Leonid Breznev e Gerard Ford non soltanto sono riusciti a trovare un'intesa politica sul controverso tema della limitazione degli armamenti strategici delle due superpotenze, ma anche a elaborare precise direttive per gli esperti, che riprenderanno il negoziato a Ginevra tra meno di due mesi. Ormai, come afferma anche il comunicato congiunto diffuso poco prima della partenza di Ford, è sicuro che un nuovo accordo «Salt», valido per dieci anni, sarà firmato a Washington, quando Breznev vi si recherà in visita ufficiale, forse in giugno. Nel discorso pronunciato stamane al brindisi durante la colazione offerta in onore del Presidente degli Stati Uniti, Breznev ha detto che il « vertice » di Vladivostok ha « fornito la possibilità di intraprendere altri passi sostanziali » sulla via della distensione. Il segretario generale del pcus ha inoltre dichiarato che l'Urss e gli Stati Uniti, d'accordo con gli altri Paesi amanti della pace, « possono e devono contribuire energicamente ad eliminare i problemi internazionali ancora in sospeso, ad estinguere i pericolosi focolai di tensione e di conflitti ». In particolare, il leader sovietico ha chiesto che siano compiuti sforzi « per sgomberare la strada verso lo sviluppo di contatti commerciali ed economici eguali tra i due Paesi ». Risultati Commentando i risultati del «vertice», conclusosi con quasi sei ore di ritardo rispetto al previsto (l'aereo del Presidente americano è decollato per Washington verso le 21 ora locale, mezzogiorno in Italia), Kissinger ha detto che a Vladivostok «è stata trovata quella brec¬ cia concettuale, che invano si era cercata nel negoziato Salt negli ultimi tempi». Si tratta di un risultato storico, almeno nella misura in cui esso riaccende quelle speranze di un'effettiva riduzione della folle corsa agli armamenti nucleari, che erano state aperte dal primo accordo firmato nel 1972 da Nixon e Breznev e si erano poi affievolite negli ultimi dodici mesi. Che cosa ha reso possibile questo progresso, dopo mesi d'impasse, che i ripetuti sforzi di Kissinger non erano riusciti a sciogliere? Indubbiamente, come lo stesso Kissinger aveva ammesso ieri, il cambiamento nell'amministrazione americana è stato il fattore decisivo. I sovietici non volevano concludere accordi con un Presidente come Nixon che, prigioniero dello scandalo Watergate e osteggiato dal Congresso, non dava alcuna garanzia di poter onorare gli impegni presi. Mentre Ford sembra aver saputo conquistare, al primo incontro, la fiducia di Breznev, offrendo probabilmente precise assicurazioni sulla continuità della politica estera americana e sull'intenzione della Casa Bianca di rispettare gli accordi. I punti E' significativo, in proposito, che Kissinger abbia potuto annunciare oggi ai giornalisti che i principi dell'accordo « Salt », elaborato a Vladivostok, hanno già ottenuto l'approvazione dell'ala più conservatrice del Congresso, guidata dal senatore Jackson. E questo fatto ha certamente giuocato in favore di Ford nel negoziato con Breznev. Vediamo quali sono i punti fondamentali dell'accordo di Vladivostok, così come sono enunciati in una dichiarazione apposita, separata dal comunicato finale, e sono stati illustrati da Kissinger: 1) entrambe le parti sono autorizzate ad avere un certo numero complessivo di missili vettori: 2) ogni parte è autorizzata ad avere un certo numero complessivo di missili balistici intercontinentali e di sottomarini lanciamissili dotati di missili a testata multipla: 3) il nuovo accordo (che entrerà in vigore nell'ottobre del 1977, quando spirerà quello provvisorio del 1972, e sarà valido fino al 31 dicembre 1985) stabilisce anche che nuovi negoziati debbano cominciare al più tardi entro il 1981 per un'ulteriore riduzione e limitazione degli armamenti strategici dopo V85. Kissinger ha precisato che il numero di vettori strategici, consentito alle due parti, sarà rivelato al Congresso da Ford al suo ritorno in patria, ma ha aggiunto che esso è comunque inferiore all'attuale potenziale missilistico sovietico. Secondo le spiegazioni fornite dal segretario di Stato ai giornalisti, le basi missilistiche americane a medio raggio installate in Europa non verranno computate per stabilire il plafond americano, mentre nel conto entreranno ì bombardieri americani e i missili a testata mul'.ipla (Mirv), che danno attualmente agli Stati Uniti una certa superiorità tecnologica sull'Urss. Nel complesso, i risultati del breve «vertice» di Vladivostok sono superiori alle previsioni. Dopo l'ultima visita di Kissinger a Mosca, alla fine di ottobre, ci si aspettava che l'incontro tra Ford e Breznev producesse un'intesa politica sul problema della riduzione della corsa agli armamenti, ma non un'intesa così dettagliata, che faciliterà e renderà più spedito il negoziato di Ginevra anche se Kissinger ha ammonito che le trattative ginevrine presentano ancora aspetti tecnici molto complessi. La complessità e la lunghezza dei colloqui sui «Salt» hanno consentito una discussione soltanto superficiale degli altri grandi temi dell'attualità internazionale. Sul Medio Oriente, Kissinger ha detto che «le due parti sono d'accordo sul fatto che la situazione presenta elementi di pericolo e sulla necessità di compiere sforzi per migliorarla». Ma a confermare l'esisten- za di divergenze nell'interpretare la crisi mediorientale basta un piccolo particolare: mentre il testo americano del comunicato afferma che le due parti sono intenzionale a fare tutto quanto in loro potere per risolvere la crisi sulla base della risoluzione numero 338 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, la versione sovietica, diffusa dalla Tass, aggiunge: «Tenendo conto degli interessi dei popoli di questa regione, compresi i palestinesi». Per quanto riguarda la Conferenza per la sicurezza europea. Ford e Breznev si sono trovati d'accordo sul fatto che è possibile tenerne la fase finale a una data assai prossima. Ma gli americani condizionano il livello dei partecipanti ai risultati che saranno stati ottenuti, mentre i sovietici continuano a insistere perché l'ultima fase si tenga comunque al più alto livello. Paolo Garimberti Vladivostok. Il presidente Ford saluta Leonid Breznev prima di tornare in Usa