Una scaltra Alessandria la spunta a Ferrara

Una scaltra Alessandria la spunta a Ferrara Gli uomini di Sergio Castelletti vincono (1-0) contro la Spai Una scaltra Alessandria la spunta a Ferrara (Dal nostro Inviato speciale) Ferrara, 10 novembre. L'Alessandria trova a Ferrara il classico vaso pieno di lucenti monete d'oro, ma nella pietra non incespica per caso. Costruisce 11 suo successo con pazienza certosina, con scaltra intelligenza, con rabbia anche, lottando su ogni palla, costruendo gioco, chiudendo corridoi, buttando nella mischia tutti i più nascosti residui di energia. Va in gol al 42' con Dalle Vedove, che devia d'istinto con la punta del piede un tiro cross di Dolso (veronica al limite, con due avversari ad inseguire un pallone che non c'è), ma all'intervallo il vantaggio potrebbe essere di 3-0 visto che una traversa colpita da Dolso (8') e una miracolosa presa a terra di Zecchlna su girata di Dalle Vedove (25') sembrano dar ragione a quanti da tempo parlano di sfortuna nera dell'Alessandria. Nella ripresa la Spai attacca, porta avanti il libero, i terzini, le sue puntate offensive si fanno più pressanti, come la nebbia, che minaccia di coprire da un momento all'altro il campo. Ma Mongardi, in altre occasioni più autoritario, detta un calcio orizzontale, Luchitta con Vanara non ce la fa proprio, Sartori corre troppo, dribbla troppo, sbaglia troppo, Fasolato commette gli errori di Mongardi, Pelliccia quelli di Sartori. Al povero Paina, solo in mezzo all'area, non resta che saltare a vuoto sui mezzi cross che tutti, non sapendo che altro fare, fanno spiovere nella zona del bravo Pozzani. L'Alessandria controlla, lascia venti metri di terreno in più agli avversari, ma guarda alla loro area di rigore con la stessa simulata indifferenza di un gatto che osservi sornione la graduale uscita del topo dalla sua tana. Peccato che gli uomini di Castelletti non jb'ùiano la punta da contropiede, il giocatore in grado di concludere a rete le improvvise eleganti triangolazioni offensive dei centrocampisti. Una carenza che costerà all'Alessandria, alla fine del campionato, almeno sei punti in classifica. Perché la squadra c'è, e anche il gioco, l'intesa fra i reparti, l'intelligenza tattica. Manca soltanto lui, il goleador, l'uomo di peso, l'uomo da centrocampo, da lanciare, da mandare in porta. La difesa non ha grossi problemi con Maldera e DI Brino, forse un po' grezzi ma tenaci sull'avversario e generosi nelle puntate in avanti, con Barbiere tempista e gran colpitore. Vanara e Colombo lottano e appoggiano, attaccano e retrocedono, lavorano di Ano e di potenza; Volpato e Dalle Vedove, a centrocampo, fanno da filtro, recuperano palloni impossibili, rallentano il gioco quando è necessario, costruiscono trame offensive con lucida intelligenza. Manuel! come mezza punta si dà da fare, corre, aiuta i compagni, in molte occasioni si rende pericoloso con i suoi cross dalla destra, cosi come Franceschelli, chiamato al duro compito di sostituire l'infortunato Baisi. Resta Dolso, genio e sregolatezza, che imposta e conclude. E' lui, ancora una volta, il primo della classe. Negli spogliatoi, al termine, Castelletti non sa nascondere la sua gioia: « Ha vinto la squadra — dice —, il collettivo, la generosità. Sono stati tutti bravissimi, dal primo all'ultimo. Un successo che dedichiamo a Baisi, con il cuore ». Carlo Coscia Spai: Zecchina; Reggiani, Lievore; Boldrini (dal 72' Manfrin), Gelli, Fasolato; Sartori, Mongardi, Paina, Luchitta, Pelliccia. Alessandria: Pozzani; Maldera, Di Brino; Vanara, Barbiero, Colombo; Manuel!, Volpato, Franceschelli, Dalle Vedove, Dolso. Arbitro: Gialluisi. Marcatore: Dalle Vedove al 42'.

Luoghi citati: Alessandria, Ferrara, Zecchlna