Due giudici in Germania per sentire un nuovo killer del delitto di Salem

Due giudici in Germania per sentire un nuovo killer del delitto di Salem Una svolta decisiva nel giallo del taxista assassinato ■ Due giudici in Germania per sentire un nuovo killer del delitto di Salem E' Giuseppe Aleo, pregiudicato torinese, in carcere in Belgio - Secondo i magistrati Silvestro e Sorbello, avrebbe teso una precedente imboscata all'autista Kogl, fatto uccidere dalla moglie e dal suo amante siciliano per incassare l'assicurazione sulla sua vita, di 450 milioni - Accusato dell'assassinio è un allevatore di maiali di Chivasso, arrestato nel luglio scorso dottor Silvestro e il giudice Un nuovo capitolo si apre nel giallo del taxista tedesco ucciso, nel gennaio scorso, su commissione della moglie e dell'amante siciliano, ora in carcere accusati di omicidio premeditato. Come è noto, uno dei due killers che tesero l'agguato mortale all'autista è stato riconosciuto per Fran cesco Schittino, abitante a chivasso, colpito da mandato d= cattura deUa magistratura italiana e detenuto a Torino ora i "ludici che si interes sano al °aso (il sostituto pro curatore della Repubblica istruttore dottor Sorbello) avrebbero identificato un nuovo personaggio, Giuseppe Aleo, 32 anni, via Rovereto 58, fuggito dall'Italia nel luglio scorso — epoca in cui fu fatta luce sull'assassinio del taxista — e riparato in Belgio dove è stato arrestato pare per furto. Secondo i magistrati Silvestro e Sorbello, l'Aleo potrebbe rappresentare il cardine di tutta la complessa inchiesta: sarebbe cioè l'uomo che prese parte a uno dei tentativi, andati a vuoto, di eliminare l'autista, e non è neppur escluso che sappia molte altre cose sul delitto. E' comunque la persona che dovrà inchiodare i due amanti alle loro precise responsabilità, e per questo domani i due giudici, accompagnati dal dottor Sassi e dal maresciallo Patera della «Mobile», si recheranno in Germania, a Tubingen, per interrogare i due amanti, il super-teste Giambra e l'Aleo, il quale, nel frattempo, dovrebbe giungere dal Belgio sotto scorta. Riepiloghiamo brevemente il giallo. Il 9 gennaio scorso, a Salem, piccolo centro del Baden-Wuerttemberg, il taxista Rolf Kogl, 31 anni, riceve una telefonata da Tuttlingen, una località a due chilometri di distanza da casa. Vi arriva pochi minuti dopo, sulla sua Mercedes e ad attenderlo ci sono due giovani che salgono sull'auto. Sono i killers: l'omicidio (due colpi di pistola alla tempia) avviene poco lontano. La vedova, Elga, 29 anni, rimane sola con due bambine: Silvia e Armine, di 3 e 7 anni. La morte del marito, che la polizia tedesca attribuisce in un primo momento a rapinatori, non sconvolge troppo la giovane e bella Elga. Pochi mesi dopo il delitto, riscosso un favoloso premio di assicurazione — 450 milioni di lire — va ad abitare insieme con Salvatore Lanza, 35 anni, da quindici immigrato a Salem da Lascari, in provincia di Palermo. Il giovane piace molto alle donne, ma non è altrettanto fortunato negli affari. Nel '60 ha aperto un negozietto di frutta e verdura, si è sposato, ha avuto due figli. Lasciato il negozio, ha aperto un supermercato che fallisce dopo un anno — siamo nel '70 — con un notevole passivo. Abbandonato il commercio di frutta e verdura, si è dedicato all'allevamento di maiali. Intanto — scopre la polizia tedesca — hr. conosciuto la bionda Elga e per lei lascia moglie e figlia. Ci sono elementi sufficienti per dubitare della coppia, ma nessuna prova concreta. Non solo, ma alcuni testimoni oculari riferiscono che la sera del 9 gennaio, all'ora del delitto, hanno visto «due italiani, siciliano a giudicare dall'aspetto, dai capelli nerissimi, tale; mare da una cabina pub¬ bubshgn blica e, poco dopo, giungere una Mercedes che li prese a bordo». E una ragazza: «Ho sentito due colpi di pistola, ho illuminato con gli abbaglianti una Mercedes: accanto c'era un giovane con i baffi neri». La descrizione dei killers non si accorda per nulla con quella del Lanza il quale, tra l'altro, ha un alibi inattaccabile: è andato a ballare con una minorenne. L'omicidio, nonostante i sospetti sulla coppia, sembra destinato a rimanere insoluto. Ma il 25 maggio, primo colpo di scena. Un italiano di Caltanissetta, Giuseppe Giambra, ex dipendente del Lanza, racconta alla polizia tedesca: «Salvatore Lanza, nel marzo '73, mi ha offerto cinque milioni perché uccidessi un uomo. Ho rifiutato, allora lui è partito per Torino, nei cui dintorni vivono alcuni suoi compaesani di Lascari, che svolgono la sua stessa attività, allevatori di maiali». Incomincia un lungo, paziente, meticoloso lavoro di ricerca condotto dalle autorità tedesche in collaborazione con la squadra mobile torinese diretta dal dottor Fersini. Il 19 luglio scatta l'operazione. A Verolengo sono catturati i fratelli Eugenio e Giuseppe Schittino, e a Chivasso, Francesco. Sono tutti e tre di Lascari, gestiscono allevamenti di maiali, uno di loro assomiglia in modo impres sionante all'identikit dell'assassino. Messi a confronto con i te stimoni, tra cui il Giambra (il quale, dopo il rifiuto al Lanza, lo aveva visto incontrarsi, in Germania, con due siciliani), Eugenio e Giuseppe sono scagionati, mentre Francesco viene riconosciuto senza ombra di dubbio come uno dei due killers. Mentre i due amanti (che hanno architettato il piano omicida per entrare in possesso del premio assicurativo i stipulato dal Kogl poco priI ma di essere ucciso) vengono arrestati a Salem, la magistratura italiana incrimina Francesco Schittino. Ma il giallo non è ancora del tutto risolto. La polizia tedesca è in possesso di due registrazioni | telefoniche che costituiscono altrettante prove di due precedenti tentativi fatti per eliminare il taxista. Il primo risale agli ultimi giorni di novembre del '73, quando il Kogl, invitato a uscire, per poco non finì travolto da un'auto. Il secondo, avvenuto una settimana dopo, si ricollega all'Aleo. Una voce anonima fece una chiamata per telefono da una località poco distante da Salem. Il taxista vi andò con la Mercedes, ma all'appuntamento non trovò nessuno. Secondo le risul- tanze della polizia, un killer era appostato per farlo fuori, ma un contrattempo lo costrinse a rinviare il piano. Adesso, non si sa in base a quali nuovi elementi, la magistratura italiana è giunta a Giuseppe Aleo, probabile killer di quel secondo agguato andato a vuoto. Il suo nome è comparso sulla pagina della cronaca nell'ottobre '73, quando, sorpreso a rubare da una guardia giurata, ingaggiò una lotta e fu ferito a un piede da un colpo di pistola. Come abbiamo detto, il giovane è scomparso da Torino proprio nei giorni in cui Francesco Schittino finiva in carcere sotto accusa di omicidio premeditato. Perché Quali indizi pesano su di lui nel giallo di Salem? Che cosa gli vogliono contestare i giudici Silvestro e Sorbello? Sono risposte che forse domani potranno chiarire definitivamente il delitto del taxista tedesco. L'uomo nuovo, Giuseppe Aleo; gli amanti Salvatore Lanza ed Elga Kogl; l'assassinato Rolf Kogl; l'accusato Francesco Schittino ed il supertestimone Salvatore Giambra HK Il giudice Silvestro