Al Vallesusa: le proposte dell'azienda per ridurre le ore di Cassa integrazione

Al Vallesusa: le proposte dell'azienda per ridurre le ore di Cassa integrazione Al Vallesusa: le proposte dell'azienda per ridurre le ore di Cassa integrazione I sindacati respingono il piano perché comporta spostamenti di manodopera - Si riuniscono i consigli di fabbrica La direzione del Cotonificio Vallesusa («gruppo» Montefibre) ha presentato ai sindacati un piano che consentirebbe di ridurre di un terzo in alcuni stabilimenti il « monte-ore » della Cassa integrazione (a Collegno, Lanza, Susa e Mathi 1464 dipendenti lavorano solo 24 ore la settimana dal 28 ottobre). I segretari provinciali della Federazione tessili (Cgil, Cisl, UH) hanno respinto la proposta, perché comporta il trasferimento da mia fabbrica all'altra di un certo numero di operai. Non si vogliono fare concessioni all'azienda sulla « mobilità della forza lavoro », perché « potrebbe essere il primo passo per un nuovo ridimensionamento di tutto il "comples-1 so" ». L'incontro si è svolto all'U- i nione Industriale di Torino. I Erano presenti ì responsabili delle segreterie di categoria: sta soluzione Persio (Cgil), Leone (UH) e Luciano (Cisl). Per il Vallesusa c'erano: l'amministratore delegato, dott. Gori, il vice direttore generale, ing. Dente, il capo del personale, dott. Piani; il dott. Linzalone della Montefibre; il dott. Orefici dell'Unione Industriale. Questi, a grandi linee, i « correttivi » indicati dall'azienda. A Stabilimento di MATHI. " Si potrebbero spostare 810 operai (in pratica tutto il turno di notte) a Rivarolo. Si rafforzerebbe così l'organico notturno di quest'ultima fabbrica e si abolirebbe la Cassa integrazione a Mathi. Sembra che una parte dei lavoratori sia favorevole a que- Q Stabilimento di COLLEGNO. Se si trasferiscono 30 dipendenti della sezione Tessitura a Rivarolo (turno di notte) si possono revocare le riduzioni di orario. Nessuna indicazione è stata fornita per la sezione Filatura di Collegno. Q Stabilimento di LANZO. Mediante alcune « modifiche tecniche » alle macchine (per produrre un nuovo fila io, il « ticino ») si potrebbe diminuire di un quarto il « monte-ore » di Cassa integrazione. Per una settimana si lavorerebbe cinque giorni, la successiva tre giorni: in pratica 8 ore in meno setti manali di Cassa. Tutte le maestranze, a rotazione, dovrebbero però essere assegnate ai macchinari per consentirne un maggiore rendimento. Q Stabilimento di SUSA. La direzione proporrebbe un piano di riconversione. Verrebbero installati altri im-1 pianti per « lavorare » il cotone invece delle fibre sintetiche (non più richieste sul mercato). Entro la fine del mese l'azienda fornirebbe ai sindacati un programma più dettagliato per ridurre la Cassa integrazione (divenuta « straordinaria », con garanzìa dell'80 per cento del salario). La realizzazione di questo progetto non consentirebbe più di fissare, sia pure in modo approssimativo, la durata delle sospensioni (si era parlato in un primo tempo di sei mesi): tutto sarebbe legato alla ripresa della domanda. Nel 1972 il bilancio del Vallesusa ha registrato un passivo di circa 7 miliardi. Il deficit era stato recuperato nel '73 e sembra che nei primi sei mesi di quest'anno la linea dei profitti avesse raggiunto i 400 milioni di lire. A giugno la « brusca frenata ». Si è cominciato a produrre il « sintetico » soltanto più per i magazzini, che in tre mesi sono stati riempiti. La forma di protesta adottata dai sindacati (autoriduzione dei carichi di lavoro da parte del personale) ha creato non poche difficoltà anche per quei settori che ancora « tirano ». I segretari provinciali dei tessili — come sì è detto — hanno giudicato inaccettabili le proposte dei dirigenti, che potevano avere una validità soltanto se inserite nel quadro più generale di tutto il programma produttivo del Vallesusa. I sindacati temono che i trasferimenti di personale possano portare, a gio- co lungo, alla chiusura di qualche fabbrica. D'altra parte se il Cotonificio perde terreno anche in quei settori dove la domanda è soddisfacente, potrebbero esserci ripercussioni anche per gli altri 1900 dipendenti del gruppo che non sono interessati alla Cassa integrazione. In settimana la questione sarà nuovamente presa in esame dai sindacati. « Domani (oggi n.d.r.) si riuniranno le segreterie delle tre organizza zioni », ha detto Renato Leone, segretario dei tessili UH. « Mercoledì il problema sarà sottoposto all'attenzione dei Consigli di fabbrica. In quella sede saranno prese decisioni definitive ». Roberto Bellato

Persone citate: Dente, Gori, Lanza, Mathi, Orefici, Persio, Renato Leone, Roberto Bellato, Susa

Luoghi citati: Collegno, Mathi, Rivarolo, Susa, Torino