Torino in pericolo: si rischia di rimanere senza elettricità

Torino in pericolo: si rischia di rimanere senza elettricità Scarsissimo il combustibile che aziona le centrali Torino in pericolo: si rischia di rimanere senza elettricità Chivasso (Enel) ha bisogno di 3 mila tonnellate di nafta al giorno - Non ci sono scorte: uno sciopero dei trasportatori o un incidente stradale possono bloccare la produzione di energia con conseguenze disastrose Esiste la possibilità che Torino e una buona parte del Piemonte restino paralizzati per la mancanza di energia elettrica. Scarseggia paurosainente l'olio combustibile destinato ad alimentare le due' centrali termoelettriche piemontesi, quella dì Chivasso (Enel) e quella di Moncalieri (Aem). Se le scorte si esaurissero, ed è un'eventualità che prudentemente non va esclusa, visto il limite di guardia registrato nei depositi e la sempre maggiore scarsezza dei rifornimenti a che cosa si andrebbe incontro? Non occorre fantasia per fare delle previsioni. E' accaduto ieri a Roma e per tre ore soltanto: bloccati gli impianti di riscaldamento, centinaia di persone imprigionate negli ascensori, carne e alimenti deperibili che hanno rischiato di marcire nei frigoriferi spenti, caos nei supermercati rimasti improvvisa mente al buio. A Roma, l'energia è mancata di mattino, dalle 9 a mezzogiorno. Nell'Italia centrale e nel Sìid la temperatura è mite, i termosifoni spenti non provocano particolari disagi. Ma se l'elettricità dovesse mancare di notte, al Nord, il quadro della situazione diventerebbe più drammatico. Si pensi agli ospedali, ai servizi di trasporto e alle altre mille attività che dipendono completamente dall'energia elettrica. La motivazione ufficiale che ha giustificato il blackout nella zona di Roma è stato lo sciopero proclamato dai sindacati. Un comunicato dell'Enel, diramato anche da radio e televisione, ha laconicamente annunciato ((nell'Italia centro-meridionale alcune temporanee sospensioni della fornitura». In realtà esperti del settore sostengono che lo sciopero è\vprovvidenzialmente coinciso] ccon la necessità di risparmia- j pre olio combustibile, in attesa j ce ìtella speranza di rifornire i | ldepositi. qRiferiscono i giornali di ieri sche anche a Piacenza si è do- l vuta ridurre l'attività delle) centrali elettriche. Motivo. la\ preoccupante scarsezza combustibile. Da venerdì legge, funziona uno solo dei I quattro gruppi generatori esi-1 stenti (due. meno grandi, nel-1 la vecchia Adamello. gli altri ! di l si \ due nella modernissima centrale Emilia) e anche l'unico gruppo mantenuto in servizio opera a ritmo ridotto. In una nota dei sindacati provinciali \ dei lavoratori elettrici aderen; ti alla Cgil. Cisl e UH si rileva j che la carenza di olio combustibile è gravissima, e che le | riserve sono giunte sul segnale rosso (a indicare che c'è olio per pochi giorni). Torino e Piemonte corrono seri pericoli? I dati si commentano da soli. «Ieri siamo rimasti -quasi completamente sprovvisti di nafta — dice un tecnico della centrale termoelettrica di Chivasso —. Questa mattina la Esso ce ne ha inviate 20 mila tonnellate». La centrale di Chivasso brucia tremila tonnellate d'olio al giorno ed è rifornita con autobotti (trasportate su strada e per ferrovia) e soprattutto con due oleodotti, uno della Esso, l'altro dell'Agip. Quest'ultimo, per un intasamento, è bloccato da parecchie settimane. Uno sciopero dei trasportatori o un semplice incidente stradale potrebbe interrompere i rifornimenti e bloccare la produzione di energia. La centrale termoelettrica Aem. di Moncalieri. invece av verte minori disagi. «Abbia quindicina di giorni dovremo farcela. Stiamo però cedendo molta energia all'Enel, speria mo». mo poche riserve — dice un capo turno —. ma per una La centrale termoelettrica dell'Enel a Chivasso: fornisce la maggior parte dell'energia elettrica a Torino