Società di mutuo soccorso: un'inchiesta del pretore
Società di mutuo soccorso: un'inchiesta del pretore Società di mutuo soccorso: un'inchiesta del pretore Non potrebbero stipulare contratti assicurativi con gli automobilisti Perquisizioni in tre sedi torinesi - Inchieste anche a Bari e a Roma Il pretore dottor Pio Guarna ha aperto un'inchiesta sulle Società di mutuo soccorso di Torino che, secondo una recente giurisprudenza, non sarebbero legittimate a stipulare contratti assicurativi con gli automobilisti. In altre parole, gli automobilisti — che solo a Torino sarebbero migliaia — assicurati con quelle società, sono passibili di multa, perché il loro tagliando affisso sul parabrezza non servirebbe a nulla. In seguito alle denunce di alcune persone, che la polizia e i vigili urbani avevano fermato e contravvenzionato, il giudice ha voluto veder chiaro in questa storia che potrebbe avere risvolti clamorosi. Per il momento il dottor Guarna ha ordinato perquisizioni nelle sedi della società di mutuo soccorso «Torinese», «Unione» e «Unione Italiana», inviando comunicazio¬ ni giudiziarie ai rispettivi legali rappresentanti. La questione, come si è detto, è controversa. Queste società, regolate da norme che risalgono al 1886 (legge 15 aprile n. 3818), erano sorte con finalità che nulla avevano a che vedere con il traffico automobilistico, allora inesistente. Il loro statuto prevedeva forme assicurative ben precise e limitate. Ora, con la legge sull'assicurazione obbligatoria, le Società di mutuo soccorso hanno ripreso vigore, stipulando contratti piuttosto vantaggiosi rispetto alle altre società. Ma due sentenze della Corte di Cassazione, la prima del 15 novembre '73, la seconda del 1" marzo '74, le hanno dichiarate illegittime. Alcune società, prima fra tutte l'«Unione», si sono affrettate a regolarizzare la propria posizione, trasformandosi in agenzia di una s.p.a. Le altre continuano a vivere nella confusione delle norme. Com'è noto, infatti, le sentenze di Cassazione non hanno valore di legge, ma sono semplicemente indicative di un certo orientamento giurisprudenziale. Il pretore, per il momento, ha indiziato i responsabili soltanto di «esercizio abusivo di attività assicurativa», ma non è escluso che, procedendo nell'inchiesta, il magistrato ravvisi reati più gravi, come ad esempio quello di truffa. Intanto gli automobilisti assicurati con quelle società (analoghe inchieste sono in corso a Bari e a Roma) vivono momenti inquieti. Senza contare che, in caso di sinistri, il pagamento dei danni subisce ritardi e complicazioni a non finire. Questa situazione, secondo il dottor Guarna, deve finire, e al più presto.
Persone citate: Guarna, Pio Guarna
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