Terremoto devasta il Pakistan oltre 4700 morti, 15 mila feriti

Terremoto devasta il Pakistan oltre 4700 morti, 15 mila feriti Terremoto devasta il Pakistan oltre 4700 morti, 15 mila feriti Rawalpindi, 30 dicembre. 'Sarebbero almeno 4.700 ì morti e 1,5.000 i feriti del leiremoto che ha devastato sabato scorso la regione montagnosa del Pakistan settentrionale: lo riferisce l'agenzia ufficiale pakistana. Maggiormente colpiti sono nove villaggi situati a poca I cu^tànza"da°"Pa1ttan~e"da^ 1 jal, centri della zona disa- sfrata a sessanta chilometri I a monte dalla diga di Tarile I la a ridosso delle montagne 1 del Karakorum. La prima scossa, la più ! forte è stata avvertita sabato I alle 17,15 ora locale (13,1.5 i ora italiaan). A questa che è stata la più imponente, ne sono seguite per tutta la notte ad intervalli di 10-15 mi¬ lnuti moltissime altre che hanno fatto franare migliaia di metri cubi di roccia e di terra. Il bilancio delle vittime po trebbe assumere dimensioni ancora più catastrofiche da-1 t oche le regioni popolate a j nord di Pattati sono tuttora ; , isolate. Pattali, che contava j circa 10.000 abitanti, è stato praticamente raso al suolo. Poiché la maggior parte del le case è stata distrutta o ha subito danni irreparabili, i superstiti sono costretti a dormire all'addiaccio, con una temperatura che di notte raggiunge livelli bassissimi. Da sabato sera i soldati non si concedono un attimo di tregua per pretsare tutta l'assistenza possibile ai feriti e recuperare le salme di coloro che sono rimasti sotto le" macerie. I tentativi di far affluire nel ; villaggio un numero maggio j re di coperte e di tende sono resi difficili dal fatto che la unica rotabile che attraversa la zona colpita è interrotta per un tratto di 70 miglia. L'arteria, che parte dal con ; fine cinese e si spinge sin 1 quasi alla piana dell'Indo, nel ! centro del paese, è la sola ! via per far giungere i viveri ' e S"' altri generi necessari ai j terremotati. I villaggi sono i raggiungibili solo con gli eh- j cotten. Il centro abitato, sovrastato dai picchi coperti di neve delle montagne del Karakorum, è un quadro di desoia- zione. Lungo le strade ingoili- bre, sulle quali incombe un | silenzio allucinante, i pochi abitanti rimasti incolumi trasportano con lo sguardo allucinato i morti ed i feriti. Le donne e i bambini fruga- no le macerie alla ricerca dei familiari dispersi e di qualche misero oggetto da recuperare. Nella zona funzionano due ospedali da campo militari allestiti alla meglio per prestare assistenza ai feriti più leggeri. I feriti più gravi sono stati trasportati a Rawalpindi con gli elicotteri. Il primo ministro Ali Bhutto ha assunto personalmente la direzione delle operazioni di assistenza e ha disposto lo stanziamento di un milione di rupie, circa 67 milioni di lire, per i sinistrati: « Il mio cuore » dice un messaggio del premier pakistano « è con i superstiti, e io sono afflitto per la morte di chi è stato colto dal terremoto entro la sua casa ». Non è stato rivolto alcun appello per l'assistenza internazionale, le autorità desiderano fare uri bilancio della entità del disastro prima di prendere eventuali decisioni del genere. Il terremoto è il più grande che abbia colpito il Pakistan da quando nel 1935 una tremenda scossa demolì la città di Quetta, uccidendo circa sessantamila persone. Ieri ci sono stati altri terremoti in diverse parti del globo: in Alaska, in California, nella Baia di San Francisco e nel Cile centrale. Sembra che non ci siano state vittime. Il sismo che ha colpito il Cile è stato molto intenso ed è durato a lungo. In Alaska sono state avvertite due scosse moderate con epicentro vicino ad Anchorage: la prima quasi simultaneamen¬ te al terremoto cileno e la seconda cinque ore dopo. Di intensità moderata è stato anche il terremoto che ha scosso la zona di Richmond, in California, a sette ore e i.lezzo di distanza dalla scossa cilena. t Ansa-Api E'

Persone citate: Ali Bhutto, Terremoto