Borsalino spara ancora

Borsalino spara ancora PRIME VISIONI SULLO SCHERMO Borsalino spara ancora Nel nuovo film di Jacques Deray, Delon, questa volta senza Beimondo, affronta una gang rivale - "La sbandata" con Modugno Borsalino & Co. di Jacques Deray, con Alain Delon. Riccardo Cucciatiti. Catherine Rourcl. Italia. Francia, colori. Cinema Rcposi. fs.o Borsalino è tornato per la seconda puntata delle sue criminose imprese. Ma senza Belmondo, morto per copione alla fine della precedente avventura, il gioco non riesce altrettanto facile al solitario Alain Delon. L'attore, impomatato come Valentino, con smoking impeccabile e fiore all'occhiello, prodiga un encomiabile impegno offrendo calcolati sorrisi e sguardi micidiali a esclusivo consumo del pubblico femminile. La storia però manca di suspense e di ritmo. Tra pistolettate e raffiche di mitra distribuite senza avarizia, il regista Deray sembra preoccupato a ricreare gli ambienti e l'atmosfera degli sfruttatissimi Anni 30, piuttosto che a far funzionare il lento meccanismo narrativo. Siffredi. boss della mala marsigliese, trova in Volpone un accanito e ben protetto nemico. Volpone ha appoggi politici nella destra francese e italiana (tiene sulla scrivania un ritratto di Mussolini), come nella polizia. Rifiutando, ma solo teoricamente la violenza, egli crede che la vecchia figura del gangster sia ormai superata e che il crimine si debba aggiornare in chiave industriale. La lotta col « romantico >i Siffredi è dura, piena di scoppi e fiamme. A Volpone il primo round. Rimasto unico padrone della zona, instaura il suo potere in stretta collaborazione con politici e finanzieri. Invia droga in ogni parte del mondo e fucili in Spagna, ai franchisti. Ma anche tra cattivi, secondo le regole del cinema, il più cattivo deve pagare. Siffredi, riorganizzatosi a Genova, torna per vendicarsi. E ricominciane scoppi, fiamme, attentati. Sfilano sullo schermo automobili da museo, abiti ritornati di moda, manifesti d'epoca, ninnoli della nonna e interni fotografati con preziose sgranature di colore e corrosioni di luce. Senza lo spessore storico di Stavìski o la fresca ironia del primo Borsalino, il film di Deray offre al pubblico la garanzia di una dignitosa confezione e a Delon l'occasione per un'altra narcisistica passerella personale. ★ ★ La sbandata di Alfredo Malfatti, con Domenico Modugno. Eleonora Giorgi. Luciana Palimi. Pippo Franco. Italia, colori. Cinema Olimpia. (s. c.) Ancora la Sicilia con una storia di torbidi amori incestuosi e di luciferine iniziazioni sessuali. L'isola potrebbe offrire tanti temi sociali al nostro cinema, basti ricordare // sasso in bocca di Giuseppe Ferrara, ma certi registi sembrano interessati soltanto a soddisfare i gusti pruriginosi e volgarmente voyeuristici del pubblico. Sotto la guida di Salvatore Samperi, produttore e sceneggiatore del film, l'esordiente Alfredo Malfatti ha preferito sfruttare il successo commerciale del filone di Malizia e Peccato veniale, raccontando le tresche fra le lenzuola di un maturo ciabattino catanese tornato ricco dall'America. Salvatore ha un fratello imbecille e scroccone, una cognata vogliosa e ipocrita e una giovane nipote che abdica alla sua innocenza dopo pochi, fragili ritegni. Il povero Salvatore è tornato al natio sole e alle zagare profumate per godersi in pace il gruzzolo risparmiato in anni di duro lavoro. Ma in Sicilia, secondo la frettolosa morale di questi film, prima c'è il sesso poi tutti gli altri bisogni vitali. Lo zio d'America viene travolto da prorompente passione per la nipotina e per realizzare i suoi scopi non esita a coinvolgere la disposta cognata nei suoi giochi erotici. Con un po' di furbizia e un po' di dollari riuscirà a spuntarla su entrambe le donne. Tratto dal romanzo « Il volantino » di Piero Buttitta, il film ripercorre tutta la galleria dei feticci sessuali tanto cari a Samperi: scorci di biancheria, maliziose trasparenze e spiragli di porte compiacenti. Una denuncia contro la repressione sessuale e le conseguenti ipocrisie? Ag giungiamo questo titolo alla ricca filmografia sull'argomento. La tecnica realizzativa è artigianale, l'umorismo, col quale si tenta di alleviare la gravità del tema, ovvio e grossolano. Per Modugno protagonista, doppia sbandata: una sentimentale e l'altra, peggiore, professionale.

Luoghi citati: America, Francia, Genova, Italia, Sicilia, Spagna