Con i Khmer rossi di Ennio Caretto

Con i Khmer rossi Con i Khmer rossi I ribelli del principe Sihanouk, misteriosi e potenti, sono però divisi davanti all'offerta di pace di Washington, incapaci di decidere le sorti del Paese, dilaniato dalla guerra (Dal nostro inviato speciale) ] Phnom Penh dicembre. ! Chi sono i « Khmer Rou ges », e che cosa fanno? Dopo cinque anni di guerra, il movimento rivoluzionario, che controlla l'80 per cento della Cambogia e il 40 per cento della popolazione, rimane sconosciuto. I suoi leaders, la sua struttura, il suo comportamento sono più misteriosi di quelli del Vietcong nel Sud Vietnam. Ventun giornalisti occidentali, spintisi oltre le prime linee nel corso del quinquennio, sono stati fatti prigionieri. Nonostante il suoi sforzi, persino il servizio segreto americano h^ appreso poco. « Si sapeva di più su Mao Tse-tung in Cina negli Anni Venti, mi dici un collega di Formosa, che non oggi su questo governo insurrezionale ». Eppure, molti leaders dei « Khmer Rouges » sono vissuti e hanno lavorato alla corte di Sihanouk, il principetribuno ora in esilio'.a Pechino, e loro capo nominale. Questa città dove anche le donne vestono l'uniforme militare, nelle cui pagode si prega per la pace e il cibo quotidiano, li ricorda ministri o consiglieri regi. E tra i milioni e più di profughi accampati sulle rive del Mekong, del Toule Sap o del Bassac, di fronte agli splendidi palazzi ormai chiusi in permanenza, vi sono bonzi e funzionari provinciali che li hanno incontrati nelle loro nuove vesti di ribelli. « Alcuna mi ha dichiarato l'uomo forte del regime, il generale Sojthene Fernandez, sono stati miei compagni di gioventù ». Le pagode proibite Come il movimento rivoluzionario sia organizzato, l'ha detto Khieu Shampan, l'unico dei suoi leaders insieme con Sihanouk, che tratti con gli occidentali, e svolga missioni politiche e diplomati- che all'estero. I « Khmer Rouges » formano un « Fron- te d'Unione Nazionale» (F. U.N.) che va dai monarchici ai comunisti, e hanno le loro « Forze Armate Popolari di Liberazione» (F.A.P.L.), in cui reclutano altresì bambi- ni. In contrasto con quello repubblicano e dittatoriale diLon Noi, il loro è descritto come un « libero governo re- il più p.utico complesso ar-cheologico dell'Indocina, te-srimonianza prodigiosa della gio ». Di esso, tre sole cariche sono state rese pubbliche: quelle di Sihanouk (capo dello Stato) di Penn Nouth (presidente del Consiglio dei ministri) e di Khieu Shampan ( vicepresidente e ministro della Difesa). Mi spiega un bonzo giunto qualche inese fa da Angkor, ) ] civiltà Khmer dell'Anno Mil-1 ! *e: " H movimento rivoluzio-, u oa, o, o er riauo ming un tiel no ono no va in dihe no ei ureee. le mieo o miacMeel nin e li ro umo le no ouha nime on isti- nario ha diviso in sei province il territorio conquista- ! to. Comanda l'esercito, la co- ! scrizione militare è obbligato- \ ria, anche per le donne. Sor- j vegliata dai guerriglieri, la i medicinali. Soprattutto, non' popolazione lavora i campi, costruisce canali, strade, fortificazioni, fabbriche. Si vestono solo abiti neri, le chiacchiere oziose sono condannate, non esistono svaghi. La fame si sente meno che a Phnom Penh, ma mancano c'è libertà di culto né di movimenti: è proibito frequentare pagode o lasciare il villaggio ». Il bonzo, un uomo ieratico da cui dipende una comunità di baraccati, su vecchie palafitte, sposta la tunica, e mi mostra il petto segnato da alcune cicatrici: « La stragrande maggioranza dei "Khmer Rouges" sono comunisti, addestrati nel Vietnam del Nord. Hanno distrutto quasi tutti i nostri templi, risparmiando solo Angkor, e ci hanno torturati, dicendo che la religione è uno strumento dell'imperialismo ». La magica città sepolta nella giungla dal 1432, dopo il saccheggio dei guerrieri Thai, è diventa- i ta la sede del governo insur-1 rezionale, ma 1 aviazione mi litare cambogiana la risparmia. Coi suoi fantasmi di pietra, « più favolosi delle piramidi, più impressionanti delle basiliche di Roma », come scrisse Pierre Loti, vale di più che una battaglia vinta. Chiedo al bonzo se ha co- nosciuto i leaders ribelli. Mi irisponde di no. La stessa ri- !sposta mi fornisce un giovane insegnante comunista che la scorsa estate ha capeggiato le violente dimostrazioni di protesta studentesche con- tro il regime di Lon Noi. L'in-contro in segreto (si nascon- de alla periferia di Phnom Penh, tra i profughi) dopo infinite precauzioni. Mi pre- er cisa che il suo partito ha or- n- mai le redini della rivoluzio- F. Ine. «Le posso solo dire chi ici ' ro di in bi- sono il nostro segretario ge- nerale e il suo braccio de stro: Saloth Sar e Son Sen ». L'insegnante conferma una voce corrente, e cioè che llo Khieu Shampan fa parte del di, comitato centrale comunista, to come i suoi consiglieri Ingre- \ Sary e Hou Youn. Nella Cambogia dilaniata dalla guerra, la misteriosa gerarchia dei « Khmer Rou- ges » opera con pugno ù» fer- ro. Il « Libero Governo Re-gio », il « Fronte d'Unione Nazionale » e le « Forze Ar- mate Popolari di Liberazio- ne » sono semplici strumenti di potere. Dietro, c'è la real-ar-1 tà di un polituurò a metà al- te-1 la cinese e a metà a'ia nord- lla i vietnamita, e di circa lu mila he he: elremian ro nto or, guerriglieri legati innanzitut to a Hanoi, i Vietminh. Sihanouk è un simbolo, sia pu- re scomodo, a cui si concede 1 di lanciare accuse di stalini- j smo contro i collaboratori; | j ma di cui si sospetta che, j i rientrando vittorioso in pa-1 tria, potrebbe liquidare politicamente la resistenza comunista, come De Gaulle in Francia nel '45. Come il generale Giap Forse, il vero capo delle ' sei province insorte è Sa- I | loth Sar. Studente a Parigi negli Anni Cinquanta, cresciuto nella mistica di Ho Ci Minh, alla scuola degli intellettuali francesi di sinistra, Saloth Sar organizzò un movimento d'opposizione a Phnom Penh tra il '61 e il '63. Ricercato dalla polizia di Sihanouk, si diede alla macchia, per rifugiarsi poi a Hanoi. Già allora era con i lui Son Sen, considerato adesso il probabile stratega dei « Khmer Rouges », una specie di generale Giap. Dal 71 né l'uno (l'autorità politica) né l'altro (l'autorità j militare) abbandonano il t it ,„ m^„.,;„„„ „„ .„ l territone cambogiano, se non i > „i„<f» -iViof per brevi visite nel Vietnam del Nord o in Cina. Essi rappresentano la fazione Viet- 1 minn del partit0 comUnista. Khieu Shampan e i suoi consiglieri Ing Sary e Hou Youn hanno una storia e una posizione diverse. Educati anch'essi in Francia, ricevettero da Sihanouk cariche importanti agli inizi degli Anni Sessanta. Khieu Shampan, laureato in economia, fu scelto come ministro del- i l'agricoltura appena trenta ! cinquenne. « Andava in uffi ciò e visitava le risaie in bicicletta, sua madre vendeva banane fritte in piazza » mi i riferisce un giornalista di l Phnom Penh. « Era amato 1 da tutti i contadini ». Ing Sa . ry fu il primo a fuggile, nel j '63, ad Hanoi, poi a Pechino, Khieu Shampan scomparve con Hou Youn nel '67. Intor- no a lui fiorì la stessa leg- ! genda di Che Guevara a Cu- j ba. Insieme coi due consiglie- cambogiana. La rivolta nazionalista contro il regime di Lon Noi sera j Dra riassumersi, oltre che in : Sihanouk, solo nel suo pre, sidente del Consiglio dei mi l nistri, Penn Nouth. Ma tra la popolazione, la monarchia i ha i massimi consensi. Il mo vimento dei « Khmer Rou i ges » è perciò diviso. Le cor-1 renti. maturate in modo die j verso, a Phnom Penh, Ha- j noi e Pechino, prima del con i tlitto, non riescono ad appiai 1 nare le loro divergenze. Sem-1 mai, cinque anni di guerra - j le hanno ulteriormente al- > lontanate runa dall'altra. Al a . pugno di ferro della gerar- ri, egli interpreta oggi la li-nea cinese della rivoluzione chia comunista, non corrispondono progressi al fronte. La macchina bellica s'in- 1 ceppa. Il suo potere non s'e j stende dalle campagne alle | città. E vis-à-vis all'offerta j di pace americana, sorgono 1 gli ennesimi contrasti. Parlo con l'insegnante comunista su un argine del Mekong, tra bambini sporchi, senza genitori, costretti I a mendicare tutto il giorno. | Gli chiedo se la decisione delle Nazioni Unite di mantenere il riconoscimento del regime di Lon Noi non costituisca una sconfitta per il governo insurrezionale; se il frazionalismo del pc cambogiano non ne impedisca un'affermazione del tipo di quella del Vietcong del Sud Vietnam; e infine se ai ribelli non convenga negoziare un trattato di concordia nazionale, come a Vientiane nel Laos. L'insegnante scuote la testa a ogni mia domanda: « Le sue conclusioni sono errate. Lei ignora un fatto fondamentale: che il regime sta crollando, si sta dissolvendo internamente ». Se Lon Noi è rigido, i j . l « Khmer Rouges » sono in n™sw!« n *t„ flessibili. « Il voto delle Na- j-fòrò » , j | zioni Unite è stato comprato dall'America. Dovrebbe bastarle questa constatazione per capire perché noi respingiamo le trattative: non possiamo fidarci degli Stati Uniti, mentre possiamo aspettare il momento, ormai vicino, in cui l'Onu accetterà noi. Quanto al frazionalismo comunista, come lo chiama lei, le citerò una frase di Khieu Shampan: "Nel nostro paese esiste una sola frontiera, ed è quella tracciata tra i patrioti e i traditori col "golpe" del 18 marzo del 1970". Noi siamo uniti, fino alla vittoria o alla morte, contro i golpisti. Vogliamo la pace e la neutralità della Cambogia, e l'avremo distruggendo L'insegnante si alza e se ne va, circondato da bambini, verso le capanne. In lontananza, i traghetti lottano - -1 ^J^à la corrente sul Me kon„ come o<mi sera rom n a a a l - , bano , cannoni da qualcne e | usolo esce Q&Qie di cucina Per quanti altri anni conti- nuerà così? Il paese non ce la fa più. Ma non è padrone del proprio destino. Lo sono le fazioni civili in guerra, Hanoi, Pechino, Washington. Quest'ultima preme per un compromesso. Ma è nell'interesse del Vietnam del Nord, che spera di abbattere Sai gon, e vuole tenere perciò il fuoco acceso? O della Ci- na, che è disposta a colla- borare, chiedendo però in cambio pesanti concessioni americane su Formosa? Forse no. E tra i forse, la Cambogia muore. Ennio Caretto