Spazio al negoziato Kissinger di Aldo Rizzo

Spazio al negoziato Kissinger Spazio al negoziato Kissinger L'agenzia Tctss, dando notizia dell'arrivo a Mosca della delegazione egiziana, non aveva fatto cenno all'imminente visita di Breznev al Cairo: e già questo era parso un segno di grosse difficoltà, sulla via del rilancio dell'amicizia russo-egiziana. Ma si era pensato a una minaccia tattica; e invece la visita è stata davI vero rinviata, e «sino die». Biso; gna dedurne che le difficoltà ! non sono state superate e che il j disegno di Breznev di un ritorno ! in grande stile dcll'Urss sulla '. scena egiziana, due anni e mezzo dopo la grande e improvvisa rottura, è fallito. E' un fatto I nuovo, da valutare con cura. Il rilancio dell'amicizia con ! Mosca si sarebbe concretato, I per Sadat, in grosse forniture della più moderna tecnologia di guerra sovietica; ma Breznev, a quel che si sa, poneva una condizione pesante, cioè il ritorno j in Egitto di una parte di quei consiglieri militari russi che Sa- dat aveva praticamente espulso \ nel luglio del 72, quando decise ! di uscire dall'orbita sovietica j per giocare la carta americana. : I Questa condizione, evidente-. I mente, non è stata accolta. E non è stata accolta, sembra, nep- ' pure l'altra richiesta di Breznev, : attinentc alla metodologia del ' negoziato di pace: la richiesta. | cioè, di un ritorno a Ginevra, alla conferenza «globale», della quale l'Utss ha la co-presidenza. Ciò avrebbe significato la fine, di fatto, del «negoziato Kissinger», cioè dell'approccio gradua¬ Je con i temi esplosivi della di sputa arabo-israeliana: un nego ziato su cui Sadat. che ha già ot tenuto la liberazione del Canale di Suez, mostra di puntare an eora. Tutto ciò può essere conside rato un progresso rispetto alle cupe previsioni dei giorni scorsi sti! futuro del Medio Oriente. Il ritorno a Ginevra, ineccepibile in sé, avrebbe in realtà comportato un inconveniente gravissimo: quello di una sottolineatura clamorosa e drammatica del- Vimpasse a cui è tuttora legato il tema di fondo della trattativa di pace, cioè il tema palestinese. Il pericolo d'una nuova guerra sarebbe uscito rafforzato. Ora, invece, c'è spazio per una diplomazia più articolata, per una mediazione che non prenda di petto, e tutti insieme, problemi troppo complessi. C'è spazio, s'intende, in teoria. In pratica, la tappa futura del «negoziato Kissinger», se ci sarà, sarà estremamente difficile. Un nuovo accordo parziale tra Israele ed Egitto, per la liberazione di un'altra fetta del Sinai occupalo, pare condizionato dai dirigenti ebraici a precise concessioni politiche egiziane, come dichiarazioni di non belligeranza e passi sulla via del riconoscimento formale dello Stato d'Israele; l'Egitto, a sua volta, chiede che il nuovo ritiro israeliano dal Sinai comprenda i passi strategici di Mitla c Cidi e i pozzi petroliferi di Abu Rudeis. 11 giudizio di Kissinger sembra essere che un accordo sia possibile, se Israele accetta almeno una delle due richieste egiziane; ma ci vorrà tutto il talento diplomatico del segretario di Stato, se basterà, per arrivarci. In realtà, alla luce di questi ultimi fatti di Mosca, Israele dovrebbe avere più convenienza a Aldo Rizzo (Continua a pagina 2 in quinta colonna) j Leonid Breznev