Come si interroga ora il «misterioso» cervello di Angelo Viziano

Come si interroga ora il «misterioso» cervello L'evoluzione dell'elettroencefalografia Come si interroga ora il «misterioso» cervello Che cosa ci si può ancora attendere dagli studi della elettroeneefalografia tuttora in evoluzione? Essa è un sorpendente jnezzo di indagine 6011 attività elettrica del cervello. E' un metodo di interrogare l'organo cerebrale, di conoscerne ed analizzarne stati fisiologici ed anomalie, ca piando eerte risposte che dalle sue cellule attive pervengono ■ ad un apparecchio ( elettroen-! cefalografol mediante segna-j li. immediatamente iscritti su j nastri rotanti sotto forma di ' onde e punte caratteristiche.iSi sa, difatti, che alla guisa del cuore, ma in forma assai più complessa, il cervello emette di continuo, sia durante la veglia che nel sonno, dei potenziali elettrici che possono essere seguiti, in modo in- cruento, appoggiando sulla cute del capo, in punti parti colari, degli aggeggi conduttori. Pertanto, a esempio, le accuratissime indagini, mediante registrazioni continuate durante intere notti, ci hanno svelato le diverse fasi del sonno umano, ci hanno pur chiarito i momenti in cui si compiono i sogni. Altre ci sono di notevole ausilio in campo patologico con il rilievo diagnosti- co di anomalie, ad esempio, sia nella discriminazione tra le forme epilettiche qualificate e disturbi di altro significato clinico, sia nella individuazione precoce di tumori cerebrali. Molti meriti ha certamente acquisito, dunque, la elet- troencefalografia dal passa gio dallo studio sperimentale ! alla pratica medica. E' stata i ed è una delle più importanti conquiste della neurologia, j come tecnica d'approccio ai I disordini del cervello ( non ! deila mente). Ma la delicatez-1 za della interpretazione delle ! sue informazioni impone che ! la accurata valutazione dei j tracciati sia riservata esclusi-1 vamente ai qualificati specialisti al vaglio dei progressivi aggiornamenti, tenuto altresì : presente che l'elettroencefalo-1 gramma. alla stregua di altri mezzi di accertamento, va considerato nel contesto di | tutto il complesso clinico. Altrimenti potrebbe succe- ; dere che letture piuttosto va-1glie od equivoche o addirittu-: ra inesatte di tracciati elet- j troencefalografici inducano a diagnosi errate od a sospetti infondati, proponendo talora terapie perlomeno inutili , a e L'argomento — specie qualora si intendano proporre indagini «di massa» tra la popolazione infantile per la scoperta precoce di epilessie latenti — è tanto importante che su di esso si è imperniata, il mese scorso a Firenze, la Riunione autunnale della Società italiana di elettroen- e ! cefalografia e di neurofisioloa i già clinica, con la partecipai zione di studiosi stranieri. Ri, j flessi sullo stesso tema sono i I scaturiti nella seduta dell'aln ! tra sera dell'Accademia di 1 medicina di Torino, ove il e ! professor Giuseppe Pampie ! glione AiècScdel Dipartimento di i j neurofisiologia dell'«Hospital -1 for Sick Children» di Londra i presentato dal socio professor Mario Pennacchietti, ha ì : illustrato i nuovissimi risulta-1 ti dei suoi studi sui disordini i dell'attività cerebrale, indotti a nei bambini da alcune condii | zioni patologiche, a Firenze il professor Ca- - ; vazzuti, di Modena, ha riferi-110 di aver trovato in 131 barn-: bini dai 6 ai 14 anni| su una - j popola2Ìone di 3726 bimbi a i a AoaAoi - e l a troencefalografo, dei segni elettroencefalogralici che una volta erano considerati specifici della malattia epilettica, senza che i bambini ne fossero in alcun modo malati. La j professoressa Di Cagno, di I Torino, ha trovato analoghi segni di presunta specificità ! epilettica in bambini non epi'. lettici, ma presentanti solo | anomalie caratteriali. La Lai: ry, di Parigi, ne ha rilevati al: tri pseudoepilettici, da lei dii mostrati, invece, relativi a j strabismo o altro. Numerosi altri relatori si sono soffermati sul problema. Sovente quelle anomalie di ] apparente ma assai dubbio tiì po epilettico sono solo espressione di disturbi transito; ri dell'equilibrio metabolico , (cioè del ricambio biochimi- .... ... , i . . CO) delle Cellule cerebrali Che i j nei bimbi sono ancora in cre. j i '• scita, e d'altronde si sa che - j nel cervello infantile in fase j e I evolutiva di crescita i poten- • i I „;„i; =i„i-f,;„i * i„ ,,to m I i zia]i elettrici sono in via di a assestamento. Di lì la necessi- tà, ribadita dal professor e I Pampiglione, di tenere seml l pre ed innanzitutto presenti, nel giudicarne le evasioni, i li- I r- j miti normali di un tracciato |per ogni classe d'età. Nel lat- 1 1 v,;™v,« tante, infatti, e nel bimbo pre- |valgono dei ritmi elettrici cerebrali lenti, che sono fisiologici per l'età infantile e non lo sono più per un soggetto adulto. Angelo Viziano e é e e

Persone citate: Di Cagno, Mario Pennacchietti, Pampiglione, Sick

Luoghi citati: Firenze, Londra, Modena, Parigi, Torino