Savona: genovesi i terroristi?

Savona: genovesi i terroristi? Savona: genovesi i terroristi? (Nostro servizio particolare) Genova, 19 dicembre, (g. b.) «Abbiamo trovato numerosi elementi molto importanti per le indagini in corso», ha dichiarato stamane il giudice istruttore di Torino, Luciano Violante, dopo il sopralluogo compiuto nell'appartamento genovese di Vico Dietro il Coro di S. Cosimo dove, la notte del 28 settembre scorso, un ordigno esplose fra le mani di Pietro Benvenuto, il giovane estremista di destra che lo stava preparando. Dopo lo scoppio, Benvenuto riuscì a fuggire in Svizzera per non essere arrestato. L'inchiesta venne affidata, per connessione, al giudice Violante che già indagava sui tentativi di golpe attribuiti a Salvatore Francia e ad altri fascisti. Mandati di cattura hanno colpito Pier Lorenzo Righetti (latitante), che aveva preso in affitto l'alloggio, e Massimo Cipriani (in carcere). Quest'ultimo ieri è stato interrogato da Violante, che stamane è venuto a Genova. Violante ha compiuto un sopralluogo nell'appartamento di Vico Dietro il Coro di S. Cosimo, e ha interrogato una decina di testimoni (la padrona di casa, alcuni inquilini dello stabile) ed ha poi dato incarico a tre periti di compiere una perizia su timer, detonatori e materiale esplosivo abbandonati dai terroristi dopo la deflagrazione. La perizia dovrà accertare se sono uguali gli esplosivi scoppiati a Genova, sul treno «Italicus» e a Brescia. Non solo: da un primo sommario esame sembra possibile una connessione tra l'ordigno «in fabbricazione» nell'alloggio genovese (forse destinato ad esplodere allo stadio di Marassi) e le bombe scoppiate le scorse settimane a Savona e provincia. L'organizzazione eversiva quindi sarebbe la medesima ed è per questo, con ogni probabilità, che al magistrato torinese toccherà l'inchiesta sui recenti attentati compiuti a Savona. Attraverso i personaggi implicati si profilano anche strettissimi collegamenti tra il gruppo dei terroristi genovesi e la cellula padovana «Rosa dei venti»: non è un mistero che Pietro Benvenuto era l'uomo di fiducia dell'avv. Giancarlo Demarchi, attualmente in carcere a Padova, e dell'industriale genovese Giacomo Tubino, fuggito in Svizzera.

Persone citate: Cipriani, Giancarlo Demarchi, Luciano Violante, Pier Lorenzo Righetti, Pietro Benvenuto, Salvatore Francia