La Federtennis sfiora la farsa nessun dirigente ad Ancona

La Federtennis sfiora la farsa nessun dirigente ad Ancona Coppa del Re: Italia-Ungheria e Cecoslovacchia-Svezia La Federtennis sfiora la farsa nessun dirigente ad Ancona Ammalato Belardinelli, più o meno giustificati gli altri, al sorteggio non c'era un delegato in grado di dare la formazione azzurra - Panatta incaricato telefonicamente di fare il capitano (Dal nostro inviato speciale} Ancona, 12 dicembre. Ai dirigenti della Federtennis non si addice la tranquillità. Se non ci sono contestazioni, polemiche, diatribe, sembra che tutti ne debbano soffrire. Così si fa di tutto per alimentare situazioni paradossali o quasi. Il colmo si raggiunge qui ad Ancona per la fase finale della Coppa del Re che la Federtennis organizza invece della Svezia, avente diritto, dopo che questa ha dovuto rinunciare all'utilizzazione dei suoi « bigs » Borg, Bengtsson e Johansson. Stamane al municipio di Ancona per il sorteggio degli incontri i quattro moschettieri azzurri si sono ritrovati come pecorelle smarrite. Non c'era con loro un dirigente più o meno qualificato né un rappresentante della commissione tecnica. Così, quando il giudice arbitro della manifestazione Michele Brunetti, fac totum del tennis marchigiano, ha chiesto la formazione azzurra, Panatta e Bertolucci, Zugarelli e Barazzutti si sono guardati smarriti Alle sollecitazioni di Brunetti è intervenuto Sergio Palmieri, ad Ancona per motivi commerciali, che come rappresentante dell'associazione giocatori si è messo in contatto con la Federazione a Roma e dopo un colloquio telefonico con il commissario unico Nistri è stato deciso che Panatta e Zugarelli avrebbero giocato il singolare e Panatta e Bertolucci il doppio. Il campione d'Italia era delegato a fare anche il capitano. Incredibile, ma vero. Come si è giunti a questa « pantomima »? Presto detto. Lunedi scorso i giocatori erano convocati per Ancona. Arrivano Panatta e Bertolucci e non trovano nessun dirigente o tecnico. Martedì arrivano Barazzutti e Zugarelli senza portare notizie nuove. I quattro cominciano ad allenarsi, quando si apprende che Mario Belardinelli, l'unico professionista dello staff tecnico federale, si è ammalato a Formia e Crotta, il suo vice, deve badare a Ocleppo, Marchetti e Vattuone, In fase di rifinitura della preparazione in vista della partenza per partecipare all'» Orange Bowl » in California. Il commissario unico Nistri e il capitano non giocatore Gardini, quest'ultimo Indisponibile anche per il precedente incontro di Savignano sul Rubicone, hanno impegni professionali che gli impediranno di essere qui ad Ancona prima di domani sera. Sono gli errori macroscopici di una Federazione che non si è saputa dare una struttura tecnica di livello professionale pari a quello del suol migliori atleti. Così salta tutto quando Belardinelli si ammala e si accettano con grande superficialità le dimissioni di un giovane valido come Franco Bartoni che sarebbe venuto quanto mai utile in mille e una occasione a prescindere da quelle di questa finale ad Ancona. L'impegno di Ancona non è del più difficili e sarebbe quanto mai facile bissare l'unico successo italiano nella Coppa del Re realizzato nel 1971 in questa stessa città da Pietrangeli e Panatta. Però, questa volta, Panatta non disputa più un autentico incontro di tennis dalla finale di fine ottobre contro Barazzutti agli assoluti di Palermo, in seguito ai due incidenti calcistici, prima al pollice della mano destra e poi alla caviglia. Cosi diventa tutto più difficile soprattutto nell'incontro di semifinale contro l'Ungheria, battuta lo scorso anno nel quarti sempre qui ad Ancona più per merito di Zugarelli che del campione d'Italia. Ma mentre fino ai « quarti » la formula di svolgimento ri¬ calca quella della Coppa Davis, nella fase finale della Coppa del Re i singolari sono solamente due e oppongono i rispettivi numeri uno e due. Così Panatta domani aprirà le ostilità contro il ventenne Balazs Taroczy, studente di scienze economiche alla facoltà di Budapest, campione europeo dilettanti, ed avrà scarsissime possibilità di farsi il risultato. La semifinale è l'ostacolo più arduo per gli azzurri in quanto sia Svezia che Cecoslovacchia dovrebbero risultare meno temibili dell'Ungheria. Nella seconda semifinale il pronostico è orientato verso la Cecoslovacchia che, pur dovendo rinunciare agli infortunati Kodes e Zebnik, può sempre disporre di un giocatore tenace come Jiri Hrebec, affiancato da Hutka e dalla giovane speranza Slozil. La Svezia, assente la squadra di Coppa Davis al completo, fa ricorso ai modesti Svennson e Norberg. Rino Cacioppo Programma di oggi — Ore 14: Hrebec (Cec.)-Norberg (Sve.); a seguire: Panatta (It.)-Taroczy (Ung.); Slozil (Cec.)-Svennson (Sve.); ore 20: Zugarelli (It.)-Benyik (Ung.); a seguire: doppio Cecoslovacchia-Svezia e doppio Italia-Ungheria.