Tute, il "caso,, esplode di Giorgio Viglino

Tute, il "caso,, esplode A Cortina, mentre la Proell vince la libera Tute, il "caso,, esplode Dopo il divieto della Fis di usare gli speciali indumenti lucidi Una "astuzia" delle azzurre: li hanno rovesciati - Le austriache (che li hanno usati) contestate dalle tedesche (ritirate) (Dal nostro inviato speciale) Cortina. 12 dicembre. C'è voluta una pista difficile, un fondo gelato, la selezione Dlù dura per riportare Anne Marie Proell al successo anche In discesa libera. La linea magra prescelta dalla protagonista assoluta di tutte queste ultime stagioni ha finito per rendere In pieno. I chili accumulati due estati fa in funzione di un malinteso senso di specializzazione per la discesa libera si sono rivelati un'inutile zavorra. Anne Marie da quando è ritornata ad essere ragazza robusta e nulla più, per la sua parte carina, è tornata a sciare con stile perfetto che ampiamente supplisce alla potenza perduta in quantità minima. Ora, sarà veramente interessante vederla all'opera domani nello slalom, dovo dovrà recuperare le posizioni perdute scioccamente negli anni passati, quando le sue dimensioni le impedivano di infilarsi tra un palo e l'altro. La pista cortinese è difficile, tanto più nell'edizione miracolosa di quest'anno, rimediata su una buona lunghezza malgrado la scarsità di neve. C'è velocità nella parte alta, curvoni tutti difficili da metà in giù. Peccato che la ripresa televisiva veramente carente non sia riuscita a rendere il senso di questa discesa, altrimenti il paragone con la prova di Val d'Isère e con quelle che saranno utilizzate nelle prossime settimane avrebbe segnato punti a favore di questo tracciato. Puntuali sono venute alla ribalta le migliori ed altrettanto puntualmente il solito errore dirigenziale ha determinato un impoverimento della gara con il ritiro in blocco della squadra tedesca. Stamattina la giurìa ha ricevuto un telegramma dalla Fis con il quale la si Invitava a non far correre le concorrenti che si fossero presentate con tute da discesa lucide. L'invito discende dalla decisione presa domenica scorsa a Ginevra in accoppiata con la condanna del professionismo mascherato. Data attenzione a questo secondo punto, il primo era stato messo in un canto da tutti, ed è tornato inaspettatamente a galla oggi. Su un piano pratico trovare una soluzione non era assolutamente facile, e comunque rimaneva il problema in tempi più lunghi poiché ognuna di queste tute costa cara, ed è prototipo di modelli messi in vendita al pubblico. Le azzurre hanno risolto il problema rivoltando la tuta, che è poi sempre quella contestata della Samas, ed hanno colto così il doppio ri¬ sultato di adempiere ai regolamenti e di nascondere il marchio della ditta vittima della congiura del « pool ». Le tedesche si sono trovate alle prese con le norme ferree del loro « pool » e, per evitare guai più grossi, sono state ritirate in blocco. Oscar Braendli, responsabile austriaco, ha ignorato l'invito ed ha mandato giù tutte con la loro buccia turchese, anche perché sa benissimo che definire pericolosa la tuta in questione significherebbe mandare in malora la fabbrica che ha lanciato sul mercato lo stesso prodotto in cinquantamila capi. Per inciso, la Samas italiana per rifornire squadre A, B, C, maschili e femminili, ha prodotto materiale per oltre otto milioni che adesso dovrebbe essere gettato via. La decisione del consiglio Fis, sostanzialmente inutile — la vera sicurezza è nelle piste e relative protezioni —, appare ingiustificabile alla vigilia delle gare e do^ vrà essere senz'altro rivista. E' un puro caso che francesi, americane e svizzere abbiano un abbigliamento diverso, altrimenti tutte sarebbero state messe fuori legge. La richiesta tedesca di Invalidare la gara e, in seconda istanza, di squalificare le atlete austriache è la conseguenza naturale di una deliberazione sbagliata che rischia di portare a conseguenze ancora peggiori. Il duplice reclamo è stato respinto dalla giuria dopo una discussione durata oltre tre ore. Ovviamente, i tedeschi non sono comunque intenzionati a fermarsi qui ed hanno già inoltrato un ricorso con procedura di urgenza alla Federazione Internazionale, che è poi l'autrice del provvedimento in questione. Il pasticcio si complica, com'è ormai regola nello sci. Tornando alla gara e alla sua classifica, ecco allineate dietro alla Proell, l'americana Cindy Nelson, sagoma tozza e baricentro basso ideali per la discesa, la solita Drexel ritornata in ruolo di rincalzo e soprattutto Danielle Debernard. Danielle ha rischiato grosso all'uscita della grande « esse », finendo sulle code degli sci con una sbandata che le sarà costata un palo di secondi, giusto quelli che le sarebbero serviti per saltare davanti alla Proell. Il vero duello per la Coppa del mondo è tra loro due. Le ragazze azzurre, orfane della Giordani e della Silvestri, che in libera è già più di una promessa, sono finite piuttosto indietro. Ha deluso Cristina Arigoni, è stata bravina la Viberti, disastrose tutte le altre. Inutile cercare colpe difficilmente identificabili, o ripartire con misure punitive che erano già oggi nell'aria. Quando il vento è forte si cerca di prenderlo nel miglior modo possibile, e se poi aumenta troppo ci si mette alla cappa. Adesso c'è bufera, lasciamola passare. Giorgio Viglino

Luoghi citati: Cortina, Ginevra