Lo sci perduto a tavolino di Giorgio Viglino

Lo sci perduto a tavolino La federazione internazionale contro la squadra azzurra Lo sci perduto a tavolino Una dichiarazione contro le ' retribuzioni alla prestazione" - I guai di un Thoeni sempre più forte e quindi odiato - Una settimana intensa Le prime gare dello sci internazionale hanno confermato una situazione cristallizzata ormai da un anno e che vede gli azzurri guidare tutto II movimento sciistico con un largo margine. La squadra azzurra è attaccata da tutti, con impeto sempre maggiore e con mezzi finanziari eccezionali, ma regge bene il colpo sulle piste, meglio in slalom e in gigante, abbastanza in libera. Dove segna il passo e arretra vistosamentte è a livello dirigenziale e l'attacco portato agli sciatori la scorsa settimana, sull'onda della gaffe presidenziale, ha trovato un'altra eco da parte della Federazione internazionale. Un dispaccio dell'agenzia « Fiance Presse - comunica che il consiglio della Fis, riunito sabato e domenica a Ginevra, si è occupato di due differenti argomenti, la sicurezza degli sciatori e l'applicazione della regola 26 del Ciò relativa al dilettantismo. Il primo argomento è assai meno serio di quanto dica l'enunciazione: riguaida soltanto la carenatura adottata da Grissmann nella discesa libera di domenica, che d'ora innanzi sarà vietata. La seconda si richiama indirettamente alla richiesta di squalifica avanzata dal ministro dello Sport francese Mazeaud e dice testualmente: « La Fis intende rispettare lo spirito e la lettera della regola 26, e pur accettando una forma di ricompensa per II mancato guadagno degli atleti, non ritiene che detto compenso debba essere confuso con una semplice retribuzione alle prestazioni ». Ora non resta che sperare nella dizione usata per questa presa di posizione laddove si aggiunge l'aggettivo - semplice - a mitigare la netta opposizione ai premi. Se Invece si tratta soltanto di un modo di dire tipicamente francese, allora sono guai grossi per i nostri sciatori poiché vorrebbe dire che anche lì cauto presidente Hodler ha deciso di buttarli a mare. Del resto confermatisi In pi- sta protagonisti assoluti con campioni affermatissimi Gros e Thoeni, e con i giovani rincalzi, gli azzurri sono più che mai odiati a livello Internazionale. Pensate con quale piacere un responsabile francese costretto ad esultare per il dodicesimo posto di Pellat Finet in libera, unico piazzamento fra i primi venti dell'intera squadra tricolore, si accanisce contro questa mostruosa squadra azzurza che sta stroncando ogni avversario proprio nello slalom gigante dove manca di due dei suoi migliori specialisti. Questa squadra che ha rilanciato Gustavo Thoeni come discesista, e che con Gros pur non troppo brillante, ha comunque ottenuto un terzo posto in combinata. Non basta a mitigare l'asprezza degli attacchi la leggera flessione dei discesisti, tanto più che nessuno crede ad una loro definitiva rinuncia al ruolo di primo piano che erano riusciti a conquistare con i successi di Plank, Besson e Anzi. Ora Gustavo Thoeni e Pierino Gros hanno rinunciato alla discesa libera di St-Moritz suscitando reazioni piuttosto irate da parte degli organizzatori della gara e della Coppa del Mondo. Eppure la scelta è ben determinata da ragioni tecniche. Gli azzurri hanno bisogno di una rifinitura della preparazione in slalom e la possono trovare nel breve allenamento previsto per questa settimana a Vipiteno. A St-Moritz del resto trovano posto atleti come Franco Bieler e Rolando Thoeni che fanno parte della squadra A. Del resto la trasformazione di Thoeni in buon discesista è soltanto parziale, poiché né i tecnici né l'Interessato vogliono insistere su questa linea in /unzione di un impossibile completamento al massimo livello in questa specialità, completamento che andrebbe sicuramente a danno del rendimento negli slalom. L'epoca degli sciatori completi è finita quando si è scoperto che lo specialista è più forte di tutti. Qualcosa di ovvio come dire che per un Owens nell'atletica degli Anni 70 non c'è più posto. Giorgio Viglino Gustavo Thoeni

Luoghi citati: Ginevra, Vipiteno